I 5 motivi per recuperare The Good Doctor su Disney Plus: una serie che unisce cuore e cervello

Ecco 5 buoni motivi per recuperare The Good Doctor, il medical drama dal creatore di Dr. House disponibile su Disney Plus.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Se siete alla ricerca di una serie che unisca cervello e (tanto) cuore, The Good Doctor deve entrare immediatamente nella vostra watchlist. La serie statunitense, che è attualmente in corso e si trova alla quinta stagione negli Stati Uniti e alla quarta in Italia, è creata da David Shore — esatto, il padre di Dr. House — ed è basata sull'omonimo show sud-coreano, che in patria ha riscosso un successo tale da essere stato proposto anche in Occidente. The Good Doctor segue le vicende di Shaun Murphy, un giovane medico, autistico e affetto dalla sindrome del savant, che trova lavoro presso il fittizio San Jose St. Bonaventure Hospital, nella California del Nord. Solo nel mondo e incapace di instaurare rapporti sociali con chi gli sta attorno, il protagonista si sente sperduto; l'unico ad aiutarlo nell'avventura è il suo mentore, il Dr. Aaron Glassman, il quale sfida lo scetticismo e i pregiudizi presenti all'interno del prestigioso reparto di chirurgia dell'ospedale facendolo unire allo staff. Il protagonista dovrà quindi lavorare duramente, cercando di rimanere a galla nel nuovo ambiente e dimostrando ai colleghi le sue straordinarie capacità, che saranno fondamentali per salvare centinaia di vite.

Dalla trama si può intuire che The Good Doctor non è una serie medica come le altre, bensì è molto più profonda, originale e capace di creare una grande empatia nello spettatore. Se però la trama non vi basta, in questo articolo vi proporremo 5 buoni motivi per recuperare la serie che sarà disponibile su Disney Plus a partire dal 19 ottobre

The Good Doctor, 5 motivi per recuperare la serie

Il giusto equilibrio tra medicina e relazioni umane

Molto spesso, gli show medici faticano a trovare il giusto equilibrio tra temi medici interessanti e le relazioni umane tra i vari personaggi. The Good Doctor invece sembra di aver trovato il metodo perfetto per combinare i due temi in modo da mantenere lo spettatore interessato.

Col passare degli episodi già nella prima stagione impariamo infatti qualcosa sul campo medico, ma non solo: se inizialmente siamo più interessati all'aspetto educativo, andando avanti ci appassioniamo alla storia, desiderando di scoprire qualcosa in più sulla medicina per capire se i dottori avranno speranza o meno di salvare i pazienti.

Non sono poi da dimenticare le lezioni impartite dal Dr. Murphy riguardo le connessioni umane che egli ha con i suoi pazienti: il tutto è bilanciato, non dandoci mai l'impressione di star guardando uno show eccessivamente tragico, ma nemmeno un'opera superficiale dove le persone vengono trattate con freddezza.

Se avete guardato Grey's Anatomy, forse anche voi avrete pensato che la trama in certi punti fosse eccessivamente tragica — insomma, le cose logiche che possono accadere all'interno di un ospedale non sono infinite —. Mentre certi spettatori sono amanti del drama, altri preferiscono vedere qualcosa di più realistico; se rientrate nella seconda categoria, The Good Doctor fa al caso vostro, dato che tutti gli avvenimenti sono verosimili, ricordando più opere come E.R. - Medici in prima linea.

Il cast eccellente e diversificato

Sia che prendiamo in esame i novelli del settore che i veterani, tutto il cast di The Good Doctor è estremamente talentuoso. Ognuno porta delle sfumature nel proprio personaggio che ci fa interessare a loro, facendone il tifo o disprezzandoli.

In primo luogo abbiamo ovviamente Freddie Highmore, uno degli attori giovani attualmente più in gamba del settore. L'attore all'inizio di The Good Doctor era appena uscito da Bates Motel, e anche le recensioni negative della serie non possono fare a meno di evidenziare la sua bravura nel ruolo di Shaun Murphy. La sua performance ci fa infatti affezionare al personaggio, interessandoci davvero a lui e sostenendolo in qualsiasi situazione, sia lavorativa che personale (come quando proverà ad approcciare delle ragazze).

Il protagonista non è l'unico a sfoggiare una performance eccellente episodio dopo episodio: ogni membro del cast, in primis Richard Schiff, Beau Garrett, Hill Harper, Will Yun Lee e Nicholas Gonzales, porta nel set la propria esperienza, diventando velocemente amato dai fan. Quello che però colpisce dei personaggi di The Good Doctor, oltre alla bravura degli attori, è la diversità che viene rappresentata all'interno del San Jose St. Bonaventure Hospital; non solo i dottori provengono da differenti origini etniche, ma ognuno ha un proprio set di qualità che lo rende unico.

