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Zero Vol. 1 – Emergenza: la recensione

Zero Vol. 1 – Emergenza, il primo volume della serie a fumetti SaldaPress firmata da Aleš Kot: la recensione di un fumetto esplosivo.

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a cura di Rossana Barbagallo

In sintesi

Rompere con le regole delle action spy story per restituirci un ordigno esplosivo sotto forma di fumetto: questo è ciò che fa Zero Vol. 1 – Emergenza, il primo volume della serie a fumetti pubblicata in Italia da SaldaPress e firmata da Aleš Kot, in uscita il 3 settembre.

Edward Zero è una macchina da guerra. Una mera arma, impugnata dall'agenzia per cui Zero lavora e usata per fare piazza pulita dei nemici che minacciano il Paese. Non più un uomo, ma quasi un automa addestrato per portare a termine la missione con ogni mezzo necessario, lasciando indietro la sua umanità lungo un cammino fatto di sangue e segreti. O forse no?

Zero Vol. 1 – Emergenza è il primo volume di una serie a fumetti che prende gli elementi chiave delle action spy story e li infila dentro un frullatore, per restituirci un concentrato sanguinolento di combattimenti spietati, segreti governativi, lotta al terrorismo, armi ultra tecnologiche e la realizzazione che, forse, il bene non si trova da questa parte della barricata. Un ordigno esplosivo sotto forma di fumetto, imbottito di chiodi pronti a conficcarsi nella mente dei lettori, che porta la firma di Aleš Kot e dei fumettisti che hanno dato forma alla sua sceneggiatura: Michael Walsh, Tradd Moore, Mateus Santolouco, Morgan Jeske, Will Tempest, disegnatori di questo primo albo.

Emergenza

SaldaPress non si ferma e porta in Italia un'altra opera di Aleš Kot: dopo la recente uscita de Il Nuovo Mondo, firmato dall'autore ceco e dall'inconfondibile Tradd Moore, la casa editrice rilancia con Zero Vol. 1 – Emergenza, in uscita il 3 settembre. La serie a fumetti edita per la prima volta nel 2013 dalla statunitense Image Comics, arriverà in quattro volumi totali, cartonati, di cui Emergenza è il primo.

E gli autori non cercano certo di far colpo sui lettori con le buone maniere, dando al contrario un pugno dritto sui denti a chi osa addentrarsi per la prima volta tra le pagine di Zero. Il primo volume, composto da cinque capitoli e illustrato da altrettanti fumettisti, ci porta infatti dritti nella pancia della bestia, all'interno della vita da spia di Edward Zero, in un susseguirsi di flashback che mostrano tutta la spietatezza della sua esistenza con episodi violenti e disturbanti.

Da quando il fumetto ha inizio, con un Edward Zero anziano ed un ragazzino a puntargli una pistola alla nuca, i nostri "sensi di ragno" ci dicono già che la storia che l'uomo sta per raccontare non avrà nulla di piacevole. La spia è stata duramente addestrata, infatti, fin dall'infanzia: Edward Zero ha dato il via alla sua lunga scia di uccisioni già da ragazzino, come voleva l'Agenzia, divenendo l'ingranaggio perfetto nella perfetta macchina che è la guerra. Anzi, diventando egli stesso una macchina: freddo, spietato, volto all'obiettivo a qualunque costo.

Più il suo racconto prosegue e più ci rendiamo conto della sua efficienza e della sua totale mancanza di scrupoli che l'addestramento gli ha fornito. D'altra parte, come dirà Roman Zizek, uno dei pezzi grossi dell'Agenzia riferendosi alla capacità di Zero di ultimare ogni missione:

Lui porta a casa il risultato. Abbiamo bisogno di persone che portano a casa il risultato

Per questo a Edward viene affidato il recupero di un dispositivo rubato. Benché questo si trovi proprio all'interno del petto di un terrorista potenziato con innesti super tecnologici. Ciò che farà Zero per portare a termine l'incarico sarà solo l'inizio di una serie di azioni che lo metteranno nei guai con l'Agenzia e lo porteranno a chiedersi se stia combattendo per la fazione giusta o meno.

