AMD a un passo dal baratro

AMD è pronta a presentare ingenti perdite nel secondo trimestre 2008, nell'ordine del miliardo di dollari. Le azioni in borsa scendono sotto i 5 dollari e la situazione appare più disperata che mai.

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a cura di Manolo De Agostini

Il futuro di AMD è appeso a un filo. Secondo quanto riportato da diversi siti internazionali, l'azienda di Sunnyvale riporterà nel secondo trimestre ingenti perdite, nell'ordine del miliardo di dollari, più precisamente 948 milioni di dollari.

Paradossalmente, ad affossare la già claudicante AMD è quella ATI che oggi più mai è la parte più viva dell'azienda. Infatti, AMD ha dovuto rivedere le stime relative all'acquisizione del produttore canadese di schede grafiche, ascrivendo 880 milioni di dollari di svalutazione sul prezzo totale dell'acquisizione, quei 5,4 miliardi già svalutati sul finire del 2007 di 1,6 miliardi di dollari. Insomma, AMD si sta accorgendo di aver sovrastimato i beni di ATI e ora ne sta subendo le conseguenze. Gli 880 milioni di dollari sarebbero associati all'unità DTV e dispositivi portatili della divisione ATI Consumer Technologies Business.

Per affrontare la situazione AMD continuerà la sua opera di ristrutturazione, nell'ordine dei 32 milioni di dollari per il secondo trimestre, che si attuerà con il licenziamento di molti dipendenti. Entro il terzo trimestre saranno 1600 i licenziati dall'inizio dell'opera di ristrutturazione.

L'unica buona notizia riguarda il guadagno ottenuto dalla vendita di alcuni strumenti per la realizzazione di wafer a 200 mm, che porta il margine lordo a 190 milioni di dollari.

AMD combatte per rimanere in vita, con azioni scese a 4.84 dollari e perciò a livelli consoni a una possibile acquisizione da parte di qualche altro pesce grosso. Inoltre, sembra sempre più in bilico la posizione del CEO, Hector Ruiz. A sostituirlo potrebbe essere Dirk Meyer, attuale presidente e COO, ma non si escludono anche altri nomi.

Maggiori dettagli alla presentazione ufficiale dei risultati finanziari del secondo trimestre.