Mystic Pop-up Bar, recensione: quando i sogni risolvono i problemi

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a cura di Francesca Borrello

Grazie al successo di alcune produzioni sud coreane, come ad esempio Kingdom, il colosso dello streaming Netflix arricchisce la categoria k-drama di altri titoli anche nel mese di luglio. Uno di questi è Mystic Pop-up Bar, una commedia fantasy dai toni leggeri ed alcuni risvolti romantici, non rientrando però di fatto nella concezione più comune di rom-com. La serie si basa su un webcomic - un fumetto pubblicato solo online - dal titolo Twin Top Bar, scritto e pubblicato da Bae Hye Soo nel 2016. Ma cos’è il Mystic Pop-up Bar?

https://www.youtube.com/watch?v=WobxNcK5o30

Punizioni dall’Aldilà e capacità sovrannaturali

La storia si incentra su un misterioso pop-up bar all’aperto che apre solo di notte e che può viaggiare tra vari mondi. La proprietaria del bar è Wol Joo (Hwang Jung Eum) una donna molto scorbutica e irascibile, il cui scopo però è aiutare centomila anime a risolvere i propri problemi. I clienti del bar sono infatti persone normali con delle preoccupazioni da superare o spiriti di morti che non riescono a trovare la pace.

Non è sola però a servire ai clienti del cibo delizioso e delle magiche bevande: a dare una mano ci sono l’aiuto cuoco Guibangjang (Choi Wong-young), un ex Agente della Polizia dell’Aldilà, e Han Kang-bae (Yook Sung-jae), un giovane adulto che ha il potere speciale di far confidare le persone semplicemente tramite il contatto fisico. Sarà proprio questa particolare abilità innata del ragazzo ad attirare l’attenzione di Wol Joo, che cercherà di sfruttarlo per riuscire a concludere in tempo il contratto della propria punizione.

Mystic Pop-up Bar: dove si intrecciano i mondi

All’inizio della storia siamo accolti da dei toni cupi, che ci proiettano in un passato volto a spiegarci le basi della storia, dandoci anche alcuni quesiti da risolvere durante la visione della serie tv. All'inizio conosciamo Wol Joo da ragazzina, figlia di una sciamana con dei poteri straordinari che le permettono di aiutare le persone confortandole nei loro sogni. Ci viene raccontato uno scorcio della sua storia, il rapporto con la madre e il tragico passato che la vede compiere un’azione terribile, tanto da essere punita molto duramente nell’aldilà.

I toni del serial però, cambiano drasticamente non appena la narrazione torna ai giorni nostri, introducendoci così il secondo protagonista di Mystic Pop-up Bar, Han Kang-bae. Questo ragazzo timido e a tratti decisamente goffo, ha il perfetto bilanciamento con la proprietaria del ristorantino, dando alla serie un tono più divertente e decisamente meno solenne, risultando anche comico.

Abbiamo quindi una dualità nei vari episodi, con caratteristiche di entrambi i personaggi principali che cercano di dare un equilibrio ai due estremi, mentre durante gli episodi vedremo la scontrosa proprietaria ammorbidirsi e il ragazzo trovare più sicurezza in se stesso nonostante tutte le difficoltà che ha a causa del suo potere.

Sebbene si capisca fin dal primo episodio che Mystic Pop-up Bar è una serie dai toni molto leggeri e quasi romantici, non si risparmia nel parlare di tematiche centrali al giorno d’oggi. Corruzione, solitudine e depressione sono solo alcuni degli importanti argomenti che questa serie riesce a trattare senza risultare pesante o fuori luogo, ma facendo immedesimare gli spettatori nei problemi che i vari avventori del Bar presentano ai protagonisti.

Non solo attori

Malgrado gli episodi siano scritti in maniera completa ed esaustiva e lo spettatore si trovi a prendere le parti dei vari clienti, alcuni momenti di Mystic Pop-up Bar risultano essere un po’ lenti e futili ai fini della storia principale. Le puntate sembrano inoltre avere una struttura leggermente ripetitiva, per quanto riguarda la risoluzione dei problemi dei frequentatori del ristorante.

Tuttavia, ciò che coinvolge maggiormente è la storia che lega Wol Joo, Guibangjang e Han Kang-bae. I tre personaggi riescono a tirare le fila della storia anche grazie all’interpretazione degli attori scelti per i ruoli, denotando una chimica ben funzionante sul piccolo schermo. I più appassionati di k-pop sicuramente avranno riconosciuto Yook Sung-jae, l’interprete di Han Kang-bae, per essere uno dei cantanti della band BtoB. Mentre la sua carriera comincia in ambito musicale nel 2010, ha avuto un discreto successo qualche anno dopo, nel 2013, iniziando quella recitativa con alcuni camei nella serie Monstar, dando il via così alla sua presenza sul piccolo schermo.

Hwang Jung-eum - l’interprete di Wol Joo - ha avuto un percorso simile, iniziando come cantante nel 2001 per poi diventare definitivamente un’attrice nel 2007, mentre Choi Won-young - Guibangjang - ha dedicato la sua intera carriera alla recitazione, sia teatrale che cinematografica.

Una menzione particolare - e purtroppo non molto positiva - è da attribuire alle musiche che accompagnano ogni episodio. Il genere fantasy viene ben supportato da tracce in linea con la storia e gli eventi, così come la parte drammatica. Quella che invece un po’ ne soffre è indubbiamente la parte comica della serie. Adornata da piccoli intermezzi cartooneschi, risulta essere un’eccessiva sottolineatura, quasi fuori luogo con il resto del serial.

In conclusione

Tirando le somme, Mystic Pop-up Bar è un fantasy drama coreano da vedere, specialmente se si cerca qualcosa di leggero e non molto impegnativo, ma che non sia totalmente frivolo. E’ magico, ma al contempo tratta di situazioni in cui ci si può facilmente riconoscere, a volte forse un po’ eccentrico ma senza esagerare. Non il miglior k-drama sul mercato, ma è più sottovalutato di quello che si merita.

Mystic Pop-up Bar è quindi la serie che stavate aspettando, se cercate una piccola fuga dalla realtà che vi infonda un po’ di speranza e fiducia nel futuro.

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