a cura di Marco Silvestri
Editor
Se avete bisogno di caricatori USB-C di alta qualità, sicuri e dotati di tecnologie di ricarica rapida, questa guida all'acquisto vi mostrerà i modelli che, a nostro parere, meritano una valutazione prioritaria. Ma non è tutto, poiché vi forniremo anche tutte le informazioni necessarie per procedere autonomamente nell'acquisto di questi accessori, che sono diventati essenziali, in particolare in seguito all'introduzione della normativa dell'Unione Europea sul caricabatterie standard.
In passato, i caricatori USB-C erano spesso trascurati, poiché venivano inclusi nelle confezioni dei vari dispositivi. Tuttavia, oggi questi accessori sono diventati un elemento cruciale dell'acquisto, dato che non vengono più forniti nelle confezioni originali. Questo è particolarmente evidente nel caso degli smartphone, le cui confezioni sono diventate sempre più essenziali, spesso includendo solo una custodia.
Detto ciò, le porte USB-C si trovano ormai ovunque, ed è quindi cruciale scegliere il caricatore giusto, che possa alimentare i vostri dispositivi in modo sicuro. Questo vale anche per i migliori adattatori e hub USB-C. Come accennato, ci siamo impegnati in ricerche approfondite, valutando opinioni e recensioni, al fine di suggerirvi i caricatori USB-C più interessanti attualmente disponibili sul mercato. Abbiamo tenuto conto delle diverse esigenze degli utenti, selezionando modelli con velocità di ricarica moderate, che si traducono in un risparmio economico, e modelli con tecnologie di ricarica all'avanguardia, che vengono venduti a prezzi superiori.
È importante sottolineare che alcune tecnologie di ricarica sono prodotte direttamente da alcuni marchi di smartphone, come OnePlus e Oppo, con rispettivamente la loro Warp Charge e VOOC Charge. Queste tecnologie, che spesso offrono velocità di ricarica ancora più elevate, sono compatibili solo con i dispositivi che le supportano, come in parte avviene anche con la più popolare USB-C Power Delivery o Quick Charge.
Dopo aver fatto questa premessa, siamo pronti a passare agli approfondimenti, ricordandovi che in alto alla pagina troverete già l'elenco dei migliori caricatori USB-C, con un breve riassunto delle loro specifiche tecniche. Per ulteriori informazioni su un caricatore specifico, basta cliccare sul pulsante dedicato, che vi porterà direttamente alla pagina del prodotto, dove potrete eventualmente completare l'acquisto.
Come scegliere un caricatore USB-C
Se avete già esplorato la nostra selezione di prodotti prima di approfondire questo capitolo, sarete consapevoli della varietà di caricatori a muro USB-C disponibili sul mercato: dai modelli con una sola porta a quelli con ben 5 porte USB integrate, fino a varianti dotate di diverse tecnologie di ricarica rapida. Nei prossimi paragrafi approfondiremo ciascuno di questi aspetti, fornendovi una guida all'acquisto dettagliata e completa. Cominceremo con i fattori critici da considerare durante l'acquisto, per poi concludere con alcune informazioni generali sui caricatori USB-C.
Che velocità di ricarica mi serve?
Questa è la prima domanda da porre quando state cercando un nuovo caricatore USB-C. Sebbene sia naturale pensare che un caricatore più veloce corrisponda a un modello migliore, non sempre è necessario optare per prestazioni elevate, che potrebbero risultare in una spesa eccessiva e non giustificata. Inoltre, se il vostro dispositivo non supporta la ricarica rapida, avete una ragione in più per evitare i modelli di fascia alta, poiché funzionerebbero in modo molto limitato rispetto a quanto previsto dai produttori.
La velocità di ricarica si misura in watt, ma è altrettanto importante considerare l'amperaggio, poiché la capacità di gestire la corrente in modo efficace è cruciale per assicurare un trasferimento efficiente di energia al vostro dispositivo. In altre parole, l'amperaggio (misurato in ampere o A) rappresenta la quantità di corrente che può passare attraverso il cavo e raggiungere il vostro dispositivo. Un cavo o caricatore con un amperaggio più elevato può fornire più energia al vostro dispositivo in un determinato momento, accelerando la ricarica. Tuttavia, è fondamentale notare che il dispositivo stesso ha un limite su quanto amperaggio può accettare per la ricarica. Di conseguenza, l'acquisto di un caricatore con un amperaggio molto superiore a quanto il dispositivo può gestire non comporterà una ricarica più veloce, come accennato in precedenza.
