Intel Core i7-4960X: Ivy Bridge-E, test in anteprima

Anteprima - Prova di Intel Core i7-4960X, microprocessore di punta della futura famiglia Ivy Bridge-E per computer e workstation di fascia alta.

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a cura di Chris Angelini

Introduzione

Recentemente Gartner ha pubblicato alcuni dati che delineano come le consegne di PC siano calate dell'11 percento rispetto al secondo trimestre dell'anno passato. La colpa è stata addossata principalmente ai tablet, preferiti dalla maggior parte del pubblico ai sistemi di fascia bassa. Il futuro sembra nero per il computer tradizionale.

Chi vende computer preassemblati di fascia alta tuttavia afferma che l'interesse per i sistemi da gioco più veloci al massimo storico, per via dell'efficienza di determinati processori e delle architetture grafiche. Perciò, mentre la fascia media è in sofferenza, gli utenti che ricercano i componenti più prestanti hanno diverse soluzioni tra cui optare.

Due anni e mezzo fa l'architettura Sandy Bridge sbarcava sul mercato offrendo prestazioni molto interessanti con un TDP inferiore ai 100 watt. L'architettura Ivy Bridge migliorò leggermente quei valori, portando il TDP a 77 watt. Haswell ha fatto qualche passo avanti sulle prestazioni, ma i consumi massimi sono saliti a 84 watt. La fascia ancora più alta è però ferma da anno e mezzo - accantonando il Core i7-3970X, un leggerissimo passo avanti rispetto al 3960X. Entro fine anno vedremo però una nuova famiglia di prodotti chiamata Ivy Bridge-E, ed è quella di cui parleremo in questa anteprima.

Ivy Bridge-E, per chi ha una scheda madre X79 Express

Le soluzioni Ivy Bridge-E saranno presentate a settembre, ma con due mesi di anticipo riusciamo a mostrarvi le prestazioni del top di gamma, il Core i7-4960X. È un processore a sei core, come il 3960/70X e sarà accompagnato al debutto da un altro chip a sei core, chiamato Core i7-4930K, e da un quad-core denominato Core i7-4820K.

Sotto tanti punti di vista le soluzioni Ivy Bridge-E ricordano quelle Sandy Bridge-E, eccetto per l'uso dell'architettura Ivy Bridge. Questo significa un leggero miglioramento delle prestazioni per ciclo di clock, della cache e del controller di memoria. In questo caso non abbiamo una GPU integrata con cui avere a che fare, mentre troviamo un controller di memoria 1866 MT/s (anziché 1600), supporto ufficiale al PCI Express 3.0 (Sandy Bridge-E dichiarava solo il supporto al signaling 8 GT/s) e l'adozione del processo produttivo a 22 nm.

Come con Sandy Bridge-E abbiamo ritroviamo la connettività PCI Express di 40 linee, il che consente di realizzare configurazioni four-way CrossFire e SLI. Presente anche il controller di memoria quad-channel, anche se il bandwidth di picco sale da 51,2 a 59,7 GB/s. Intel ha preservato la compatibilità con le piattaforme X79 Express, il che vuol dire che non dovrete acquistare una nuova motherboard. Sfortunatamente il chipset offre solo due porte SATA 6 Gb/s, non ha supporto nativo USB 3.0 e non gode di nuove capacità come il SATA Express, che vedremo nel corso del 2014 con i chipset della serie 9.

  Core i7-4960X Core i7-3970X
Nome in codice Ivy Bridge-E Sandy Bridge-E
Frequenze di clock 3.6 GHz 3.5 GHz
Turbo Boost 4 GHz 4 GHz
PCI Express 8 GT/s 8 GT/s
TDP 130 W 150 W
Core 6 6
Cache L3 condivisa 15 MB 15 MB
Frequenza memoria DDR3-1866 DDR3-1600
Socket LGA 2011 LGA 2011

Il Core i7-4960X - oltre ai sei core - ha 15 MB di cache L3 condivisa. Non c'è dubbio che questa configurazione lascerà l'amaro in bocca a tutti coloro che si aspettavano il passaggio a otto o addirittura 12 core con il salto ai 22 nanometri. Perciò se la confrontiamo con il Core i7-3970X stiamo parlando di una CPU con una frequenza base aumentata di 100 MHz, gli stessi 4 GHz di picco in Turbo Boost, e altri miglioramenti incrementali (il TDP però è di 130 W, contro i 150 W del 3970X). Ipotizziamo un prezzo di lancio simile, 1000 euro.

Insomma, se ricordate il passaggio da Sandy a Ivy Bridge ha consentito di avere una CPU più complessa con un TDP più basso. Qui abbiamo lo stesso cambiamento di processo produttivo, ma nessun vero passo in avanti nella complessità. Per questo il consumo energetico potrebbe rivelarsi - inaspettatamente - uno dei punti di forza di Ivy Bridge-E.