image/svg+xml
Logo Tom's Hardware
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Tom's Hardware Logo
  • Hardware
  • Videogiochi
  • Mobile
  • Elettronica
  • EV
  • Scienze
  • B2B
  • Quiz
  • Forum
  • Sconti & Coupon
Offerte di Natale
Accedi a Xenforo
Immagine di Cancro al colon: perché colpisce sempre più under 50 Cancro al colon: perché colpisce sempre più under 50...
Immagine di Un matematico del 1914 svela enigmi della fisica attuale Un matematico del 1914 svela enigmi della fisica attuale...

Perché i datacenter orbitali non convengono davvero

Un’analisi economica mostra che un impianto orbitale per l’AI costerebbe oltre 50 miliardi di dollari, più del triplo di uno terrestre.

Advertisement

Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Senior Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 17/12/2025 alle 13:00

La notizia in un minuto

  • Un datacenter orbitale per l'addestramento di modelli AI costerebbe oltre 51,1 miliardi di dollari, più di tre volte rispetto a un impianto equivalente sulla Terra secondo l'analisi di esperti aerospaziali
  • Le sfide ingegneristiche includono la gestione termica tramite irraggiamento, costi proibitivi di lancio per centinaia di tonnellate di equipaggiamento e manutenzione estremamente complessa in ambiente spaziale
  • Nonostante i vantaggi teorici di energia solare continua e raffreddamento naturale del vuoto cosmico, l'addestramento AI rimane economicamente più conveniente nei datacenter terrestri

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

Quando acquisti tramite i link sul nostro sito, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più

Il dibattito sulle infrastrutture per l'intelligenza artificiale ha recentemente preso una piega quasi fantascientifica, con proposte sempre più audaci per alimentare la fame energetica dei moderni datacenter. Tra le ipotesi più discusse negli ultimi mesi emerge quella di posizionare interi complessi di calcolo nello spazio, sfruttando l'energia solare costante e il raffreddamento naturale del vuoto cosmico. Tuttavia, un'analisi tecnico-economica approfondita condotta da esperti del settore aerospaziale sta riportando il dibattito con i piedi ben piantati a terra, rivelando numeri che fanno riflettere sulla reale fattibilità di questi progetti.

Andrew McCalip di Varda Space Industries ha pubblicato un'analisi economica dettagliata, supportata da un calcolatore online, che smonta pezzo per pezzo l'idea di datacenter orbitali dedicati all'addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni. I numeri parlano chiaro: anche nelle proiezioni più ottimistiche, considerando l'evoluzione dei razzi riusabili e ignorando numerosi costi accessori, un ipotetico impianto "SpaceGPT" costerebbe oltre 51,1 miliardi di dollari, più di tre volte i 15,9 miliardi necessari per un datacenter equivalente sulla Terra.

AI Week
Codice sconto copiato!
AI Week Logo

Se l'Intelligenza Artificiale è il tuo futuro, iscriviti subito alla AI Week 2026 per approfondire tutti questi temi con gli esperti.

  1. Utilizza il codice sconto esclusivo per i lettori di Tom's Hardware:
  2. Acquista il tuo biglietto prima che sia troppo tardi!
    Iscriviti ora!

L'analisi non si limita agli aspetti puramente economici. Andrew Côté di Hyperstition Incorporated ha approfondito le sfide ingegneristiche che un progetto simile dovrebbe affrontare, giungendo sostanzialmente alle stesse conclusioni pessimistiche. Le problematiche vanno ben oltre il semplice lancio: la gestione termica nel vuoto spaziale, sebbene teoricamente vantaggiosa, presenta complessità tecniche enormi. A differenza della Terra, dove l'aria e l'acqua permettono dissipazione convettiva, nello spazio il calore può essere smaltito solo per irraggiamento, richiedendo radiatori di dimensioni considerevoli e sistemi di gestione termica estremamente sofisticati.

