Mentre il mondo assiste a una nuova corsa spaziale che vede protagonisti Stati Uniti e Cina, la NASA ha svelato lunedì i volti della sua prossima generazione di esploratori cosmici. Dieci persone, selezionate tra oltre 8.000 candidati, si preparano a scrivere i prossimi capitoli dell'esplorazione spaziale americana, con destinazioni che spaziano dalla Luna fino a Marte. Per la prima volta nella storia dell'agenzia spaziale, una classe di astronauti vede le donne superare numericamente gli uomini, segnando un importante cambiamento demografico nel corpo astronautico.
La sfida geopolitica dietro le stelle
L'annuncio del nuovo corpo astronautico arriva in un momento di crescente tensione spaziale internazionale. Sean Duffy, amministratore facente funzioni della NASA, non ha nascosto le preoccupazioni competitive: "Maledizione se permetteremo ai cinesi di batterci nel ritorno sulla Luna". Queste parole riflettono una realtà geopolitica in cui lo spazio è diventato nuovamente teatro di rivalità nazionali, reminiscente dell'epoca della Guerra Fredda quando americani e sovietici si sfidavano per la supremazia cosmica.
La selezione rappresenta quello che Duffy ha definito "il meglio e il più brillante dell'America", un gruppo chiamato a realizzare ambizioni che vanno ben oltre il semplice ritorno lunare. Gli obiettivi includono la creazione di una presenza permanente sul nostro satellite naturale e, successivamente, il primo viaggio umano verso il Pianeta Rosso.
Storie personali di aspirazioni cosmiche
Tra i dieci selezionati spicca Anna Menon, ingegnere biomedico di Houston che porta con sé un'esperienza unica. È la prima persona nella storia a entrare nel corpo astronautico NASA dopo aver già volato nello spazio, grazie alla sua partecipazione alla missione Polaris Dawn di SpaceX. Durante quella missione sperimentale, condotta dal miliardario Jared Isaacman, il team raggiunse altitudini orbitali mai toccate da equipaggi umani negli ultimi decenni e realizzò la prima passeggiata spaziale commerciale della storia.
Il maggiore dell'Aeronautica Cameron Jones, originario della piccola Savanna nell'Illinois, porta invece una storia di ispirazione locale. La sua vocazione spaziale nacque osservando nella bacheca delle medaglie del suo liceo la foto di Dale Gardner, astronauto NASA degli anni dello Space Shuttle che proveniva dalla stessa cittadina. "Ogni volta che passavo davanti a quella bacheca, vedevo la sua foto con una bandiera che aveva portato nello spazio. Mi fece pensare che anche qualcuno di una piccola città poteva fare qualcosa del genere".
Il gruppo dei pionieri
La composizione della classe riflette la diversità delle competenze necessarie per le future missioni. Il gruppo include Ben Bailey, ingegnere meccanico e ufficiale dell'Esercito dalla Virginia; Lauren Edgar, geologa di Washington; Adam Fuhrmann, ingegnere aerospaziale dell'Air Force; Yuri Kubo, ex dipendente NASA e SpaceX specializzato in ingegneria elettrica; Rebecca Lawler, ex pilota collaudatore della Marina; Imelda Muller, ufficiale medico subacqueo della Marina; Erin Overcash, altro pilota collaudatore navale; e Katherine Spies, ex pilota collaudatore dei Marines.
Una curiosità particolare riguarda i coniugi Menon: Anna raggiungerà il marito Anil, già selezionato nel corpo astronautico durante la precedente selezione del 2021. Entrambi ex dipendenti SpaceX, rappresentano il crescente legame tra settore privato e programma spaziale governativo.
Formazione intensiva verso nuovi orizzonti
I prossimi due anni vedranno questi dieci candidati immersi in un addestramento intensivo presso il Johnson Space Center della NASA. Il programma include studio della storia e visione futura dell'agenzia, corsi di geologia, sopravvivenza in acqua e salute spaziale. Stephen Koerner, vicedirettore del centro, ha sottolineato che "potranno anche allenarsi sui nostri jet ad alte prestazioni".
Una volta completata la formazione, si uniranno agli altri 48 membri del corpo astronautico attivo e diventeranno eleggibili per assegnazioni di volo. Tuttavia, il loro futuro professionale sarà diverso da quello dei colleghi selezionati nel 2021, quando la Stazione Spaziale Internazionale garantiva ancora un decennio di operazioni. Ora la NASA si prepara a dismettere il laboratorio orbitale entro i primi anni 2030, affidando al settore privato la gestione delle future stazioni spaziali.
Verso destinazioni inesplorate
Norman Knight, direttore delle operazioni di volo NASA, ha chiarito che molti dei nuovi astronauti avranno probabilmente l'opportunità di visitare la ISS, ma ha sottolineato come la stazione serva principalmente da laboratorio di apprendimento per missioni più complesse. "Ogni lezione appresa a bordo della stazione ha spianato la strada verso dove siamo diretti: prima sulla Luna - questa volta per restarci - e poi verso Marte".
Sebbene le missioni lunari iniziali del programma Artemis vedranno probabilmente astronauti più esperti, i funzionari NASA hanno lasciato intendere che questo giovane gruppo potrebbe essere destinato alle fasi successive del programma lunare e, potenzialmente, alle prime missioni marziane della storia umana. Come da tradizione, la classe precedente - soprannominata "Flies" per la rapidità con cui furono assegnati alle missioni - conferirà un nickname al nuovo gruppo, continuando una tradizione che unisce generazioni di esploratori spaziali.