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Carisma: La Scienza dell'Anima, recensione: il confine tra scienza e fede

Carisma: La Scienza dell'Anima, linea di confine tra fede e scienza nel nuovo fumetto di Fabio Guaglione.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Carisma: La Scienza dell'Anima, linea di confine tra fede e scienza

Esiste un confine labile tra scienza e superstizione, una barriera che razionalmente siamo portati a considerare al pari di una muraglia invalicabile, a prescindere da quale dei due lati ci si ritrovi. La storia ci ha insegnato che la scienza tende, lentamente, a scardinare parte di quei dogmi che religione e credenze tendono a considerare intoccabili, ma non sempre l’empirismo riesce a dare un senso a fenomeni inspiegabili che sfociano, in mancanza di spiegazioni terrene, nel mistico. E su questo territorio di confine, Fabio Guaglione ha voluto edificare il secondo pilastro di quello che possiamo considerare oramai il Guaglioverse, Carisma: La Scienza dell’Anima.

Dopo aver gettato le basi di questo universo condiviso con Quarantine Prophets, dove Guaglione ha offerto una personale rivisitazione del canone supereroico, con Carisma: La Scienza dell’anima lo sguardo dell’autore, supportato da Maria Rita Porretto e Silvia Merricone, si sposta su un altro tema caro alla pop culture, tornato in auge recentemente anche in ambito fumettistico: la possessione. Divenuto uno dei caposaldi del cinema horror dopo il cult L’Esorcista, la possessione, che sia demoniaca o di altra natura, è entrata a far parte del tessuto culturale contemporaneo, venendo declinata in diverse chiavi narrativa, come abbiamo visto con Outcast di Kirkman o il nostrano Samuel Stern. Il concetto stesso di possessione è aperto a una serie di interpretazioni, d’altronde, che pur partendo da un elemento scatenante comune si presta a venir orientato a seconda delle scelte narrative dell’autore, consentendoci di passare da storie in cui i posseduti sono all’occorrenza dei predestinati oppure dei ricettacoli casuali per entità di altri piani dell’esistenza.

Carisma: La Scienza dell'Anima, linea di confine

Nel caso del volume edito da Panini, questo concept viene adattato a una nuova rilettura, che consegna ai lettori la chiave di interpretazione già nel titolo: La Scienza dell’anima. Apparentemente due concetti antitetici, che contrappongono esperienza empirica dimostrabile a una concezione astratta e metafisica, elementi che si ritrovano, in Carisma, a essere intrecciati al punto di lasciare al lettore la sensazione che la citata barriera sia incredibilmente sottile, se non addirittura compromessa da crepe che consentono a questi due mondi così diversi di amalgamarsi.

È quanto di trova a scoprire Clara De Martini, donna di scienza che viene chiamata dalla curia triestina come consulente esterna per un caso di presunta possessione. Prassi consueta, che prevede che prima di conclamare la visione religiosa dell’evento si analizzi scientificamente ogni aspetto, in modo da escludere complicazioni mediche o psicologiche del presunto posseduto. Clara assume questo ruolo di avvocato del diavolo, incaricata di escludere qualsivoglia patologia clinica che possa spiegare razionalmente l’evento, compito che la porta a collaborare con un burbero esorcista, padre Jacques, le cui doti non lo hanno comunque reso gradito agli ambienti ecclesiastici.

La contrapposizione tra fede e scienza viene perfettamente incarnata da questo duo, poli di una dinamica narrativa in cui il reciproco scetticismo trova modo di emergere attraverso una vene sarcastica ben gestita, specchio di due caratteri spigolosi, estremamente simili seppure mossi da motivazioni ed esperienze diametralmente opposte. Carisma: La Scienza dell’Anima vive proprio su questa contrapposizione in evoluzione, mossa dalla vicenda umana in cui i due protagonisti sono coinvolti, un caso di presunta possessione per la cui soluzione viene, infine, introdotti un terzo attore, il giovane Erik. Uomo dal passato misterioso, accolto dall’esorcista sotto la sua ala protettrice, Erik sembra esser dotato della capacità di interagire con i posseduti a un livello più profondo, come se avesse un contatto personale con essi.