Anche con proiezioni estremamente ottimistiche e sperando nell'evoluzione dei razzi riusabili, un datacenter spaziale costerebbe oltre tre volte il suo equivalente terrestre

La proposta dei datacenter orbitali nasce da esigenze concrete del settore AI: il consumo energetico per l'addestramento di modelli avanzati ha raggiunto livelli impressionanti, con cluster che assorbono decine o centinaia di megawatt. In orbita, l'energia solare sarebbe disponibile 24 ore su 24 senza l'interferenza dell'atmosfera, massimizzando l'efficienza dei pannelli fotovoltaici. Il vuoto spaziale, con temperature che possono scendere fino a pochi gradi Kelvin lontano dal Sole, offrirebbe teoricamente un raffreddamento "gratuito" per processori e GPU che generano enormi quantità di calore durante le operazioni di training e inference.

Tuttavia, la realtà ingegneristica e finanziaria impone considerazioni meno romantiche. I costi di lancio, pur in diminuzione grazie a SpaceX e ad altri operatori che puntano sulla riusabilità, rimangono proibitivi per carichi utili delle dimensioni e del peso necessari per un datacenter funzionale. Ogni chilogrammo lanciato in orbita costa ancora migliaia di dollari, e un datacenter AI moderno con server, sistemi di raffreddamento, alimentazione e ridondanza pesa centinaia di tonnellate. La manutenzione rappresenta un ulteriore ostacolo: sulla Terra, tecnici possono intervenire in ore per sostituire componenti guasti, mentre nello spazio ogni intervento richiederebbe missioni estremamente costose o robotica avanzata ancora in fase sperimentale.

L'analisi di McCalip evidenzia anche aspetti spesso trascurati nelle discussioni più entusiastiche, come la latenza nelle comunicazioni con la superficie terrestre e i costi assicurativi per infrastrutture di tale valore esposte ai rischi del volo spaziale. Le normative internazionali sullo spazio orbitale e la gestione dei detriti spaziali aggiungono ulteriori livelli di complessità regolamentare e operativa che inciderebbero significativamente sui costi operativi a lungo termine.

Fonte dell'articolo: www.tomshardware.com

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite . Vuoi accedere?

Invia

Per commentare come utente ospite, clicca cerchi

Cliccati: 0 /

Reset

Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.

Segui questa discussione

Advertisement

Ti potrebbe interessare anche

Un matematico del 1914 svela enigmi della fisica attuale
1

Scienze

Un matematico del 1914 svela enigmi della fisica attuale

Di Antonello Buzzi
Cancro al colon: perché colpisce sempre più under 50
1

Scienze

Cancro al colon: perché colpisce sempre più under 50

Di Antonello Buzzi
Stelvio, scoperte impronte di dinosauri giganti

Scienze

Stelvio, scoperte impronte di dinosauri giganti

Di Antonello Buzzi
Perché l’idrogeno non salverà tutto (ma può fare molto)

Scienze

Perché l’idrogeno non salverà tutto (ma può fare molto)

Di Antonello Buzzi
Ghiacciai, il conto alla rovescia è iniziato: ecco cosa accadrà

Scienze

Ghiacciai, il conto alla rovescia è iniziato: ecco cosa accadrà

Di Antonello Buzzi

Advertisement

Advertisement

Footer
Tom's Hardware Logo

 
Contatti
  • Contattaci
  • Feed RSS
Legale
  • Chi siamo
  • Privacy
  • Cookie
  • Affiliazione Commerciale
Altri link
  • Forum
Il Network 3Labs Network Logo
  • Tom's Hardware
  • SpazioGames
  • CulturaPop
  • Data4Biz
  • TechRadar
  • SosHomeGarden
  • Aibay

Tom's Hardware - Testata giornalistica associata all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013 - Direttore: Andrea Ferrario

3LABS S.R.L. • Via Pietro Paleocapa 1 - Milano (MI) 20121
CF/P.IVA: 04146420965 - REA: MI - 1729249 - Capitale Sociale: 10.000 euro

© 2025 3Labs Srl. Tutti i diritti riservati.