Magic The Gathering: guida al nuovo Core Set M20

Magic The Gathering con il Core Set M20 ha allargato il proprio mondo di gioco. In questa guida compatta ma esauriente troverete tutte le principali novità, i migliori archetipi e i consigli per i draft del nuovo set base del gioco di carte collezionabili più bello di sempre.

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a cura di Lorenzo Quadrini

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Attiva il Core Set M20 per Magic The Gathering. L’estate, si sa, è il momento ideale per concedersi qualche svago in più, complici le vacanze, le serate all’aperto, le uscite con gli amici. Per tutti gli appassionati di carte collezionabili, in particolare Magic The Gathering, questa estate 2019 è ancora più interessante, essendo appena uscito il nuovo set standard M20. Con questo articolo abbiamo cercato di parlare delle principali carte introdotte, del possibile meta-game, di alcuni dei pick apparentemente più competitivi per i draft e delle novità di Arena, che condivide con l’edizione cartacea tutte le carte, ma presenta modalità di gioco diverse dal classico ruleset “standard”. 

Un'introduzione al Core Set M20

Il nuovo set, come da tradizione ampiamente anticipato attraverso leak o pubblicazioni ufficiali, si presenta senza grosse fratture con il precedente, cercando però di spostare le dinamiche di gioco verso archetipi più equilibrati tra loro. Sebbene non ci siano nuove meccaniche, spicca il ritorno della keyword “protezione” (“protection from”), sparita dai radar per qualche tempo e reinserita nel Core Set M20.

Protezione garantisce, per il colore indicato, che nessuna fonte con quella qualità possa infliggere danno, targhettare, bloccare, equipaggiare, incantare la carta in questione. La differenza con hexproof è evidente: nel caso di Protezione nessuna fonte del colore indicato può spiegare effetti sulla carta, anche se proveniente dal proprietario stesso. Inoltre, la particolare esigenza cromatica di Protezione rende determinate carte situazionali (sopportare un costo di mana maggiorato da Protection, per poi affrontare un mazzo che non contiene il colore richiesto è chiaramente poco conveniente). 

Il Core Set M20 introduce un ciclo di cavalieri monocolore, tutti mitici, ognuno dotato di abilità particolarmente potenti. Appare particolarmente interessante sia Cavalier of Flame, che al prezzo di due mana opera un boost cumulabile su tutte le proprie creature (oltre alla possibilità, entrato in battaglia, di scartare la propria mano e ripescare), sia Cavalier of Gales, indubbiamente valido in quasi tutti i mazzi Controllo.

Il Core Set M20 sembra inoltre rallentare il precedente trend, che ha visto una vera e propria esplosione di planeswalker, introducendo solo 5 planeswalker di rarità mitica. Inoltre, 4 di 5 non presentano più la dinamica del cosiddetto emblema: l’abilità ultimate che una volta sbloccata rimaneva sempre attiva per tutta la durata del match (senza possibilità alcuna di rimozione).

I nuovi camminatori dei Piani, invece, pur presentando dinamiche solide ed adattabili, sono evidentemente "nerfati" rispetto all’ultimate, che in questo set è sempre funzionale al turno di gioco di attivazione. All’interno di questo ristretto gruppo appaiono interessanti sia Chandra (vera protagonista del set) che Mu Yanling, unica ad avere la possibilità di castare un emblema con il quale ogni Isola ha la capacità di tappare e pescare una carta - chiaramente un must have per tutti i mazzi Mill e Control. 

Archetipi di gioco

Per quanto riguarda gli archetipi di gioco, sembra evidente leggendo le carte proposte che il Core Set M20 non si discosti molto da quanto già visto per tutto il biennio 2018/2019, puntando però su combinazioni tricolore invece che bicolore. Invece che suggerire veri e propri deck - considerando che è necessario ancora tempo per capire le sinergie con le altre espansioni - preferiamo descrivere i differenti stili di combattimento emersi dall’analisi delle carte, con le migliori scelte. Si tratta di suggerimenti utili sia su Arena che per le partite fisiche, ricordando però che, almeno per la torneistica dal vivo, è sconsigliato utilizzare il blocco di Ixalan, destinato ad uscire fuori da Standard in autunno.

