Le modifiche hardware estreme continuano a spingere i limiti delle schede grafiche oltre ogni immaginazione, ma quando un esperto del calibro di Der8auer decide di operare su una RTX 5090, i risultati possono sorprendere anche i più scettici. L'overclocker tedesco ha recentemente sottoposto una Asus ROG Astral LC RTX 5090 a una "shunt mod" particolarmente aggressiva, riuscendo a farle superare le prestazioni di una RTX Pro 6000 dal valore di 10.000 dollari. Questo tipo di intervento, noto per la sua pericolosità e per il rischio concreto di danneggiare irreparabilmente componenti di altissimo valore, ha dimostrato ancora una volta come l'expertise tecnica possa trasformare l'hardware consumer in qualcosa di straordinario.
La procedura della shunt mod rappresenta uno degli interventi più rischiosi nell'universo dell'overclocking estremo. Consiste nella sostituzione di resistori specifici sulla scheda madre della GPU per ingannare i circuiti di controllo, facendo credere loro che l'assorbimento energetico sia inferiore a quello reale. Nel caso specifico dell'esperimento di Der8auer, le modifiche ai resistori provenienti dal connettore di alimentazione hanno permesso teoricamente di incrementare del 30% il consumo energetico senza che la scheda se ne accorgesse.
La scelta della vittima sacrificale non è stata casuale: l'Asus ROG Astral LC RTX 5090 rappresentava la candidata ideale per questo tipo di sperimentazione. Il sistema di raffreddamento a liquido All-in-One della scheda garantisce una gestione termica superiore rispetto alle versioni standard, elemento cruciale quando si prevede di spingere il consumo energetico verso gli 800W. Der8auer ha sottolineato come questa variante risulti persino più silenziosa della versione Astral tradizionale, offrendo al contempo ampie possibilità di regolazione e monitoraggio tramite il software Asus GPU Tweak III.
Prima di procedere con l'intervento, l'overclocker ha stabilito un baseline di riferimento per valutare le prestazioni originali della scheda. I test iniziali hanno rivelato che la RTX 5090 raggiungeva costantemente il limite standard di 600W sotto carico, mantenendo tuttavia livelli di rumorosità contenuti e dimostrando di poter gestire potenze superiori. Questa osservazione ha confermato che il limite di fabbrica stava effettivamente limitando il potenziale di overclocking della scheda.
L'operazione di modifica si è rivelata relativamente semplice dal punto di vista tecnico, ma estremamente delicata nell'esecuzione. Una volta completata la sostituzione dei resistori, Der8auer ha utilizzato un dispositivo esterno chiamato WireView per monitorare il consumo energetico reale, dato che i sensori interni della scheda continuavano a fornire letture alterate. I risultati hanno mostrato consumi compresi tra 660 e 700W durante i benchmark moderati, mentre GPU-Z continuava a riportare circa 500W, confermando l'efficacia dell'inganno elettronico.
Durante i test più intensivi, la scheda modificata ha raggiunto punte di 750W di consumo, con margini di sicurezza ancora disponibili prima di toccare il nuovo limite teorico. Le temperature e i livelli di rumorosità sono rimasti accettabili, dimostrando l'efficacia del sistema di raffreddamento liquido nel gestire il calore aggiuntivo generato dall'incremento di potenza.
I risultati finali hanno confermato le aspettative: la RTX 5090 modificata è riuscita a superare, seppur di poco, le prestazioni della costosa RTX Pro 6000 da 10.000 dollari. Tuttavia, questo successo è arrivato al costo di un consumo energetico allarmante, significativamente superiore sia rispetto alla versione stock della RTX 5090 che alla scheda professionale con i suoi 96GB di VRAM.
Der8auer ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, definendoli "quite nice", ma è fondamentale sottolineare i rischi intrinseci di questo tipo di modifiche. La shunt mod rimane una procedura che può causare degrado graduale o danneggiamento immediato di GPU dal valore di migliaia di euro. Inoltre, l'incremento del carico sul connettore di alimentazione a 16 pin raggiunge livelli potenzialmente pericolosi a 800W, creando ulteriori punti di criticità nel sistema.