AMD Zen 3, novità così importanti da renderla "una nuova architettura"?

Il general manager della divisione datacenter di AMD, Forrest Norrod, ha parlato di Zen 3 affermando che si tratterà di un'architettura totalmente nuova.

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a cura di Manolo De Agostini

Di recente AMD ha promesso per il prossimo futuro un maggiore focus sulle architetture più che sui processi produttivi  e sembra che questo “fioretto” interesserà già Zen 3, l’architettura a bordo delle CPU del 2020 in ambito consumer e server.

Parlando delle future CPU EPYC di terza generazione (nome in codice Milan) con il sito economico The Street, il general manager della divisione datacenter di AMD, Forrest Norrod, ha affermato che il nuovo processore sarà basato su un’architettura completamente nuova.

Una dichiarazione che appare un po’ forte, ma che probabilmente vuol semplicemente indicare che assisteremo a un “lifting” più marcato dell'architettura Zen rispetto a quanto visto finora, non a qualcosa di totalmente nuovo.

Il dirigente ha spiegato che Zen 2 ha garantito un aumento dell’IPC maggiore (15%) rispetto a un normale aggiornamento evoluzionario perché implementava alcune idee che AMD aveva originariamente partorito per Zen ma poi aveva accantonato. Con Zen 3 però vedremo “miglioramenti prestazionali in linea con quelli che potreste aspettarvi da un’architettura completamente nuova”.

Gli EPYC Milan dovrebbero beneficiare di frequenze più alte rispetto ai modelli attuali, anche grazie all’uso del processo produttivo a 7 nanometri di seconda generazione di TSMC. In termini di aspettatevi prestazionali, Norrod ha dichiarato che AMD “è fiduciosa di poter offrire miglioramenti significativi dell’IPC a ogni generazione”.

Il dirigente ha anche aggiunto che AMD ha deciso di affidarsi a una cadenza “tick-tock” per quanto riguarda il mondo delle CPU server. Se ben ricordate “tick-tock” è la cadenza che un tempo segnava i lanci delle CPU Intel, con il “tick” a rappresentare il passaggio a un nuovo processo produttivo e il “tock” a una nuova architettura prodotta con il medesimo processo.

In tale scenario gli EPYC di seconda generazione “Rome” rappresenterebbero un “tick”, con l’adozione del processo a 7 nanometri, mentre la prossima generazione “Milan” sarebbe un “tock”, grazie alla nuova architettura, prodotta di nuovo a 7 nanometri (seppur migliorati). Di conseguenza la quarta generazione di CPU EPYC, nota come Genoa e attesa per il 2021, rappresenterà un altro tick, e quindi dovrebbe essere prodotta a 5 nanometri.

Non resta che attendere all'incirca metà 2020 per sapere come sarà Zen 3, a meno che AMD non ne parli prima. Ricordiamo che indiscrezioni delle scorse settimane indicavano progressi superiori alle iniziali previsioni per la futura gamma di CPU Ryzen, che salvo sorprese sarà proprio basata su architettura Zen 3.

Non bisogna infine dimenticare quanto emerso dalla conferenza HPC-AI Advisory Council UK, in cui AMD ha parlato di una modifica dell'architettura Zen 3 in ambito server che potrebbe portare grandi miglioramenti.