AMD ha scelto di usare un filmato per attaccare e sconsigliare SYSmark del consorzio BAPCo (Business Applications Performance Corporation), un benchmark per valutare le prestazioni di sistema che favorirebbe i processori Intel. Sono poche, se non zero, le redazioni che usano SYSmark in pianta stabile per valutare un computer, tuttavia il test è radicato in ambito industriale e spesso è usato per le decisioni di acquisto.
Nel filmato i dirigenti di AMD affermano che SYSmark pone troppa enfasi sulle prestazioni della CPU e hanno citato il recente caso Volkswagen come una prova che a volte "l'informazione fornita anche dalle organizzazioni più affermate può essere ingannevole".
Ora qualcuno potrebbe pensare: ma se SYSmark misura le prestazioni della CPU, perché AMD si lamenta? Ebbene, secondo l'azienda focalizzarsi sulle solo prestazioni del processore non è rappresentativo dei carichi che affronta oggigiorno un computer. L'azienda d'altronde spinge sul concetto di APU, su OpenCL e HSA, temi che prevedono l'uso delle intere risorse di un chip - tra cui anche la grafica - per affrontare al meglio i carichi di lavoro.
Per provare che i risultati non sono indicativi delle prestazioni reali di un sistema, AMD ha fatto girare l'ultima versione di SYSmark su un paio di portatili, uno con un processore Intel Core i5-5200U con HD Graphics 5500 e uno con un CPU AMD FX-8800P e grafica Radeon R7 (512 stream processor). Nel primo caso il benchmark ha totalizzato 987 punti, mentre sulla piattaforma AMD comparabile si è fermato a 659 punti.
AMD ritiene che una differenza prestazionale di circa il 50% tra chip simili sia totalmente irrealistica. Per sostenere la propria testi l'azienda ha svolto il test Work Accelerated di PCMark8, registrando una differenza prestazionale del 7%, con il sistema Core i5 davanti con 4199 punti rispetto ai 3908 punti del portatile AMD. Insomma, risultati ben differenti da quelli di SYSmark.
La differenza è legata al fatto che PCMark 8 testa il PC nella sua interezza, tenendo conto anche della grafica e degli altri sottosistemi. AMD ha inoltre sviluppato anche alcuni script basati su Microsoft Office per testare il tempo richiesto dai sistemi per completarli: il sistema Intel ha impiegato 61 secondi, mentre la piattaforma AMD ci ha messo solo 3 secondi in più. La differenza è in linea con PCMark 8.
Ricordiamo che AMD è uscita dal consorzio Bapco nel 2011. In precedenza la Federal Trade Commission (FTC) statunitense aveva siglato un accordo con Intel per chiudere una causa antitrust. I regolatori, tra le altre cose, accusavano Intel di pubblicità ingannevole perché "nascondeva agli sviluppatori cambiamenti al compilatore, rappresentando in modo errato i risultati dei benchmark, come BAPCo SYSmark". Intel poi usava i benchmark in questione facendoli passare come test reali quando non lo erano.
L'FTC obbligò Intel e altre aziende a inserire un avviso in calce ai test di SYSmark e MobileMark in cui si indicava che il software e i carichi usati nel test avrebbero potuto essere ottimizzati solo per i processori Intel. La rivale di AMD non ha commentato, mentre un portavoce di Bapco ha affermato che "la ragione per cui migliaia di clienti credono ai test BAPCo è che siamo un consorzio industriale che si focalizza sulle prestazioni delle applicazioni che le persone usano su base giornaliera". Il punto però non sono i carichi scelti, ma come questi vengono "affrontati" dai sistemi. Insomma, AMD si lamenta di SYSmark e gli altri si difendono. Sono passati più di 5 anni, ma non sembra essere cambiato nulla - e questo vale per tutte le parti in causa.
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