Edge rubava i dati da Chrome, ma si trattava un bug: Microsoft lo ha risolto

Microsoft ha risolto un problema relativo al suo browser Edge, il quale importava automaticamente dati di navigazione e schede da Chrome

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a cura di Andrea Maiellano

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Microsoft ha risolto un problema relativo al suo browser Edge, il quale importava automaticamente dati di navigazione e schede da Chrome senza il consenso dell'utente.

Tom Warren di The Verge, ha riferito di aver sperimentato questo bug il mese scorso, quando, dopo un riavvio del PC per un normale aggiornamento di Windows, Microsoft Edge si è aperto automaticamente con le schede di Chrome su cui stava lavorando prima dell'aggiornamento.

La correzione a questo problema è stata rilasciata silenziosamente con l'ultimo aggiornamento di Microsoft Edge. Riguarda una funzionalità di Edge che offre la possibilità di importare i dati da altri browser, all'avvio di Edge, ma sembrava che lo stato di questa funzione non fosse correttamente sincronizzato, dettaglio che è stato affrontato con la recente correzione.

La patch suggerisce che l'impostazione per controllare l'importazione automatica dei dati di navigazione non era in sincronia e non veniva visualizzata correttamente su tutti i dispositivi. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla causa principale di questo problema da parte di Microsoft.

La compagnia è stata nota per l'utilizzo di tattiche che ricordano gli sviluppatori di spyware per promuovere il suo browser web, come ad esempio, lanciare Edge e fissarlo sul desktop e sulla barra delle applicazioni durante gli aggiornamenti mensili di Windows, o utilizzare sondaggi improvvisi per scoraggiare il download di Chrome.

Mozilla, i creatori di Firefox, hanno recentemente commissionato una ricerca per indagare sulle tattiche di Microsoft e il loro impatto sui consumatori. Questo studio esplora l'uso da parte di Microsoft di tattiche dannose che vanno contro le proprie linee guida di progettazione e che possono minare la concorrenza da parte di browser rivali.

Alcune di queste tattiche saranno affrontate con il Digital Markets Act (DMA) nei mercati dell'EEA, che include i paesi dell'UE, Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Le modifiche consentiranno agli utenti di Windows 11, in questi mercati, di disinstallare Edge e permetteranno ai fornitori terzi, come Google, di estendere l'interfaccia principale di Windows Search con ricerche web personalizzate.

Sebbene le normative DMA si applichino a Windows, Microsoft non sarà tenuta a fare modifiche a Edge, Bing o Microsoft Advertising, poiché sono esenti dalle regole del DMA.

Mozilla afferma che i cambiamenti annunciati da Microsoft per fermare alcune azioni finalizzate a forzare Edge sugli utenti selezionanti altri browser sono limitati e si applicheranno solo agli utenti dell'EEA, non risolvendo completamente le tattiche descritte nel rapporto di ricerca commissionato dall'azienda.