Heavenly Delusion, la recensione del primo volume del manga di Masakazu Ishiguro

Heavenly Delusion è il nuovo manga di Masakazu Ishiguro ed ecco la recensione del primo volume edito da Edizioni Star Comics.

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a cura di Giovanni Arestia

Dentro una struttura dotata di un'area verde e completamente circondata da mura sono ospitati un impreciso numero di ragazzini. Uno di loro, di nome Tokio, un giorno, durante una verifica a sorpresa, riceve un tanto misterioso quanto emblematico messaggio che recita: "Vorresti andare all'esterno dell'esterno?". La domanda, apparentemente senza senso, in realtà scuote totalmente il ragazzo che da quel momento comincia a chiedersi come possa essere quel mondo a loro tanto sconosciuto che si erge oltre i confini della struttura in cui sono confinati. Dall'altra parte, però, vi sono due ragazzi, Maru e Kiruko, impegnati in una giornaliera lotta per la sopravvivenza in ciò che resta del Giappone e vagano alla ricerca del "Paradiso". Questo è il setting in cui si sviluppano le vicende di Heavenly Delusion, nuovo manga ideato e realizzato dal maestro Masakazu Ishiguro ed edito in Italia da Edizioni Star Comics.

Il primo capitolo di Heavenly Delusion è uscito nelle librerie, fumetterie e negozi online l'11 marzo scorso, mentre in Giappone la prima uscita è datata 24 dicembre 2019 e si attende l'uscita del secondo capitolo ad aprile. L'opera è stata anche premiata come “miglior fumetto per ragazzi” nella selezione 2019 della rivista Kono manga ga sugoi!, ma l'autore è divenuto celebre a livello internazionale già nel 2000 vincendo la selezione autunnale del premio “Afternoon shikisho”. Fra le opere più importanti di Ishiguro vi sono Getenrou ed Eppur la città si muove con il quale ha vinto l’“Excellence Award” nella sezione manga del 17° “Japan Arts Festival” (2013) e il primo premio nella sezione comic del quarantanovesimo “Nebula Award” (2018).

Dopo questo lungo, ma necessario preambolo in cui vi abbiamo anche brevemente descritto la carriera dell'autore, ecco a voi i pregi e i difetti del primo capitolo di Heavenly Delusion. Vogliamo assolutamente rassicurare che la recensione sarà priva di spoiler.

Heavenly Delusion: una nuova avventura distopica

A partire dall'estetica possiamo notare come non sia un manga usuale. Generalmente, infatti, siamo abituati a piccoli volumetti dalle dimensioni contenute, in questo caso, invece, siamo d'innanzi ad un manga delle generose dimensioni di 21 x 14,5 cm con tanto di sovraccoperta che copre e protegge la copertina del libro. Una volta aperte le prime pagine troviamo una breve introduzione colorata dell'ambientazione e dei personaggi, così da immedesimarci maggiormente all'interno della storia. Dopo di queste vi è l'indice dei capitoli che presentano i nomi dei personaggi principali, chiaro segno che ogni capitolo ci mosterà l'introduzione e la descrizione dei protagonisti. Un'idea poco originale, ma molto funzionale ed è così che dalle prime pagine veniamo introdotti all'interno della struttura circondata dalle mura e facciamo subito la conoscenza di Tokio. Anche in questo caso comprendiamo che c'è qualcosa di molto strano all'interno dell'istituto: i professori, ad esempio, sono dei robot e alcuni ragazzini hanno delle strane visioni con cui, ad esempio, riescono a prevedere il futuro come nel caso di Mimihime, una delle migliori amiche di Tokio. Non solo, alcuni hanno anche una prestanza fisica disumana e hanno sviluppato delle caratteristiche caratteriali e fisiche poco consuete per degli umani, pur essendoli nella sostanza e nell'aspetto.

