Un apparente malfunzionamento del sistema di controllo parentale di Microsoft sta impedendo a migliaia di famiglie di utilizzare il browser Chrome sui computer Windows, creando disagi significativi soprattutto nelle scuole e nelle case dove la funzione Family Safety è attiva. Il problema, che persiste ormai da oltre due settimane, rappresenta l'ultimo episodio di una lunga serie di controversie legate alla strategia competitiva dell'azienda di Redmond nei confronti del browser di Google.
La questione solleva interrogativi sulla natura accidentale o intenzionale di questo blocco, considerando la storia recente di Microsoft nel tentativo di scoraggiare l'uso di Chrome.
Le prime segnalazioni del malfunzionamento sono emerse il 3 giugno, quando diversi utenti hanno iniziato a notare che Chrome si chiudeva improvvisamente o non riusciva proprio ad avviarsi sui loro dispositivi Windows. Family Safety, il sistema di protezione integrato nei servizi Microsoft 365 e utilizzato principalmente da genitori e istituti scolastici per filtrare contenuti inappropriati, ha iniziato a identificare erroneamente Chrome come una minaccia, bloccandone l'esecuzione.
La conferma ufficiale del problema è arrivata dal team di supporto di Chrome attraverso Ellen T., manager del supporto tecnico, che ha dichiarato: "Il nostro team ha investigato questi rapporti e determinato la causa di questo comportamento. Per alcuni utenti, Chrome non riesce a funzionare quando Microsoft Family Safety è abilitato." Curiosamente, altri browser come Firefox e Opera non sembrano essere interessati dal problema, suggerendo che il malfunzionamento colpisca specificamente l'eseguibile di Chrome.
Gli utenti più esperti hanno scoperto alcune soluzioni alternative piuttosto ingegnose per aggirare il blocco. La più sorprendente è stata la scoperta che rinominare il file Chrome.exe in Chrome1.exe permette al browser di funzionare normalmente, evidenziando come il sistema di Family Safety sembri basarsi su un riconoscimento del nome del file piuttosto che su un'analisi più sofisticata del software.
Per le scuole e i genitori che utilizzano Family Safety attraverso un abbonamento Microsoft 365, esiste un'altra soluzione, seppur problematica: disabilitare completamente l'impostazione "filtra siti web inappropriati" nelle configurazioni di Family Safety. Tuttavia, questa opzione elimina le protezioni per i minori, lasciandoli liberi di accedere a qualsiasi contenuto online, una situazione chiaramente inaccettabile per molte famiglie e istituzioni educative.
La risposta di Microsoft alla crisi è stata finora deludente. Nonostante le numerose richieste di commento da parte della stampa specializzata e della community tecnica, l'azienda non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali pubbliche sul problema. Un ingegnere del progetto Chromium ha sottolineato il 10 giugno in un thread di bug tracking: "Non abbiamo sentito nulla da Microsoft riguardo al rilascio di una correzione. Hanno fornito indicazioni agli utenti che li contattano su come far funzionare di nuovo Chrome, ma non penso che questo avrebbe un grande effetto."
Questo incidente si inserisce in un contesto più ampio di strategie aggressive adottate da Microsoft per promuovere il proprio browser Edge a discapito di Chrome. Negli ultimi anni, l'azienda ha implementato una serie di tattiche discutibili che hanno attirato critiche da parte di utenti e sviluppatori. Tra questi comportamenti si annoverano prompt invasivi che scoraggiano il download di Chrome, popup che ricordano le tecniche dei malware, e persino sondaggi iniettati direttamente nella pagina di download di Chrome sul sito di Google.
Particolarmente controversa è stata la strategia di utilizzare risposte generate dall'intelligenza artificiale apparentemente fasulle per scoraggiare l'uso di browser alternativi. All'inizio del 2024, Microsoft ha anche utilizzato il motore di ricerca Bing per creare pagine che imitavano l'aspetto di Google, nel tentativo di confondere gli utenti e reindirizzarli verso i propri servizi.
Mentre Microsoft sostiene che il problema di Family Safety sia un bug innocente, la specificità del blocco nei confronti di Chrome e la mancanza di una risposta tempestiva alimentano i sospetti sulla vera natura di questo malfunzionamento.