Provare l’Hypershell X Ultra all’IFA 2025 è stata un’esperienza che difficilmente dimenticherò. Indossare questo esoscheletro dà davvero l’impressione di avvicinarsi concretamente a quel futuro che fin da bambini sognavamo a occhi aperti.
Per farla breve, e per chi non ne avesse mai sentito parlare, gli esoscheletri di Hypershell sono una sorta di bicicletta elettrica per le gambe: ogni passo viene amplificato da piccoli motori all’altezza dei fianchi, che alleggeriscono la fatica e trasformano una normale camminata in qualcosa di molto più scorrevole e meno faticoso.
In particolare, la struttura del modello Ultra appena presentato dall'azienda) composta per il 30% in lega di titanio SinterShell e per il 60% in fibra di carbonio SpiralTwill 3000, lo rende sorprendentemente leggero, e dopo pochi minuti di prova mi sono subito abituato alla sensazione di “spinta invisibile” che accompagnava ogni movimento.
L’X Ultra (come gli altri modelli d Hypershell) non si è limitato a "camminare" insieme a me, ma ha rilevato automaticamente se stavo correndo o salendo le scale (vi lascio immaginare gli sguardi degli ospiti dell'hotel in cui si è tenuta la presentazione), adattando l’assistenza al movimento in modo naturale.
Durante la breve prova, ho potuto testare sia la modalità Eco, più discreta e quasi impercettibile, sia la Hyper, che invece spinge con decisione invitandoti a muoverti più in fretta. Hypershell X Ultra, però, propone 12 modalità di movimento differenti, alcune pensate per chi compie hiking, altre per chi vuole fare esercizio fisico (simulando la pesantezza delle camminate in acqua o proponendo un programma fitness per chi si esercita in casa), altre ancora per aiutare chi ha qualche lieve problema motorio.
Non si tratta di un dispositivo medico, Hypershell in merito è stata molto chiara, ma l'azienda non si è lesinata nel mostrare testimonianze di utenti con impedimenti motori che hanno trovato un importante aiuto negli esoscheletri della compagnia. Un traguardo che ha portato l'azienda a ricevere anche la prestigiosa certificazione da parte del SGS.
Tornando al modello Ultra, nello specifico con la batteria montata nella parte posteriore si possono percorrere fino a 30 km e le due unità incluse aiutano a non restare mai a secco durante le camminate più intense.
Sempre in merito alle batterie (facilmente sostituibili con un paio di click), l'azienda metterà a disposizione un modulo "anti-freddo" (acquistabile separatamente) che potrà essere utilizzato nei contesi più estremi. Inoltre, il fatto che la ricarica si può effettuare tramite un comune caricabatterie a 65W, rende Hypershell "ufficiosamente" compatibile anche con tutti i pannelli solari di piccole e medie dimensioni, che possono essere installati su zaini e similaria, per alimentare l'esoscheletro anche durante l'utilizzo (non aspettatevi però di avere una carica infinita, quanto più un'estensione dell'autonomia).
I nuovi motori M-One Ultra innestati in questo modello, sono due, lavorano in coppia e raggiungono la strabiliante potenza di 1000W. Un salto del 25% rispetto al modello Pro. Un aumento di potenza pensato non per offrire solamente forza bruta ma per garantire l'energia necessaria all'esoscheletro per adattarsi rapidamente a ogni attività eseguita dall'utente, andando a garantire un salto di qualità nell'esperienza finale.
Lo scopo principale di Hypershell, difatti, era quello di rendere il modello Ultra "la risposta a tutte le richieste dell'utenza", motivo per il quale hanno lavorato di fino per garantire: autonomia, potenza, versatilità e, soprattutto, leggerezza.
Infatti non appena lo si indossa, con non poca difficoltà alla prima installazione visto che le tre cinghie necessitano di essere strette correttamente (non troppo e non troppo poco) per garantire la giusta mobilità, non lo si percepisce nemmeno. Se poi si considera che una volta prese le misure, anche indossarlo è questione di secondi, non si può appuntare nulla a Hypershell.
Per carità il peso ridotto all'osso (parliamo di un chilo e otto in tutto) aiuta sicuramente, ma sono le leghe con cui è composto il telaio. A risultare elastiche il giusto per muoversi senza rendersi conto di averlo addosso (se non in quei momenti in cui si cerca di allargare le gambe e si percepisce un leggero, quanto artificioso, attrito).
Per quanto riguarda, invece, gli aspetti più tecnologici, oltre alle camminate, l'Hypershell X Ultra può essere impiegato anche per andare in bici. Non ho potuto, ovviamente, provare in prima persona questo scenario, ma l'azienda garantisce un'autonomia di 65 Km in modalità Eco e di 35 KM in modalità Hyper.
Questo risultato è stato ottenuto proprio grazie all'impiego dell'IA per far comprendere in tempo reale, attraverso il movimento dell'utente e i sensori di cui è riempito l'esoscheletro, in che contesto di utilizzo ci si trovi.
Insomma uno strumento che potrebbe fare la differenza per tantissime persone e non solamente per chi compie hiking estremo o attività outdoor costantemente.
Ovviamente, per quanto concerne il modello Ultra, non siamo di fronte a un prodotto economico. Disponibile dal 15 settembre (i preordini sono già aperti), presenterà un prezzo di listino di 1.999€, ma sarà solo il modello di punta di una linea di esoscheletri la cui variante entry level (ottima per utilizzi più sporadici e meno "sportivi") si può portare a casa con 899€.
Piccola nota in chiusura, Hypershell ha confermato di voler mantenere aggiornata l'intera linea di esoscheletri, rinnovando la sua volontà di integrarla nell'uso quotidiano della sua utenza, motivo per il quale, l'applicazione per iOS verrà aggiornata per funzionare nativamente anche su WatchOS, permettendo a chiunque possegga un Apple Watch di configurare il proprio esoscheletro in velocità direttamente dal polso.
In definitiva, provare l’Hypershell X Ultra all’IFA 2025 mi ha confermato che non si tratta solo di un prodotto di nicchia o di un esercizio di stile. Sul fronte fisico il risultato è stato sorprendente: più forza, meno fatica. In contesti in cui si hanno delle problematiche motorie, però, questo approccio alla mobilità assistita proposto da Hypershell potrebbe rivelarsi vincente, se solo l'utenza la fuori riuscisse a carpirne il potenziale.
Il vero problema di questi esoscheletri, difatti, non sono le piccole mancanze (come per esempio l'assenza di una modalità di deaffaticamento che eviti quello shock muscolare nel momento in cui lo si sfila), ma l'attuale impossibilità di metterli fisicamente nelle mani della gente, permettendogli di provarli come abbiamo potuto fare noi durante la fiera berlinese, basterebbe quello (per assurdo poterli testare in un negozio di elettronica di consumo) per far cambiare opinione a moltissime persone.