Dopo questo primo capitolo veniamo trasferiti al di fuori delle mura con una lente d'ingrandimento puntata su Maru e Kiruku, due ragazzini dall'età imprecisata (non la conoscono con precisione nemmeno loro) che decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca del "Paradiso" partendo da Tokyo. Maru è un giovane ragazzo coraggioso, ma anche molto prudente e saggio mentre Kiruku è la sua guardia del corpo testarda e diretta, ma anche lei molto sveglia e attenta. I due hanno un rapporto molto ambiguo, tanto che Maru la chiama sorellona pur non essendo parenti e lungo il loro tragitto faranno degli incontri altrettanto ambigui sia umani che non. Proprio quest'ultimo aspetto rappresenta la componente paranormale di Heavenly Delusion: in questo mondo distopico sono presenti alcuni sopravvissuti ad una misteriosa catastrofe e i loro relativi eredi, ma sono presenti anche dei mostri chiamati mangiauomini dalle sembianze di uccelli, ma dotati di arti allungabili.

Un connubio di generi tutti da scoprire

Ecco quindi delineati i due obiettivi principali: da un lato vi è Tokio che vuole cercare di scoprire cosa c'è oltre le mura e dall'altro ci sono Maru e Kiriku alla ricerca del "Paradiso". Nel mezzo ci sono tanti piccoli e grandi misteri come ad esempio Mimihime che ipotizza l'arrivo di due persone a salvarli di cui una con la stessa faccia di Tokio, Maru che allo stesso tempo ha come obiettivo l'arrivo al Paradiso per incontrare un ragazzo con la sua stessa faccia, la presenza di mostri mangiauomini, strani simbolismi e piccole sotto trame inerenti la sessualità. Quest'ultimo aspetto è ciò che più ci ha colpito e a tratti stranito trattandosi di un manga che ha pure vinto il premio come miglior fumetto per ragazzi. Nel corso del primo volume sono presenti delle scene di nudità esplicita e di amore omosessuale, molto inusuale per uno shonen e che pertanto lo pone nella categoria dei seinen. Sia chiaro, niente di volgare o di esplicito, ma vi sono delle vignette in cui si baciano due ragazzine e delle vignette in cui la protagonista si spoglia per un bagno e il suo corpo non presenta particolari censure. I disegni, infatti, sono molto curati nei dettagli e tendenti al realismo, abbandonando, di fatto, gli stilemi parodistici che a volte compaiono negli shonen. Ogni tavola è caratterizzata da un accentuato chiaroscuro che ne esalta le forme rendendole più vive e armoniose soprattutto nelle scene intime e delicate. L'amore omosessuale, infatti, prende una connotazione rilevante divenendo l'argomento trattato sul finale e che rappresenta, sicuramente, il punto di contatto tra questo volumetto e quello successivo.

La matassa creata da Masakazu Ishiguro è efficace e di buona fattura, ma se dalle prime pagine può sembrare qualcosa di già visto nel panorama degli shonen (la struttura circondata da mura che contiene persone al suo interno è una figura ampiamente osservata nei manga da L'attacco dei Giganti a The Promised Neverland), sono il modo in cui viene narrata la storia e le piccole e grandi sotto trame interne che colpiscono maggiormente il lettore. Il mondo in cui è ambientato Heavenly Delusion è tanto misterioso quanto ambiguo e lo sono anche i personaggi. La storia poi segue differenti generi che vanno dall'azione, alla commedia e dallo splatter al semi-erotico e romantico in un insieme omogeneo, ma confuso nel complesso. Dalla lettura del primo volume, il lettore esce spaesato e a dir poco confuso, ma certamente interessato al proseguo. L'evoluzione dei personaggi è appena abbozzata, nonostante la suddivisione dei capitoli, ma c'è già talmente tanta carne al fuoco da aspettarsi grandi cose dai successivi capitoli e pertanto non possiamo fare altro che sperare in numerose ed incredibili avventure nel futuro con un tocco, magari con qualche flashback, al passato in modo tale che ogni filo possa unirsi al cavo principale.