Governo inglese fuori di testa, vuole rendere tutte le app di messaggistica più vulnerabili

I cambiamenti proposti dal governo britannico all'IPA 2016 prevedono norme più severe sui servizi di messaggistica e sulla crittografia.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Con una mossa audace per sostenere il proprio impegno nei confronti della privacy degli utenti e della sicurezza dei dati, Apple ha dichiarato la propria intenzione di rimuovere dal mercato britannico servizi essenziali come FaceTime e iMessage piuttosto che comprometterne le misure di sicurezza.

Questa decisione arriva in risposta agli emendamenti proposti dal governo britannico all'Investigatory Powers Act (IPA) 2016, che prevede norme più severe sui servizi di messaggistica e sui loro protocolli di crittografia.

Le modifiche proposte dal governo UK mirano a richiedere ai servizi di messaggistica l'approvazione del Ministero dell'Interno prima di rilasciare qualsiasi aggiornamento di sicurezza ai propri clienti. Inoltre, la legge aggiornata consentirebbe al Ministero dell'Interno di richiedere la disabilitazione immediata delle funzioni di sicurezza senza alcuna divulgazione pubblica. La mancanza di trasparenza di tali richieste ha sollevato preoccupazioni circa il potenziale abuso di potere e la violazione della privacy degli utenti.

Uno dei punti chiave del contendere è la questione della crittografia end-to-end, che garantisce che solo i dispositivi che inviano e ricevono i messaggi possano decifrarli. Piattaforme popolari come WhatsApp e Signal si sono opposte con forza a una clausola del disegno di legge sulla sicurezza online che le obbligherebbe a installare una tecnologia per la scansione di materiale pedopornografico anche all'interno dei messaggi criptati. Anche Signal ha minacciato di ritirare i propri servizi dal Regno Unito se la legge dovesse passare.

Apple ha preso una posizione decisa contro le modifiche proposte all'IPA. Il documento di nove pagine presentato dal gigante tecnologico alla consultazione evidenzia la sua resistenza ai seguenti aspetti:

  • Segnalazione obbligatoria delle modifiche alla sicurezza dei prodotti al Ministero dell'Interno prima del rilascio
  • Obbligo per le aziende non britanniche di implementare modifiche che avrebbero un impatto globale sui loro prodotti, come la creazione di backdoor per la crittografia end-to-end
  • Adesione immediata alle richieste di disabilitazione o blocco di funzioni, senza possibilità di revisione o di appello

Apple ha ribadito che non comprometterà la sicurezza dei suoi prodotti per nessun Paese, sottolineando che tali azioni metterebbero a rischio i dati degli utenti in tutto il mondo. L'azienda sostiene che alcuni aggiornamenti di sicurezza richiederebbero rilasci pubblici di software e non potrebbero essere effettuati in segreto.

Gli esperti di sicurezza informatica hanno fatto eco alle preoccupazioni di Apple, affermando che è improbabile che le grandi aziende tecnologiche accettino gli emendamenti proposti senza opporre resistenza. L'industria tecnologica percepisce queste richieste come una minaccia alla sicurezza dei dati e alla privacy degli utenti, sia nel Regno Unito che a livello globale.

Il Ministero dell'Interno, invece, sostiene che l'Investigatory Powers Act è fondamentale per proteggere il pubblico da criminali, pedofili e terroristi. Sostiene che gli emendamenti proposti mirano ad adattare la legge all'evoluzione della tecnologia, assicurando che rimanga efficace nel salvaguardare gli interessi del pubblico.

Mentre il governo britannico avvia una consultazione di otto settimane su questi emendamenti proposti, continua lo stallo tra le aziende tecnologiche e le autorità. L'impegno di Apple nei confronti della privacy degli utenti costituisce un precedente per il settore, sollevando domande essenziali sul delicato equilibrio tra sicurezza e sorveglianza governativa.

La battaglia tra Apple e il governo britannico è indice di un dibattito più ampio che va oltre i confini del Paese. Incarna lo scontro tra gli interessi dei governi a proteggere i propri cittadini e l'impegno dell'industria tecnologica a salvaguardare i dati degli utenti. Sebbene trovare il giusto equilibrio sia una sfida, la discussione sugli emendamenti proposti all'IPA evidenzia l'urgenza di un dialogo aperto, della trasparenza e della salvaguardia dei diritti alla privacy dei dati nell'era digitale.