Io non sono niente

Il titolo della serie a fumetti di Aleš Kot si rifà al nome del protagonista e, in Zero Vol. 1 – Emergenza, scopriamo alcuni dettagli su di esso: Zero ovviamente non è il suo vero nome, ma rappresenta bene ciò che è (o meglio, ciò che è stato costretto a diventare). Edward ha un volto anonimo, non è un personaggio dai tratti memorabili, e questo concorre a costruire la sua non-identità, ci porta fare la conoscenza di un uomo che è stato reso una "cosa".

Una macchina da guerra fatta di carne che ha dovuto rinunciare alla propria coscienza e ai propri sentimenti in nome di un potere superiore. Un individuo considerato meno che umano, per la sua perfetta efficienza nel togliere la vita ad altri esseri umani. "Io non sono niente", dice Edward Zero all'inizio del fumetto: un'ombra, una presenza fumosa che compie il suo dovere sfuggendo alla vista degli altri come un "ordinary Joe", uno di quelli a cui non daresti un centesimo. Salvo poi ritrovarti con un coltello piantato tra gli occhi.

In parte, è questo ciò che serve all'Agenzia, uno Zero che si confonda tra gli altri e che non esiti a compiere atti estremi e fuori da ogni piano, per "portare a casa il risultato". In parte, tuttavia, uno così non può che portare guai. Uno che dimostra di pensare con la propria testa, di agire rompendo gli schemi, in grado persino di provare anche dei sentimenti per altri individui – Mina, l'agente che affianca spesso Edward Zero nelle sue missioni e che lui ama in segreto – non può essere parte dell'Agenzia.

Sullo sfondo di una action spy story che rompe con i canoni tradizionali per esplodere sotto ai nostri occhi con la violenza di un ordigno artigianale, Aleš Kot ci racconta le guerre segrete delle potenze mondiali, ma anche il conflitto di un uomo che realizza di non voler più essere un'arma all'interno di tali guerre. Un dialogo tra le pagine di Zero Vol. 1 – Emergenza è esemplificativo di ciò che l'autore vuole comunicare, in un avvincendarsi tra i cruenti conflitti sul campo e quelli interiori, silenziosi, tenuti nascosti, del protagonista:

"Cos'è l'esistenza?"

"L'esistenza è un perpetuo stato di guerra."

"E cos'è la guerra?"

"Abbiamo la guerra nel sangue. La guerra ci mantiene vivi."

Non bisogna aspettarsi, però, che le missioni in cui viene impiegato Edward Zero siano semplicemente cariche di tensione e gadget tecnologici, come nella migliore tradizione delle spy story. Viscere e corpi smembrati danzano sotto ai nostri occhi in un tripudio di sangue e violenza, dicendoci "Questa è la guerra, baby, ed è questo ciò che succede ad un uomo quando viene colpito"; senza contare, poi, anche le uccisioni di innocenti e vittime collaterali, o il duro addestramento cui i bambini dell'Agenzia sono costretti a sottoporsi. Insomma, Zero Vol. 1 – Emergenza è lo schiaffo che ti viene dato per destarti dopo aver perso conoscenza. Lo strappo alle regole del genere, che tuttavia rientra nella stretta cerchia delle gradite novità proprio per il suo porsi fuori dagli schemi.

Non è un caso che tra le pagine di Zero Vol. 1 – Emergenza troviamo una dedica a Garth Ennis (in particolare quando si parla dell'I.R.A.) ed una citazione mutuata da Cormac McCarthy: due autori che con i loro stilemi schietti e crudi hanno riscritto le regole della narrazione, rompendo con la tradizione e sputandoci in faccia la spietata verità sul mondo.

