Galaxy Tab ai box in Australia per volere di Apple

Il Galaxy Tab 10.1 non uscirà in Australia nei tempi previsti. Apple è riuscita a strappare a Samsung un accordo che blocca pubblicità, distribuzione e vendita del tablet nel paese. Ci sono più di 20 giorni di tempo prima del prossimo incontro in tribunale. Servirà per trovare un accordo extragiudiziario?

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a cura di Manolo De Agostini

Apple ha bloccato il Galaxy Tab 10.1 in Australia. La casa di Cupertino e Samsung hanno trovato un accordo - fatto più unico che raro - secondo cui il tablet dell'azienda sudcoreana non sarà reclamizzato e venduto nel paese dei canguri fino a quando la causa in corso per infrazione di brevetto non sarà risolta.

Secondo l'avvocato di Apple Steven Burley, il Galaxy Tab 10.1 infrange dieci proprietà intellettuali di Apple, incluso il "look and feel" e la tecnologia alla base del touchscreen dell'iPad. Insomma, si tratta di una delle molteplici diramazioni delle cause legali che vedono contrapposti i due colossi, con Apple che cerca di bloccare le vendite dei prodotti Samsung per plagio di diverse caratteristiche, dall'interfaccia alla forma, fino al confezionamento.

Se il processo dovesse concludersi con una sconfitta, Apple sarà costretta a pagare i danni a Samsung per questo "stop". Purtroppo non si conosce la cifra pattuita per un eventuale risarcimento. "L'ingiunzione australiana è necessaria perché dal 20 luglio Samsung ha iniziato a pubblicizzare l'imminente debutto del Galaxy Tab 10.1", aveva affermato il legale di Apple prima di svelare questo accordo, che è a tutti gli effetti una tregua armata.

Secondo il legale di Samsung, Neil Murray, Apple basa le sue accuse sulla versione statunitense del Galaxy Tab, differente da quella che sarà venduta in Australia. La casa sudcoreana, oltre a quanto scritto sopra, ha concesso ad Apple di esaminare attraverso il proprio team legale tre sample della versione australiana almeno sette giorni prima d'iniziare la distribuzione.

Difficile capire il motivo delle concessioni fatte ad Apple se la tesi della casa di Cupertino, come dice Samsung, è basata sul prodotto sbagliato. I casi sono due: o Samsung è convinta di vincere e quindi non solo di ottenere giustizia, ma anche un indennizzo, oppure l'azienda sudcoreana si trova in difficoltà e sta cercando di scendere a patti con Apple.

Fortunatamente Annabelle Bennett, giudice della Corte di Giustizia Federale australiana, ha fissato un'audizione per il 29 agosto in modo da aggiornarsi sul caso e fissare una data del processo, se necessario. Forse in quella data ne sapremo di più.

La diatriba tra le due aziende è scoppiata ad aprile (Apple: Samsung Galaxy copiati da iPhone e iPad) e da allora ha visto numerose evoluzioni con procedimenti in corso negli Stati Uniti, in Giappone, in Sud Corea e Germania - depositati da una parte e dell'altra.

Apple ha chiesto un'ingiunzione preliminare negli Stati Uniti contro diversi prodotti Samsung tra cui l'Infuse 4G, Galaxy S 4G, Droid Charge e Galaxy Tab 10.1. Inoltre si è rivolta all'ITC per chiedere di bloccare importazioni e vendita di Galaxy S 4G, Fascinate, Transform, Captivate, Intercept e Infuse 4G. Non mancano i tablet, il Galaxy Tab da 7 pollici e la versione da 10.1 pollici. Samsung ha ovviamente fatto altrettanto chiedendo di bloccare iPad e iPhone per altre violazioni di proprietà intellettuali.

Secondo l'esperto di brevetti Florian Mueller le due aziende avrebbero contenziosi aperti anche in Italia, Francia e Olanda. Tuttavia non sono noti altri dettagli.

AGGIORNAMENTO: In un secondo momento Samsung ha dichiarato che l'accordo tra le parti riguarda la versione USA del tablet, mentre quella australiana (differente) arriverà nel prossimo futuro. Insomma, Samsung non potrà portare in Australia la variante USA, che poi è l'oggetto del contendere (cosa che Samsung contesta).