Archetipo Control

Lo stile Control sembra essere interamente affidato ai colori Sultai (blu, nero e verde), tra i quali spicca Tomebound Lich, Aether Gust e il solito Spider dotato di reach. In generale, Esper Control apparirebbe confermarsi anche per il Core Set M20 come mazzo vincente, alla luce del cambio di metagame davvero minimo. Le scelte quindi si riducono, al solito, tra Teferi, Hero of Dominaria in sinergia con Karn, o tra la carta doppia di Nicol Bolas, insieme a Liliana, Dreadhorde General.

Dei buoni, e fantasiosi, innesti verdi potrebbero essere Thrashing Brontodon (una creatura discreta per difendere il proprio giro-mana, con la possibilità di distruggere un artefatto o incantesimo bersaglio), Leafkin Druid e Pulse of Murasa. Infine, per quel che concerne le carte rare o mitiche, Tale’s End (che al costo di due mana countera un’abilità attivata o triggerabile bersaglio), Leyline of Anticipation (incantesimo grazie al quale le nostre spell possono essere giocate come se avessero flash) e Dungeon Geists spiccano tra le varie alternative offerte dal set. In particolare, Leyline of Anticipation appare quasi troppo forte rispetto alle possibilità che giocare ogni spell come se avesse flash comporta (praticamente trasformando il lancio di qualsiasi carta in un istantaneo, almeno come tempistiche all’interno dei round). Nulla che non si possa arginare con una buona sideboard, ovviamente, ma indubbiamente devastante nelle BO1 di Arena.  

Archetipo Wide

Lo stile Wide (anche chiamato Go Wide) è affidato ad Abzan (bianco, verde e nero), ovviamente con particolare predisposizione per le solite carte verdi, in particolare Might of the Masses, Wolfrider’s Saddle (un equipaggiamento che crea la propria pedina), l’ottimo Prized Unicorn (che sembra riportare in auge la vecchia abilità Esca, fondamentale nei mazzi Wide sprovvisti di travolgere per poter infliggere danni) e Season of Growth, quasi troppo forte per essere solo non comune.

Passando al multicolore bianco/verde, Ironroot Warlord è probabilmente una scelta obbligatoria. Interessante anche l’incantesimo Moldervine Reclamation, che appare costoso, se non fosse che i mazzi Wide solitamente presentano pochissimi problemi di mana (ma molti problemi di pesca). Tra le scelte rare e mitiche spicca Ajani, il planeswalker amante dei felini, Gargos Vicious Watcher e Nightpack Ambusher.

Archetipo Elementale

Infine un ultimo archetipo ben evidente esaminando le carte offerte dal Core Set M20 è quello che si basa sugli Elementali, di praticamente tutti i colori. Già presenti, in maniera nettamente minore, nelle partite Standard 2018/2019, gli Elementali offrono adesso evidenti sinergie. Si tratterebbe, a meno di innesti più fantasiosi, di un mazzo multicolore basato interamente sulla forza devastante delle creature, con tutti i problemi che seguono (difficoltà a reperire mana diverso, sensibilità a counterspell e distruggi creatura, ecc). Nonostante le difficoltà è indubbio che M20 venga incontro al giocatore, con alcune carte non particolarmente costose, ma di ottimo impatto sul gioco: Frost Lynx (un gatto elementale che al costo di 3 mana, quando entra in campo, tappa una creatura avversaria negandole l’untap per il turno successivo), Thicket Crasher, Lavakin Brawler e Creeping Trailblazer sono alcuni dei migliori esempi in tal senso. Tra le carte più difficili da ottenere si segnala la mitica Omnath, Locus of the Roil, un Elementale multifunzionale che abbisogna di mana verde, blu e rosso.