Quindi, quanti watt dovrebbe erogare il caricatore USB-C? In generale, un modello da 60 a 100 watt è sufficiente per la maggior parte delle esigenze e può anche caricare il vostro computer portatile. Per rispondere alla domanda iniziale, se intendete utilizzare il caricatore solo per il vostro smartphone, un caricatore entry level da 30 watt potrebbe essere adeguato. Tuttavia, se avete intenzione di utilizzare il caricatore anche per alimentare il vostro notebook, è consigliabile optare per un modello da almeno 65 watt. La scelta dipende anche dal tipo di notebook che avete o intendete caricare. I notebook con scheda video dedicata, soprattutto quelli da gioco, potrebbero richiedere caricatori da oltre 100 watt e potrebbero comunque richiedere l'uso del caricabatterie originale per mantenere le massime prestazioni.
Di quante porte USB-C ho bisogno?
Dopo aver esaminato e compreso come i watt di un caricatore USB-C influenzano la velocità di ricarica dei dispositivi, la prossima domanda da considerare è: quante porte USB-C mi servono? La risposta a questa domanda è strettamente legata alle proprie esigenze, anche se è chiaro che un numero maggiore di porte è generalmente preferibile.
Un caricatore con un numero maggiore di porte USB-C consente di ricaricare più dispositivi contemporaneamente, il che può essere utile se si possiedono diversi dispositivi che richiedono una ricarica frequente. In generale, molti caricatori moderni dispongono di almeno 2 porte USB-C. Tuttavia, è importante prestare attenzione alla distribuzione della potenza tra le porte. Ad esempio, se un caricatore ha una potenza complessiva di 100W e dispone di più porte, la potenza non sarà divisa equamente tra tutte le porte, ma potrebbe essere distribuita in modo diverso.
È altrettanto cruciale prestare attenzione al tipo di porte disponibili. Anche se quasi tutti i caricatori moderni dispongono almeno di una porta USB-C, le porte aggiuntive potrebbero essere di tipo USB-A o una combinazione delle due. Pertanto, assicurarsi di scegliere un caricatore con il numero e il tipo di porte USB adatte ai propri dispositivi è fondamentale. Infine, è importante notare che, di solito, solo una delle porte USB-C presenti sul caricatore offre la tecnologia di ricarica più veloce disponibile.
Che tecnologia usano i caricatori USB-C?
Le tecnologie di ricarica più diffuse per i caricatori USB-C attualmente in uso includono Power Delivery, Quick Charge, PowerIQ, VOOC Charge e Warp Charge.
Power Delivery e Quick Charge sono le due tecnologie di punta, ma non mancano soluzioni apprezzabili come PowerIQ, spesso utilizzata nei caricatori di Anker. Inoltre, alcuni produttori di smartphone hanno sviluppato tecnologie proprietarie per accelerare i tempi di ricarica dei propri dispositivi. Un esempio eclatante è l'ultima innovazione di Realme per il suo GT Neo 5, al momento disponibile solo in Cina, che supporta fino a 240W.
Tra le opzioni intermedie troviamo la VOOC Charge di Oppo e la Warp Charge di OnePlus, entrambe a 65W. È importante sottolineare che per trarre vantaggio da queste tecnologie di ricarica rapida, il dispositivo in questione deve essere compatibile.
Non si può affermare che una tecnologia sia superiore all'altra, poiché tutte le più recenti offrono standard di ricarica elevati e implementano misure di sicurezza avanzate. Tuttavia, è importante chiarire alcuni aspetti a riguardo, che approfondiremo nel paragrafo successivo.
I caricatori USB-C sono compatti?
Molto spesso, i caricatori USB-C sono di dimensioni ridotte, caratteristica che li rende ideali per chi è sempre in movimento. Tuttavia, bisogna tener conto che i modelli più avanzati, in grado di erogare oltre 100W di potenza, possono avere una struttura più ingombrante o allungata in orizzontale. Nonostante ciò, raramente rappresentano un problema in termini di spazio, a meno che non si utilizzino contemporaneamente altri caricatori o dispositivi di grandi dimensioni nella stessa ciabatta elettrica, occupando così lo spazio di due prese.
Un caricatore più grande potrebbe risultare leggermente scomodo da trasportare in borsa o in altri contenitori. Oltre alle specifiche tecniche interne, anche il numero di porte USB integrate contribuisce a determinare le dimensioni del caricatore. Nonostante le porte USB-C siano compatte, la presenza di molteplici ingressi può aumentare considerevolmente sia le dimensioni che il peso del dispositivo.
Chi produce i migliori caricatori USB-C?