Come intuibile, la parte più complessa di una storia come Carisma: La Scienza dell’Anima è trovare una crasi funzionale tra la componente scientifica e quella spirituale. Se per quest’ultima si può avere una visione più libera, pur rimanendo all’interno di un perimetro cognitivo evidenziato dalla tradizione religiosa, sul piano scientifico il lavoro di ricerca e di fact checking per trovare una parvenza di razionalità in una situazione così suggestiva è tutt’altro che semplice. Nei dialoghi tra Clara e padre Jacques emerge questa ricerca maniacale di una formula narrativa che renda pieno merito a entrambi i punti di vista, frutto, come raccontato negli extra del volume, di una preparazione a tratti del maniacale.

Al netto di questa costruzione narrativa accurata, non si può non apprezzare il taglio da thriller che viene dato alla narrazione. Non abbiamo un semplice fumetto horror, anzi questa componente sembra quasi scalfita solo per dare sostanza ulteriore a una trama dove prevale una componente da thriller, specie nella seconda parte del volume, dove il mistero dietro la possessione viene analizzato anche sotto la luce del profiling. La ricerca di una causa scatenante di questo evento diventa un’indagine, un viaggio nel passato della vittima che, con un intrigante gioco di sinergie, diviene un mezzo per far emergere ulteriori dettagli del passato dei protagonisti.

Un primo capitolo dalle ricche premesse

Sotto quest’ultimo aspetto, è meritevole il lavoro sinergico tra sceneggiatura e impianto visivo. Non si puà fare a meno di consigliare di dedicare particolare attenzione ai dettagli delle tavole, che nascondono una serie di indizi che rivelano non solamente stuzzicano la sensibilità dei personaggi nel confrontarsi con una realtà urticante, ma che sono dei punti fermi che consentono al lettore di percepire come in questo racconto ci siano una serie di segreti più intimi che attendono solo di emergere. Lorenzo Zaghi, autore dei disegni, interpreta al meglio queste tensioni, con un ritratto anatomico non realistico ma funzionale a un’espressione emotiva graffiante e che valorizza in modo convincente le tensioni muscolari della posseduta. A Zaghi va riconosciuto il merito di avere trovato una felice sintesi tra i personaggi e l’ambientazione, sia negli spazi chiusi che negli scorci urbani più aperti, dove il senso di movimento viene reso appoggiandosi anche agli insegnamenti dei grandi maestri del fumetto.

Per una storia di questo calibro era necessaria una colorazione che potesse interpretare i diversi momenti della trama, passando dai rari momenti di quiete alle situazioni più inquietanti. Francesco Segala, supportato da Maria Letizia Mirabella,  offre una prova encomiabile, con una palette cromatica dinamica e ricca, in cui possiamo apprezzare le sfumature di uno spettacolare tramonto o sentire l’acida aria di una stanza in cui assistiamo a una manifestazione di poteri inspiegabili.

Dopo Quarantine Prophets - Epifania, Panini pubblica il secondo capitolo di quello che assumendo i toni di un contesto narrativo pronto ad arricchirsi a breve con Carnivalia. Carisma: La Scienza dell’Anima, pubblicato nel tradizionale formato brossurato con un’apprezzabile sezione making of, è un primo capitolo di una potenziale serie, considerato il finale cliffhanger che promette interessanti sviluppi futuri.

Voto Recensione di Carisma - La Scienza dell'Anima



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Prologo promettente di una serie

  • - Interessante l'approccio investigativo al tema

  • - Protagonisti uniti da una gradevole dinamica personale

  • - Presenza di un bel making of alla fine del volume

Contro

  • - Tema di base già noto

Commento

La Scienza dell’anima. Apparentemente due concetti antitetici, che contrappongono esperienza empirica dimostrabile a una concezione astratta e metafisica, elementi che si ritrovano, in Carisma, a essere intrecciati al punto di lasciare al lettore la sensazione che la citata barriera sia incredibilmente sottile, se non addirittura compromessa da crepe che consentono a questi due mondi così diversi di amalgamarsi.

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