Piccoli consigli per i Draft

Per quanto concerne i draft, chiaramente, le scelte sono molto differenti dalla normale costruzione di un deck da torneo. Nel draft, infatti, la casualità sia della sbustata che delle scelte degli avversari non permette di potersi affidare su combo o strategie troppo specifiche, dovendo preferire giocate efficaci, veloci e soprattutto pronte ad ogni evenienza. Fermo restando che spesso l’ingordigia ha la meglio sull’efficienza - ossia non si lasciano quasi mai a terra carte rare - il draft è un’arte che va padroneggiata a partire soprattutto dalla conoscenza del set.

Tutti questi discorsi, purtroppo, sono praticamente inapplicabili in Arena, dove la tanto richiesta modifica delle modalità di gioco è stata disattesa. Il draft di Arena si appoggia infatti su una “sfida” preliminare con dei bot, a cui viene affidato il compito di scegliere le carte in concorrenza con l’utente umano, il quale poi affronterà una serie di match casuali con tutti gli altri partecipanti. Il problema è evidente: i concorrenti giocano con "draftate" diverse, potenzialmente squilibrate tra loro, togliendo ogni tipo di strategia di scelta.

Ad ogni modo, tornando ai best pick, spiccano senza dubbio Lotus Field (una citazione al famoso Black Lotus, molto simile alla carta originale pur se dovutamente "nerfata"), Brought Back (istantaneo economico che riporta in battaglia due creature messe nel proprio cimitero durante il turno, potendo fungere sia da scudo per attacchi kamikaze che da counter a scarta-carta, counter spell o distruggi creatura) e Grafdigger’s Cage.

Se si punta al bicolore, Corpse Knight è una carta fastidiosissima, soprattutto in un draft con un mini-deck creatura. Per quanto riguarda le prime scelte, escludendo le carte rare e mitiche, si rimane attaccati a strategie semplici e dirette: Disfigure (un mana nero per infliggere -2/-2 ad una creatura avversaria, potenzialmente più utile dello stesso Shock), Spectral Sailor, Rapacious Dragon (entra in campo e crea due token tesoro, perfetto per un boost di mana in modalità di gioco veloci come i draft) e Chandra’s Outrage

Mastery, la novità di Arena

In conclusione, una piccola parentesi dedicata ad Arena, la modalità PC di Magic the Gathering. Il gioco, ancora in Beta, ha ottenuto un buon successo di critica e pubblico, complice sia l’indubbia qualità tecnica del prodotto, sia l’innegabile fascino del gioco cartaceo, ancora oggi caposaldo della torneistica di carte collezionabili. Questo nuovo Core Set ha portato con sé anche l’introduzione del “Mastery”, l’equivalente del Pass Battaglia dei noti Battle Royale del momento.

Con il Mastery si pensava che Arena avrebbe fatto il grande salto, introducendo sfide e modalità di monetizzazione (sia estetiche che di bustine) più omogenee ed alla portata di tutti, rendendo le partite, soprattutto ranked, meno sbilanciate. In realtà questo primo tentativo è da considerare un fallimento. Il Mastery Pass, al contrario di qualsiasi altro gioco che utilizza modalità affini, garantisce al massimo livello un numero di gemme inferiore a quelle necessarie per ricomprarlo (2000 a fronte di 3400), costando complessivamente 20 euro.

Pur se le ricompense presenti nel Core Set M20  non possono definirsi esigue, l’introduzione di un limite di guadagno di XP giornaliero rende la scalata del Mastery qualcosa di frustrante e poco stimolante. Se si somma l’assenza di modalità di draft oggettivamente competitive il risultato finale è particolarmente deludente. L’augurio è che la prossima stagione, prevista per la nuova espansione autunnale, porti a un cambiamento di fronte all’interno del gioco, che è sempre sembrato attento alle necessità della sua utenza.