Prima vittoria per la GPU Intel Xe: finirà in un supercomputer exascale

Aurora, il primo supercomputer exascale USA in arrivo nel 2021, sarà composto da CPU Intel Xeon Scalable, GPU Intel Xe e Optane DC Persistent Memory.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel e il Dipartimento dell'Energia statunitense (U.S. Department of Energy, DOE) hanno annunciato che Aurora, il primo supercomputer a stelle e strisce capace di assicurare prestazioni di calcolo sostenute di classe exascale, sarà installato presso l'Argonne National Laboratory nel 2021.

Con grande sorpresa, uno dei componenti chiavi sarà Xe, l'architettura grafica dedicata di Intel che debutterà nel 2020, usata in questa accezione per le sue funzioni di calcolo, ossia per compiti di intelligenza artificiale.

Quanto all'uso del sistema, si parla di simulazioni cosmologiche su vasta scala, scoperta di nuovi approcci per la previsione della risposta ai farmaci e la scoperta di materiali per la creazione di celle solari organiche più efficienti. "Raggiungere una potenza di calcolo exascale è imperativo, non solo per migliorare la comunità scientifica, ma anche per migliorare la vita quotidiana degli americani", ha dichiarato il segretario all'Energia Rick Perry.

"Aurora e la prossima generazione di supercomputer exascale applicheranno le tecnologie HPC e AI a settori come la ricerca sul cancro, ai modelli sul clima e ai trattamenti sanitari dei veterani. I progressi innovativi ottenuti avranno un impatto incredibilmente significativo sulla nostra società".

Un supercomputer exascale è in grado di svolgere almeno un exaFLOP di calcoli al secondo (un miliardo di miliardi di operazioni al secondo). L'attuale supercomputer più potente al mondo, Summit, raggiunge prestazioni di picco di 200 petaflops.

Nel caso di Aurora, oltre a Intel lo sviluppo sarà curato anche da Cray. Si parla di un contratto da circa 500 milioni di dollari. Il nuovo sistema sarà basato su Shasta, una piattaforma che può supportare un'ampia gamma di CPU e che include l'interconnessione scalabile ad elevate prestazioni Slingshot. Nel caso di Aurora ci saranno a bordo delle CPU Xeon Scalable future.

Il sistema adotterà anche una nuova generazione di Optane DC Persistent Memory, le DIMM basate su memoria 3D XPoint che possono essere usate sia come memoria che archiviazione. Anche in questo caso si tratta di una "prima volta", almeno in un supercomputer. Il tutto sarà gestito dal framework di programmazione Intel OneAPI.

Per ora né Intel né il Dipartimento dell'Energia hanno parlato del form factor della GPU che sarà al centro del nuovo supercomputer, né delle sue specifiche.

"Oggi è un giorno importante non solo per il team di tecnici e scienziati che si sono uniti per costruire il nostro primo computer exascale, ma anche per tutti quelli che sono impegnati nell'innovazione e nella produzione americana", ha dichiarato Bob Swan, CEO di Intel. "La convergenza di intelligenza artificiale e calcolo ad alte prestazioni è un'enorme opportunità per affrontare alcune delle più grandi sfide del mondo e un importante catalizzatore di opportunità economiche".