Recensione tastiera meccanica Sharkoon Skiller Mech SGK1

Prova della tastiera meccanica Sharkoon Skiller Mech SGK1 con switch Kailh Red.

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a cura di Federico Bertoli

Sharkoon Skiller Mech SGK1

 

Sharkoon mira al giocatore che non vuole spendere un capitale con una tastiera meccanica di buona fattura a un prezzo interessante. Gli switch sono i Kailh Red.

Sharkoon Skiller Mech SGK1

CONTRO: Nessun software di supporto

VERDETTO: A questo prezzo è difficile trovare una tastiera meccanica che offra realmente di più, anche se quanto a ergonomia potrebbe non convincere tutti i giocatori.

La Mech SGK1 è la prima tastiera meccanica della famiglia Skiller di Sharkoon che unisce una linea sobria, differenti switch Kailh e una retroilluminazione led tanto comoda quanto sobria.

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Sharkoon è un'azienda con sede in Germania e a Taiwan, la cui presenza sul mercato risale al 2003. Fino a poco tempo fa la sua notorietà era dovuta principalmente ai case dalle linee facilmente riconoscibili, con alcune puntate nel mondo delle periferiche, sfociate con il lancio dei prodotti della serie Shark Zone. Oggi, però, ci concentriamo su un prodotto della serie Skiller, la tastiera meccanica Skiller Mech SGK1.

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Specifiche tecniche
Dimensioni 458 x 220 x 44 mm
Peso 1,32 chilogrammi
Connessione cavo USB (1,8m)
Switch meccanici, Kailh Red (disponibili anche Brown e Blue)
Attuazione lineare (no click)
Retroilluminazione LED bianchi, 5 livelli (20%-40%-60%-80%-100%)
Forza attuazione 50g
Punto di attuazione 2 mm
Max polling rate 1000 Hz
Battute > 50 milioni
Tasti funzione presenti
Tasti multimediali presenti
Tasti profilo presenti (5)
Anti-ghosting e N-Key RollOver
Poggipolsi incluso e non regolabile

Prime impressioni

L'apertura della scatola conferma che ci si trova di fronte a un prodotto destinato ad acquirenti attenti al prezzo. Infatti, oltre alla tastiera non c'è nient'altro se si eccettua il "Manuale" che, però, è ridotto a un misero fogliettino scritto in un italiano approssimativo.

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Tuttavia, togliendo la tastiera dall'involucro di cartone, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di solido invece che a un prodotto plasticoso. Prendendola in mano si ha la conferma di quella sensazione e buona parte del merito va alla lastra in alluminio di qualità usata per la parte superiore, che porta il peso della tastiera a 1,32 chilogrammi. Anche le plastiche risultano discrete, seppur il poggiapolsi non faccia nulla per evitare di trattenere le impronte delle dita.

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Sotto la copertura trovano spazio switch meccanici Kailh Red, almeno nella versione in nostro possesso. Tuttavia la stessa tastiera è disponibile anche con switch Kailh Blue e Brown per rispondere alle diverse preferenze personali. Senza dilungarci troppo, vi ricordiamo che Kailh Electronic Co. è un'azienda fondata nel 1990 che per prima ha sfruttato la scadenza dei brevetti della tedesca Cherry, portando un po' di sana competizione nel settore degli switch e di conseguenza un generale calo dei prezzi delle periferiche.

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Come si nota nell'immagine, i dettagli sono ben curati. Gli accoppiamenti sono perfetti, non ci sono bordi sbavati né imperfezioni di sorta e gli switch sono retroilluminati da led bianchi con una tonalità molto fredda.

I tasti sono ben spaziati fra di loro con numeri e simboli scritti in modo chiaro e visibile anche a retrolliminazione spenta. Abituato a una tastiera Microsoft Sculpt Ergonomic che ha tasti più larghi, mi ci è voluta qualche ora per riprendere confidenza con questa configurazione, ma nulla di più.

Sotto la scocca e software

Nonostante sia proposta a un prezzo molto aggressivo, cosa di cui ci occuperemo dopo, la Sharkoon Skiller Mech SGK1 ha tutte le principali funzionalità richieste a un prodotto destinato al gaming. Oltre ai già citati switch Kalih Red, la tastiera è dotata di Anti-Ghosting e N-Key RollOver, quindi potete premere tutti i tasti contemporaneamente e la tastiera li rileverà senza problemi.

Il tasto con il logo Sharkoon posto accanto ad Alt Gr permette di usare la seconda funzione assegnata ad alcuni tasti. I tasti F1, F2, ecc., hanno come seconda funzione la regolazione della retroilluminazione e permettono di scegliere sia l'intensità, sia gli effetti preimpostati (5), sia di attivare fino a 4 profili preimpostati. Una seconda funzione è assegnata anche ai tasti numerici tramite cui è possibile eseguire funzioni basilari quali comandare un mediaplayer, alzare/abbassare il volume, ecc.

