Security mondiale a rischio, Trump chiude il progetto CVE

L'infrastruttura che da 25 anni permette di identificare e tracciare le vulnerabilità informatiche in modo standardizzato è sull'orlo del collasso.

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a cura di Giulia Serena

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La crisi silenziosa del cyberspazio mondiale si sta materializzando senza che molti se ne rendano conto. L'infrastruttura che da 25 anni permette di identificare e tracciare le vulnerabilità informatiche in modo standardizzato è sull'orlo del collasso. Il programma CVE (Common Vulnerabilities and Exposures), pietra angolare della sicurezza informatica globale, perderà il suo finanziamento governativo statunitense da mercoledì, lasciando un vuoto potenzialmente catastrofico nel panorama della cybersicurezza mondiale. Le conseguenze potrebbero manifestarsi pienamente entro poche settimane, mettendo a rischio infrastrutture critiche e la sicurezza nazionale di numerosi paesi.

Il programma CVE, gestito dall'organizzazione no-profit MITRE, è il sistema centralizzato che assegna identificatori univoci alle vulnerabilità informatiche scoperte nei prodotti software e hardware. Questi identificatori - come CVE-2014-0160 per la famosa vulnerabilità Heartbleed di OpenSSL o CVE-2017-5754 per Meltdown di Intel - fungono da lingua franca per ricercatori, sviluppatori e organizzazioni di tutto il mondo. Permettono di riferirsi con precisione a specifiche falle di sicurezza, evitando confusioni e assicurando che tutti lavorino allo stesso problema.

Yosry Barsoum, vicepresidente di MITRE e direttore del Centro per la Sicurezza della Patria, ha confermato la situazione: "Mercoledì 16 aprile scadrà il finanziamento per MITRE per sviluppare, gestire e modernizzare il programma Common Vulnerabilities and Exposures e i programmi correlati, come il Common Weakness Enumeration Program". Quest'ultimo rappresenta un database centralizzato delle tipologie di bug informatici, complementare al sistema CVE.

La notizia è emersa dopo la fuga di una lettera inviata ai membri del consiglio del programma CVE, pubblicata sulla piattaforma Bluesky. Nel promemoria, Barsoum ha rivelato che gli archivi storici del CVE rimarranno almeno disponibili su GitHub, ma il futuro del servizio attivo è incerto.

La situazione è particolarmente allarmante considerando i numeri: lo scorso anno sono stati pubblicati oltre 40.000 nuovi CVE. Senza questo sistema, l'industria della cybersicurezza potrebbe tornare al caos pre-CVE, quando ogni azienda utilizzava la propria terminologia per riferirsi alle vulnerabilità, generando confusione tra i clienti riguardo alla loro esposizione a specifici bug.

Il programma CVE è stato finora sponsorizzato e in gran parte finanziato dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), sotto l'egida del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti. La decisione di non rinnovare il contratto arriva mentre l'amministrazione Trump cerca di tagliare costi in vari settori del governo federale.

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11 Commenti

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Siamo sull'orlo del caos
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...quando le notizie sono "allarmistiche" a priori, serve un minino di analisi per andare dietro ai finanziamenti di certe società denominate no-profit esplose in america questi ultimi 20 anni e che hanno "contaminato" il mondo, anche dell'informazione, purtroppo
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...quando le notizie sono "allarmistiche" preventive, servirebbe un minino di analisi per indagare anche dietro ai finanziamenti di certe società auto denominate no-profit esplose guarda caso in america questi ultimi 20 anni, e che hanno "contaminato" il mondo, anche dell'informazione, purtroppo...
Per cui la parola d'ordine è non farsi influenzare dagli allarmismi preventivi e godere dell'essere umani
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Siamo sull'orlo del caos
E ce ne accorgeremo quando sarà troppo tardi...
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...quando le notizie sono "allarmistiche" preventive, servirebbe un minino di analisi per indagare anche dietro ai finanziamenti di certe società auto denominate no-profit esplose guarda caso in america questi ultimi 20 anni, e che hanno "contaminato" il mondo, anche dell'informazione, purtroppo... Per cui la parola d'ordine è non farsi influenzare dagli allarmismi preventivi e godere dell'essere umani
quando le notizie sono "allarmistiche" preventive... Sicuramente solo false
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Veramente sul sito CISA è riportato che il contratto non subirà interruzioni
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...quando le notizie sono "allarmistiche" preventive, servirebbe un minino di analisi per indagare anche dietro ai finanziamenti di certe società auto denominate no-profit esplose guarda caso in america questi ultimi 20 anni, e che hanno "contaminato" il mondo, anche dell'informazione, purtroppo... Per cui la parola d'ordine è non farsi influenzare dagli allarmismi preventivi e godere dell'essere umani
È evidente che non lavori nel campo e non hai la minima idea di cosa stai dicendo.
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Veramente sul sito CISA è riportato che il contratto non subirà interruzioni
No, c'è scritto che hanno eseguito un "option period" sul contratto ossia che se la vogliono comperare e renderla privata in modo da non lasciarla in mano al governo. Probabilmente hanno trovato degli stakeholder che li finanziano privatamente (immagino qualsiasi big tech voglia tenere in piedi il progetto, giustamente).
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tutti scandalizzati ma... chi è che paga?
se è un ente su cui si appoggiano tutti a livello mondiale, mi sembra normale che trump non voglia che venga pagato dagli usa.
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tutti scandalizzati ma... chi è che paga? se è un ente su cui si appoggiano tutti a livello mondiale, mi sembra normale che trump non voglia che venga pagato dagli usa.
ti sembra normale perche sei un babbo
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tutti scandalizzati ma... chi è che paga? se è un ente su cui si appoggiano tutti a livello mondiale, mi sembra normale che trump non voglia che venga pagato dagli usa.
Gli USA sono i piu potenti, piu ricchi, piu fighi, piu buoni, +++. Mi sembra giusto che paghino anche di +++
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