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a cura di Manolo De Agostini

Gli analisti di TrendForce ritengono che la carenza di CPU Intel di ultima generazione legati agli ormai noti problemi produttivi impatterà non solo sulle vendite di portatili, ma porterà anche a un calo del prezzo nel mercato delle memorie.

Potrebbe quindi subentrare un nuovo elemento in quest'ultimo scorcio di anno a movimentare i listini delle DRAM, su livelli elevati da tempo, ma per cui già nei giorni scorsi si era paventato un possibile calo, seppur non troppo marcato.

"In origine Intel aveva intenzione di iniziare la produzione di massa delle CPU Whiskey Lake nel terzo trimestre, quando il mercato dei notebook si sarebbe trovato in pieno nella stagione delle vendite. Gli OEM stanno però facendo i conti con un numero insufficiente di CPU, e questo ha disintegrato i piani di consegna dei notebook per la seconda metà dell'anno. Perciò TrendForce si aspetta ora che le consegne totali dei notebook scenderanno dello 0,2% su base annua, e la carenza di CPU potrebbe impattare ulteriormente anche sull'intero mercato della memoria", scrivono in una nota gli analisti.

dram

TrendForce stima che il gap tra l'offerta di processori mobile e la domanda sia salito dal 5% di agosto al 5-10% di settembre. "C'è la possibilità che il gap possa estendersi a oltre il 10% nel quarto trimestre, e la carenza dovrebbe essere risolta piuttosto in là nel corso della prima metà del 2019".

Per quanto riguarda i prezzi delle DRAM, mentre DRAMeXchange (divisione di TrendForce) aveva stimato in precedenza un calo dei prezzi a contratto di circa il 2% nel quarto trimestre grazie all'aumentare della disponibilità di chip, "è ora possibile che il declino del prezzo si faccia più grande a causa della mancanza di CPU Intel e la conseguente minore domanda di DRAM per notebook e PC desktop".

intel produzione

Al tempo stesso anche il mercato della NAND Flash potrebbe subire i contraccolpi del momento critico della produzione Intel, andando a influenzare negativamente la domanda di SSD da parte dei produttori di portatili. TrendForce si aspetta perciò un declino dei prezzi degli SSD maggiore negli ultimi tre mesi dell'anno rispetto a quanto avvenuto nel terzo trimestre.

"Per quanto riguarda il mercato dei server, la migrazione dalla piattaforma Grantley a quella Purley è attualmente in corso. Secondo un nostro sondaggio, una minoranza di OEM server sta sperimentando tempi di consegna più lunghi per quanto riguarda i processori Purley", spiegano gli analisti, sottolineando che manterranno gli occhi puntati sul settore, in quanto "se diventerà più diffuso" influenzerà non solo le vendite di server, ma anche i mercati di DRAM e NAND, "molto più vulnerabili alla domanda in calo dal settore server rispetto a quella legata a PC o notebook. Pertanto, le correzioni al ribasso della domanda di memorie per server causeranno un calo più marcato delle quotazioni della memoria nel complesso".

Secondo diverse aziende di analisi la situazione attuale potrebbe giovare ai prodotti AMD Ryzen Mobile. Dell, HP, Acer e Lenovo hanno prodotti di buon livello e potrebbero pensare di spingerli ulteriormente dato che AMD non sta vivendo problemi di produzione come Intel.

amd ryzen mobile

Secondo delle stime, AMD ha già aumentato la sua quota nel mercato notebook al 4,9% nel terzo trimestre, mettendo a segno un +1,7% su quello precedente. Questo prima che Intel iniziasse a non riuscire a coprire la domanda di prodotti a 14 nanometri, fatto che come abbiamo già spiegato in articoli precedenti si ricollega al ritardo del processo produttivo a 10 nanometri.

Nella giornata di ieri si era vociferato della presunta decisione di Intel di esternalizzazione la produzione di alcuni chipset a TSMC per alleviare il carico sui propri impianti. L'azienda in queste ore ha diffuso una nota che da molti è stata interpretata come una smentita, ma secondo noi è una semplice dichiarazione di contorno per smorzare il clamore mediatico.

"In risposta alla maggiore domanda rispetto alle attese continuiamo a investire nella nostra capacità produttiva a 14 nanometri", dice Intel. In queste parole c'è sì la chiara intenzione di lasciarsi lo shortage alle spalle, ma non si negano altre azioni.