I segreti dei chip TSMC nelle mani di Samsung, guai per l'ex dipendente chiacchierone

Un ex dipendente di TSMC avrebbe consegnato a Samsung informazioni sui processi produttivi della sua ex azienda. La Corte Suprema di Taiwan riconosce la validità di una precedente decisione: vacanze forze per l'ingegnere chiacchierone.

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a cura di Manolo De Agostini

La fonderia TSMC ha vinto una causa contro Liang Mong-song, ex dipendente del reparto ricerca e sviluppo che, stando all'azienda, avrebbe spifferato segreti industriali sui processi produttivi dell'azienda taiwanese alla rivale Samsung. Si parla in particolare del nodo a 28 nanometri, ma le informazioni ricevute avrebbero permesso all'azienda sudcorena di mettere a punto più rapidamente il processo a 14 nanometri FinFET, tra i più avanzati in questo momento.

processo produttivo

La vicenda è complessa. Secondo CommonWealth Magazine Liang Mong-song si è licenziato da TSMC in seguito a una mancata promozione, dopo 17 anni di servizio. In tale occasione avrebbe firmato un accordo "non competitivo" con TSMC. Stando ai termini sanciti, il dipendente avrebbe dovuto rinunciare a metà delle azioni ricevute in bonus se avesse trovato lavoro presso un concorrente nei due anni successivi alla sua fuoriuscita.

TSMC scoprì successivamente che Liang insegnava presso la Sungkyunkwan University, un'università privata con stretti rapporti con Samsung. Dopo le rassicurazioni di Liang sul fatto che non stesse lavorando in alcun modo per la rivale, TSMC pagò il bonus dovuto. Nel 2011, dopo aver ricevuto il denaro, Liang divenne direttore tecnologico della divisione System LSI di Samsung.

TSMC decise così di passare all'attacco, forse turbata per aver visto l'azienda sudcoreana fare passi da gigante con i nuovi processi produttivi. Secondo TSMC i nodi a 45, 32 e 28 nanometri di Samsung hanno "strane" similarità con le proprie tecnologie. In un report presentato alla Corte sarebbero elencate sette aree chiave in cui vi sarebbero somiglianze marcate.

"Inoltre, la lega di silicio-germanio degli elettrodi P-type a 28 nanometri di Samsung aveva una struttura a forma di diamante simile a quella di TSMC ma completamente differente dalla struttura a U di IBM (con cui Samsung ha un'alleanza, NdR)". I processi produttivi a 16 e 14 nm FinFET di Samsung e TSMC sarebbero ancora più simili tra loro. "Potrebbe essere difficile dire (se il prodotto) è stato realizzato da Samsung o TSMC in base alla sola l'analisi strutturale", riporta la documentazione.

La fonderia taiwanese ha denunciato Liang due volte e vinto in entrambi i casi. Nella primavera 2014 la Corte sancì che Liang doveva smettere subito di lavorare per Samsung, almeno fino al 31 dicembre 2015 in modo da proteggere i segreti di TSMC. La Corte Suprema ha riaffermato tale decisione, così Liang sarà costretto a farsi qualche mese di vacanze forzate. Una vittoria di Pirro.

TSMC ha fatto sapere che potrebbe depositare altre denunce contro Liang in futuro. Samsung non è parte in causa in questa disputa, perciò non ha rilasciato commenti sulla vicenda. TSMC probabilmente non denuncerà l'azienda concorrente, forse per via delle dimensioni economiche di gran lunga maggiori. Tirare in ballo Samsung potrebbe infatti portare a conseguenze imprevedibili per la fonderie taiwanese.

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