Samsung ha spento sul nascere le voci che circolavano da qualche giorno sulla presunta interruzione della produzione di SSD SATA, come il celebre modello 870 Evo. Il colosso sudcoreano ha infatti smentito categoricamente i rumors diffusi dal canale YouTube Moore's Law Is Dead, confermando che non esistono piani per abbandonare questo segmento di mercato. Una dichiarazione che arriva in un momento particolarmente delicato per il settore dello storage, caratterizzato da tensioni sulla catena di fornitura e timori di rincari generalizzati.
Interpellata dalla redazione di Wccftech, Samsung Electronics ha risposto in modo inequivocabile: "La voce riguardante l'eliminazione graduale degli SSD SATA di Samsung o di altri prodotti SSD è falsa". Una presa di posizione netta che chiarisce immediatamente la strategia dell'azienda in un comparto ancora rilevante per molti utenti, nonostante la crescente diffusione degli SSD NVMe con interfaccia PCIe.
Il contesto che aveva alimentato questi timori era tutt'altro che rassicurante. Micron, uno dei principali attori globali nel mercato dello storage, ha recentemente annunciato il ritiro dal segmento consumer, una decisione che ha fatto temere conseguenze a catena. L'ipotesi che anche Samsung potesse seguire questa strada aveva fatto prefigurare uno scenario preoccupante: con due giganti fuori dal mercato SATA, si sarebbe creata una carenza di offerta con inevitabili impennate dei prezzi e potenziali fenomeni di accaparramento da parte dei consumatori.
Gli SSD SATA rimangono infatti una soluzione particolarmente popolare per upgrade di PC datati, sistemi enterprise legacy e configurazioni budget-oriented, dove l'interfaccia SATA III con i suoi 6 Gbps teorici rappresenta comunque un salto qualitativo significativo rispetto ai tradizionali hard disk meccanici. Modelli come il Samsung 870 Evo, disponibile in tagli da 250 GB fino a 4 TB, offrono velocità di lettura sequenziale fino a 560 MB/s e scrittura fino a 530 MB/s, prestazioni più che sufficienti per la maggior parte degli scenari d'uso quotidiano.
Tuttavia, la conferma di Samsung non elimina completamente le preoccupazioni per il mercato dello storage. L'industria dei semiconduttori sta affrontando una massiccia carenza di memoria causata dall'esplosione della domanda nel settore dell'intelligenza artificiale. I datacenter dedicati all'addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni e alle applicazioni di machine learning stanno assorbendo quantità enormi di memoria NAND flash e DRAM, creando pressioni sull'intera filiera produttiva.
Gli analisti prevedono che questa situazione porterà a un significativo aumento dei prezzi per tutti i tipi di unità di storage nei prossimi mesi, inclusi tanto gli SSD SATA quanto i più moderni NVMe Gen4 e Gen5. Un trend che potrebbe rendere meno conveniente l'upgrade dei sistemi esistenti e rallentare l'adozione di configurazioni con storage più capiente, proprio mentre le dimensioni dei file e delle applicazioni continuano a crescere esponenzialmente.
La decisione di Samsung di mantenere attiva la produzione SATA rappresenta quindi una strategia commerciale che bilancia le esigenze di un mercato in transizione ma non ancora pronto ad abbandonare completamente lo standard più maturo. Mentre i produttori spingono verso l'adozione di PCIe 5.0 con velocità che superano i 10.000 MB/s in lettura, milioni di sistemi in tutto il mondo continuano a beneficiare dell'affidabilità e del rapporto prezzo-prestazioni degli SSD SATA, un segmento che evidentemente il gigante coreano non intende abbandonare nel breve periodo.