I caricatori USB-C vengono prodotti da numerose aziende, alcune delle quali sono ben note al grande pubblico, mentre altre sono produttori emergenti e meno conosciuti. In generale, molti di questi caricatori svolgono bene il loro lavoro, garantendo una ricarica rapida ed efficiente dei dispositivi. Tuttavia, quando si tratta di acquistare un caricatore in grado di supportare velocità di ricarica elevate, è consigliabile optare per marchi più affermati e che abbiano dimostrato nel tempo di produrre caricatori affidabili e sicuri. Tra questi, si segnalano in particolare Baseus, Anker, Ugreen e Satechi, tutti noti per la loro qualità e le prestazioni dei loro prodotti.
Quanto bisogna spendere per un caricatore USB-C?
Come è facile immaginare, il costo è influenzato in gran parte dalla tecnologia di ricarica e dalla sua velocità. Generalmente i prezzi partono da alcune decine di euro per i modelli base, tipicamente quelli da circa 30W, e possono arrivare a superare i 200 euro per i modelli più performanti e dotati di molteplici porte USB. Non esiste un importo minimo obbligatorio da investire, ma la decisione dipenderà dalle vostre specifiche esigenze e dai dispositivi che avete in uso. Tuttavia, è consigliabile evitare modelli eccessivamente economici, che potrebbero non supportare la ricarica rapida e risultare persino potenzialmente pericolosi a lungo termine per il vostro dispositivo, a causa della mancanza delle necessarie precauzioni per una gestione ottimale delle diverse fasi di ricarica.
Come posso evitare di danneggiare la batteria?
Esistono delle pratiche comuni che si possono utilizzare per evitare di danneggiare la batteria e di ridurne la vita in modo repentino. Si tratta di pratiche conosciute, ma che è buona norma ribadire per evitare di cadere in pratiche sbagliate che alla lunga rischiano di compromettere la salute della batteria.
La ricarica rapida danneggia la batteria?
Il principio alla base della ricarica rapida è quello di fornire una corrente maggiore alla batteria per abbreviare il tempo di ricarica. Anche se ciò è conveniente per gli utenti, può portare a una maggiore produzione di calore durante la ricarica, facendo accelerare la degradazione delle batterie.
Inoltre, la ricarica rapida causa uno stress di tensione più elevato sulla batteria, che hanno un limite di tensione. Superare questo limite può portare a una degradazione ancora più rapida dei componenti chimici.
Sebbene la tecnologia sia migliorata e i produttori incorporano vari meccanismi di salvaguardia per minimizzare questi rischi, il problema persiste soprattutto se si abusa di queste tecnologie a ricarica rapida. Molti utenti preferiscono infatti ancora oggi ricaricare i propri dispositivi, lo smartphone anzitutto, con caricatori da pochi watt, proprio per far sì che la salute della batteria rimanga ottimale per il maggior tempo possibile. Si consiglia inoltre di ricaricare la batteria fino all'85% e di non farla scendere sotto il 20 o 15%.
Posso ricaricare i dispositivi durante la notte?
È possibile ricaricare i dispositivi durante la notte utilizzando i caricatori moderni, in quanto essi e i dispositivi più recenti sono progettati con funzionalità di sicurezza avanzate. Una volta che la batteria raggiunge il 100%, il dispositivo interrompe automaticamente il processo di ricarica, per poi riattivarsi occasionalmente e mantenere il livello di carica al massimo se il dispositivo è lasciato acceso durante la notte.
Tuttavia, è consigliabile evitare questa pratica poiché la batteria è comunque sottoposta a un certo grado di stress termico, e mantenere la carica costantemente al 100% per diverse ore non è ottimale per la longevità della batteria. Se proprio avete l'esigenza di ricaricarli durante la notte, perché vi serve la batteria pronta per il giorno seguente, attivate, se presente, la funzione che permette al dispositivo, quasi sempre lo smartphone, di ricaricarsi fino all'80 o 85%.
Posso usare lo smartphone mentre si carica?
Utilizzare il proprio smartphone o altri dispositivi mentre sono collegati al caricatore è certamente possibile. Tuttavia, questa pratica può prolungare il tempo necessario per completare la ricarica e causare un aumento della temperatura della batteria. Nonostante ciò, per la maggior parte delle attività quotidiane, tale situazione non rappresenta un problema significativo. Tuttavia, sconsigliamo vivamente di ricaricare ad esempio uno smartphone da gaming mentre lo si sta usando per giocare. Ciò è dovuto al fatto che i giochi tendono già a mettere sotto pressione la CPU e, di conseguenza, la batteria, causando un ulteriore aumento dello sforzo quando il dispositivo è collegato al caricatore. In alcuni casi, potrebbe addirittura accadere che la percentuale di carica della batteria non aumenti, poiché le prestazioni del caricatore potrebbero non essere in grado di tenere il passo con quelle dello smartphone.
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