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Per quanto riguarda il software a corredo, il paragrafo sarà molto breve semplicemente perché non c'è. Sia chiaro, se si trattasse di un prodotto da 120/150 euro questo mi avrebbe fatto storcere il naso ma in questo caso non posso muovere alcuna critica a Sharkoon.

Prova d'uso

Ho iniziato a provare la Sharkoon Skiller Mech SGK1 cinque minuti dopo che me l'hanno consegnata. Sono partito, anziché dal gaming, dalla scrittura di testi più o meno lunghi che vanno dalla semplice email all'articolo che state leggendo, da una relazione a una recensione lunga diverse pagine.

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Come ho anticipato poco sopra, ci ho messo qualche ora per abituarmi alla Skiller Mech SKG1. Tuttavia non sono riuscito a trovare una posizione perfetta perché la tastiera è abbastanza spessa e il poggiapolsi, piuttosto corto. La regolazione dell'inclinazione è possibile mediante due piedini posteriori ma nel mio caso li ho lasciati chiusi. 

Detto questo, una volta presa confidenza, le dita hanno iniziato a danzare velocemente sui tasti permettendomi di passare dalle 220 battute al minuto dei primi test a 370 battute al minuto. Per fare un paragone, con la Sculp Ergonomic arrivo a 400/410 battute, quindi è un risultato più che apprezzabile visto il tempo a disposizione.

Quanto al feeling sonoro, è evidente che una tastiera meccanica, per quanto dotata di switch Kalih Red, non sia silenziosa quanto una tastiera a membrana. Per quanto mi riguarda, non sono stato minimamente disturbato dal rumore prodotto dai tasti che raggiungono il fine corsa ma la prova vera è stata attendere la reazione delle colleghe più vicine. Nonostante qualche ora di incessante digitazione, non hanno mostrato segni di insofferenza e non hanno cercato di lanciare fuori dalla finestra né il sottoscritto né la Skiller Mech SGK1. Anzi, si sono solo limitate a dire che il rumore si sentiva, ma non le disturbava.

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Con i giochi il comportamento è stato altrettanto buono. Nonostante qualche iniziale miss-click, l'esperienza è stata positiva, l'anti-ghosting ha funzionato a dovere e non ho rilevato nessun problema che meriti di essere segnalato. Dato che non uso macro, non ho percepito l'assenza di una simile funzionalità che, in ogni caso, può essere implementata mediante l'uso di software di terze parti. In questo caso il rumore prodotto non è tale da rovinare rapporti personali.

Ultima ma non meno importante, la retroilluminazione. Viviamo in un momento in cui compaiono LED RGB da qualunque parte: case, schede madre, schede video e ovunque sia possibile metterceli. In questo caso ogni singolo tasto è accoppiato a un LED bianco la cui luce, particolarmente fredda, è più che sufficiente per digitare al buio senza alcun problema. Non è una caratteristica essenziale ma è innegabilmente utile soprattutto per chi spesso lavora o gioca al buio, come capita a me.

Personalmente mi sono piaciuti gli effetti luminosi preimpostati ma non ne ho riscontrato alcuna reale utilità. Magari vi potrà piacere usarli un paio di volte o farli vedere agli amici ma poi dimenticherete di averli.

Conclusioni

Dopo alcune proposte di fascia più alta, Sharkoon ha introdotto una tastiera meccanica anche nella sua linea più a buon mercato. La Skiller Mech SGK1 si trova in vendita a meno di 60 euro spedizione inclusa, il che la rende una delle tastiere meccaniche più economiche in circolazione, quindi la mia valutazione non può prescindere da questo dato.

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Sul fronte dei lati positivi troviamo la qualità costruttiva, gli switch Kalih Red, Anti-Ghosting ed N-Key RollOver, la retroilluminazione a LED ed i materiali utilizzati. Le plastiche, è vero, avrebbero potuto essere migliori, ma parliamo di una tastiera da 60 euro è un dettaglio perdonabile.

Di contro non ce ne sono, anche se la tastiera è un po' troppo alta rispetto al poggiapolsi stesso, che è anche un po' troppo corto per fornire un appoggio ideale.

Ad una tastiera da 60 euro non si poteva chiedere altro né lato hardware né lato software. Il design potrà piacere o no, ma a questo prezzo è difficile trovare una tastiera meccanica che offra realmente di più, motivo per cui la promuovo con un giudizio ampiamente positivo.