Zero Vol. 1 – Emergenza: le tante facce dello stesso Zero

Leggere i tanti nomi che compongono il fumetto scritto da Aleš Kot può essere di primo acchitto una sorpresa spiazzante: cinque fumettisti che hanno prestato il loro talento per rappresentare altrettanti capitoli in questo primo volume, e che saranno seguiti da altri colleghi nelle prossime uscite. Tratti e stili molto diversi tra loro, che potrebbero rischiare di creare un "misto frutta" da capogiro. E invece la scelta sembra essere vincente, nel contesto di Zero.

Dalle linee grezze e decise di Michael Walsh (Secret Avengers, Rocket Racoon & Groot, Star Wars), a quelle sinuose e pulite di Tradd Moore (All-New Ghost Rider, Venom, Secret Warriors, Deadpool). Dalle illustrazioni dal forte dinamismo di Mateus Santolouco (Teenage Mutant Ninja Turtles) a quelle più "tratteggiate" e dai dialoghi ridotti all'osso - tanto da "intuire" cosa sta accadendo - di Morgan Jeske (Change), fino ad arrivare al minimalista Will Tempest, illustratore attivo nella scena indie. Il tutto, collegato dal trait d'union dei colori realizzati da Jordie Bellaire.

Le parti che compongono questo fumetto sono affidate ciascuna ad un diverso artista, che ci mostra Zero e le sue brutali avventure attraverso il proprio stile – intervallate da pagine di pseudo trascrizioni di interrogatori che donano quel tocco di realismo ed immersione in più. Essi contribuiscono con le proprie illustrazioni a creare la sensazione di un personaggio liquido, la perfetta spia camaleontica in grado di adattarsi ad ogni circostanza, che può avere diverse "facce" pur rimanendo il solito Zero. L'apoteosi, insomma, della spersonalizzazione.

Già in Zero Vol. 1 – Emergenza, però, scopriamo che forse, in realtà, Edward Zero non ci sta. Non prende più le medicine, fa domande scomode, esegue indagini di propria iniziativa: quell'uomo che il sistema ha tentato per anni di cacciare dentro, negli abissi oscuri di un guscio vuoto ed efficiente, cerca di risalire a galla, di nuotare in quelle nere oscurità per scoprire la verità ed appropriarsi di ciò che gli è stato tolto. Un'identità, una vita. Insomma, Aleš Kot sembra dirci: "Loro ci vogliono pronti ad eseguire gli ordini, senza obiezioni, senza un pensiero nostro. E noi, invece, dobbiamo essere quelli che fanno domande scomode. Dobbiamo essere noi e non chi ci dicono di essere".

Zero è un fumetto inaspettato, esplosivo, non adatto ai lettori più sensibili (e ai minori), ma se avete dei dubbi sulla sua lettura, vi aiutiamo noi: leggetelo. E scoprirete che Edward Zero non è l'agente segreto, l'automa addestrato ad uccidere. Zero è chi rinuncia a scoprire sè stesso ed il mondo perché gli è stato insegnato a non fare domande.

Voto Recensione di Zero Vol. 1 – Emergenza



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Azione, combattimenti sfrenati, super tecnologie e segreti da svelare: c'è proprio tutto;

  • - Il protagonista, Zero, non è la macchina senza sentimenti che il sistema vorrebbe che fosse: un protagonista tanto "anonimo" quanto indimenticabile;

  • - L'utilizzo di diversi artisti per ogni capitolo si rivela azzeccato;

  • - Le illustrazioni con stili differenti concorrono a delineare il protagonista e a comunicare il senso di spersonalizzazione

Contro

  • - Nessuna nota da segnalare

Commento

Zero Vol. 1 – Emergenza non è adatto ai deboli di cuore, ma chi oserà addentrarsi nella pancia di questa bestia resterà piacevolmente stupito: una action spy story che rompe con il passato, un fumetto esplosivo per temi e contenuti, ma anche per le illustrazioni dei diversi artisti che lo compongono, che scorrono sotto ai nostri occhi fino a farci chiedere: chi è realmente Zero? Non vediamo l'ora di leggere i prossimi volumi.

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