La cosa ancora più interessante è che la serie stessa si impegna fermamente nel sviluppare personaggi sfumati e fortemente caratterizzati; non c'è nessun stereotipo, tutti hanno dei punti di forza e di debolezza, e sono proprio queste differenze a renderli un team medico così unito ed efficace. I medici devono contare l'un l'altro, e anche se non si trovano d'accordo su una questione personale, devono mettere da parte l'astio per il bene dei pazienti.

Le emozioni

Nell'introduzione abbiamo accennato il fatto che in The Good Doctor è presente molto cuore — d'altronde, come potrebbe non esserci in una serie incentrata su un medico autistico? —. Veniamo portati a preoccuparci veramente per i pazienti e i loro problemi, ma anche per i dottori e le loro storie. Tra i membri dello staff del reparto di chirurgia non manca infatti il romanticismo, come tra Shaun e Lea, tra il Dr. Glassman e Debbie (che sono effettivamente sposati nella realtà) e tra il Dr. Alex e la Dott.ssa Morgan Reznik.

L'amore però non è l'unica emozione che vediamo nel corso delle stagioni: vogliamo che Shaun trovi un amico che si interessi veramente a lui come merita, che il Dr. Melendez incoroni il suo sogno di diventare padre e che la Dr.ssa Browne raggiunga il successo nonostante i problemi con sua madre. Tutto ciò è possibile grazie alla scrittura magistrale della serie, che riesce a creare i giusti punti di tensione e tenerci incollati allo schermo a ogni puntata.

La visione ottimista del futuro

Uno dei motivi che porta molte persone ad avvicinarsi a The Good Doctor è l'attenzione nel rappresentare una riproduzione fedele del sistema sanitario statunitense. La serie è stata infatti creata in un mondo dove i dottori vedono i problemi nel loro settore e lavorano per sistemarli; più di una volta nel corso delle stagioni la trama si concentra su pazienti che sono stati ingannati dalla sanità, e l'obiettivo è quello di colmare il divario nella fiducia tra loro e i medici.

Sapere che là fuori esistono davvero dei dottori a cui importa dei loro pazienti piuttosto che delle loro abilità di pagare le fatture o avere l'assicurazione ci dà la fiducia che un giorno tutto cambierà davvero per il meglio, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. È importante credere nel sistema sanitario, nonostante i suoi difetti, perché ci permette di modificarlo per il meglio.

Anche quando, nella quarta stagione, si è parlato della pandemia di COVID-19, è stato fatto mostrando fedelmente nei primi due episodi molte delle paure e sfide affrontate sia dai pazienti che dai medici. Nonostante ciò, i creatori della serie hanno deciso che il resto della stagione avrebbe presentato un futuro più ottimistico e (si spera) non lontano da quello che sarà il futuro, dove il virus non è più tra di noi. Questo permette agli spettatori di godersi lo show senza doversi preoccupare ulteriormente per la realtà non idilliaca in cui vivono, e svagarsi almeno per un'ora alla settimana.

I temi rilevanti e attuali

Collegandoci all'ultimo punto, i temi affrontati in The Good Doctor sono sempre rilevati e attuali, ma vengono comunque trattati con una mentalità aperta. In modo delicato, la serie parla i problemi del razzismo verso gli afroamericani, così come delle molestie sessuali sul posto di lavoro; per esempio, nell'episodio 10 della prima stagione, la Dr.ssa Brownie si trova in una situazione con il suo superiore in cui si sente sessualmente abusata e a disagio. Lei ne parla col fidanzato ma gli dice che se ne sarebbe occupata, sottolineando di non aver bisogno di un cavaliere per difenderla.

L'opera non mostra solamente solidarietà verso le donne che nella realtà si fanno coraggio ed espongono le proprie esperienze di abuso, ma rappresenta anche la forza dell'indipendenza femminile, mostrandoci personaggi forti che rimangono fedeli alle proprie scelte. Tutte le dottoresse del San Jose St. Bonaventure Hospital dimostrano continuamente la loro forza attraverso la loro passione, e non abbassano mai la testa di fronte ai colleghi uomini che cercano di sminuirle.

Oltre a questo, in The Good Doctor approccia temi come i diritti per la comunità LGBTQ+ e il pregiudizio (in primo luogo verso il protagonista). Vengono esplorati anche temi assenti da molte serie, come l'esaurimento da troppo lavoro o la vita vissuta con una disabilità; si tratta di un'opera che tratta una miriade di questioni sociali, e insieme alla diversità dei personaggi e i loro principi, incoraggia la conversazione sia all'interno che all'esterno dello schermo.

Ovviamente, questi sono solo alcuni dei motivi per i quali vale la pena guardare The Good Doctor; vi ricordiamo che la serie è ancora in corso, e la quinta stagione (che è andata in onda in Italia su Ray 2 a fine 2021), arriverà molto probabilmente nei primi mesi del 2023. È quindi l'occasione perfetta per recuperarla, magari con una cioccolata calda in mano e una copertina sulle gambe.

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