Il lancio di GPT-5, proclamato come il modello di intelligenza artificiale più avanzato mai sviluppato, si è rivelato un paradosso per OpenAI. Nonostante le capacità superiori nel settore sanitario, nella programmazione e nella scrittura, migliaia di utenti hanno espresso una chiara preferenza per le versioni precedenti dell'AI, creando una situazione che il CEO Sam Altman ha descritto come "straziante".
La resistenza degli utenti ha costretto l'azienda a rivedere le proprie strategie, riportando in vita modelli che erano stati inizialmente eliminati dopo il debutto della nuova versione.
Il ritorno dei modelli deprecati
Di fronte alle proteste degli utilizzatori, OpenAI ha dovuto fare marcia indietro sulla decisione di eliminare completamente GPT-4o e altri modelli precedenti. La soluzione adottata prevede però un costo aggiuntivo: per accedere alle versioni precedenti sarà necessario sottoscrivere un abbonamento ChatGPT Plus da 20 dollari mensili. Parallelamente, l'azienda ha aumentato i limiti di utilizzo per GPT-5 Plus nel tentativo di placare le critiche degli utenti.
"Stiamo aumentando significativamente i limiti di utilizzo per il ragionamento per gli utenti ChatGPT Plus, e tutti i limiti delle classi di modelli saranno presto più alti di quanto fossero prima di GPT-5", ha dichiarato Altman in una comunicazione ufficiale.
La rivelazione emotiva di Altman
Durante un episodio del podcast "Huge Conversations" condotto da Cleo Abram, il CEO di OpenAI ha svelato il motivo profondo dietro l'attaccamento degli utenti ai modelli precedenti. Le sue parole rivelano una realtà sociale preoccupante: molti utilizzatori trovano in ChatGPT il supporto emotivo che manca nelle loro relazioni umane.
"Ecco la cosa straziante. Penso sia positivo che ChatGPT sia meno servile e offra feedback più critici. Ma mentre apportavamo questi cambiamenti e parlavamo con gli utenti, è così triste sentire gli utenti dire: 'Per favore, me lo puoi ridare? Non ho mai avuto nessuno nella mia vita che mi sostenesse. Non ho mai avuto un genitore che mi dicesse che stavo facendo un buon lavoro'."
La dipendenza emotiva preoccupa il creatore
Altman ha rivelato che alcuni utenti hanno ammesso come le versioni precedenti di ChatGPT li abbiano incoraggiati a compiere cambiamenti positivi nelle loro vite. Questa dinamica solleva interrogativi sulla crescente dipendenza emotiva dalle tecnologie AI. Il CEO stesso ha espresso preoccupazione per l'eccessivo affidamento dei giovani su ChatGPT per prendere decisioni quotidiane.
"Le persone si affidano troppo a ChatGPT. Ci sono giovani che dicono cose come: 'Non riesco a prendere nessuna decisione nella mia vita senza raccontare tutto a ChatGPT. Mi conosce, conosce i miei amici. Farò tutto quello che dice'. Questo mi fa sentire molto male", ha ammesso l'esecutivo.
I rischi dell'iperfiducia nell'intelligenza artificiale
Paradossalmente, lo stesso creatore di ChatGPT mette in guardia contro un'eccessiva fiducia nel sistema. Altman ha sottolineato come gli utenti ripongano troppa fiducia in uno strumento che presenta ancora tendenze a "allucinare" e generare risposte completamente errate. Secondo il CEO, ChatGPT dovrebbe essere considerato "una tecnologia di cui non fidarsi troppo".
La questione si complica ulteriormente considerando che OpenAI aveva precedentemente rilasciato un aggiornamento ad aprile che rendeva ChatGPT "eccessivamente lusinghiero e accondiscendente". L'azienda fu costretta a ritirare l'aggiornamento dopo che gli utenti segnalarono comportamenti eccessivamente servili da parte dell'AI. Altman ha successivamente ammesso che l'update aveva reso l'esperienza utente "troppo adulatoria e fastidiosa".
L'impatto cognitivo dell'overdipendenza
Le preoccupazioni di Altman trovano supporto scientifico in uno studio Microsoft pubblicato quest'anno, che dimostra come l'eccessiva dipendenza da strumenti AI come ChatGPT e Copilot possa compromettere le capacità cognitive. La ricerca evidenzia un'atrofia del pensiero critico che porta al deterioramento delle facoltà cognitive degli utilizzatori.
Nonostante riconosca che ChatGPT possa essere "un terapeuta migliore della maggior parte dei professionisti nel settore a livello mondiale", Altman ha precisato che non affiderebbe mai a questo strumento decisioni mediche importanti senza la supervisione di un dottore qualificato. Questa dichiarazione sottolinea la contraddizione intrinseca tra le capacità proclamate dell'AI e i limiti riconosciuti dal suo stesso creatore.