Crisi nel mercato dei chip se Apple abbandonerà Samsung

Secondo il Digitimes qualora Apple abbandonasse Samsung per la produzione di SoC per dispositivi mobile, passando alla taiwanese TSMC, il settore dei processori potrebbe entrare in subbuglio.

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a cura di Simone Raimondi

Il potenziale passaggio di Apple da Samsung a TSMC per la produzione di chip potrebbe influenzare l'intero settore dei processori. A pubblicare la notizia è il Digitimes, che analizza un ipotetico (e funesto) futuro per il settore.

Nel caso Apple abbandonasse del tutto Samsung per la produzione di SoC, TSMC dovrebbe calibrare al meglio i ritmi di produzione. In caso contrario correrebbe il rischio di dover diminuire i quantitativi di chip assegnati alle altre aziende, creando uno sbilanciamento nel settore.

A farne le spese sarebbero principalmente Qualcomm (che progetta gli Snapdragon S4), Nvidia e Altera. Quest'ultime dovrebbero così rivolgersi ad altri produttori come GlobalFoundries, Samsung oppure fonderie minori per ottenere i quantitativi di chip di cui necessitano. Alcuni osservatori stimano che Apple avrebbe bisogno di circa 200 milioni di chip (200 mila wafer da 12 pollici) ogni anno per far fronte alla domanda per i suoi dispositivi mobile (iPhone, iPad, iPad mini e iPod touch).

TSMC Fab 14 - Clicca per ingrandire

Allo stato attuale Apple rappresenta il principale cliente di Samsung. Nel corso del 2011 le fonderie dell'azienda sudcoreana hanno registrato - secondo la società di analisi IC Insights - una aumento delle vendite del 82% e per quest'anno ci si aspetta incremento del 54%.

Contemporaneamente anche TSMC continua a espandersi. L'azienda sta realizzando la sua quattordicesima fabbrica per realizzare wafer da 12 pollici. Questo impianto sarà il primo dedicato alla produzione di massa di SoC a 20 nm, che rappresentano la prossima generazione di processori nel settore mobile.

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Ricordiamo che già da diverso tempo si parla della rottura dei rapporti tra Samsung e Apple in tema di produzione non solo di chip ma anche di display, batterie e altro. Secondo diverse indiscrezioni il colosso sudcoreano avrebbe ridotto i quantitativi di display inviati alla casa di Cupertino nel corso dell'ultimo anno, ma la voce è stata smentita da Samsung stessa.