Di più per meno

Riprendiamo la storia dell'iPhone, tornando a osservare il lancio dell'iPhone 3G. Fu il primo modello a essere venduto in tutto il mondo. Portò con sé novità come l'App Store, la riduzione del prezzo e la connettività 3G.

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a cura di Tom's Hardware

Di più per meno

L'iPhone 3G aveva come nome in codice N82 e il modello era indicato come iPhone 1,2. Aveva lo stesso schermo da 3,5 pollici e 320x480 pixel (163 PPI) del primo modello. Il modem cellulare invece era un 3G UMTS/HSPA, che permetteva una maggiore velocità di download, con un massimo teorico pari a 3,6 Mbps. Secondo Steve Jobs era il 36% più veloce che gli altri telefoni 3G in voga al momento, compreso il Nokia N95 o il Palm Treo 750, e allo stesso tempo poteva riprodurre meglio le pagine web.

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Restava lo stesso connettore a 30 pin, ma alcuni dettagli erano cambiati e non era più possibile ricaricare via FireWire, il che rendeva obsoleti alcuni accessori. C'erano ancora il Bluetooth 2.0 EDR e il Wi-Fi 802.11 B/g, ma arrivava il modulo aGPS (assisted global positioning system), per servizi di localizzazione più precisi.

Come suggeriva il model number, Apple non considerava l'iPhone 3G una rivisitazione completa del modello precedente. Era piuttosto una revisione, probabilmente perché c'era lo stesso processore ARM prodotto da Samsung (1176JZ(F)-S) e la grafica PowerVR MBX Lite 3D, con 128 MB di RAM – che già all'epoca cominciava a mostrare i segni del tempo. Quanto ad archiviazione, restavano le stesse varianti da 8 e 16 GB. Erano gli stessi anche i sensori e le fotocamere. Curiosamente, la capacità della batteria scese a 1.150 mAh, ma l'autonomia restò pressoché invariata.

Mancava ancora la compatibilità con le reti CDMA ed EVDO Rev A, un dettaglio rilevante per il pubblico statunitense, perché chi voleva un iPhone si vedeva obbligato a stare con AT&T – operatore che tra l'altro aveva l'esclusiva sullo smartphone di Apple.

C'era qualcosa che era cambiato profondamente, tuttavia, vale a dire il design.

Invece del case di alluminio con i pulsanti di plastica, infatti, Apple scelse una cover in policarbonato (plastica) con pulsanti di metallo. Questo permise di migliorare la trasparenza RF, quindi portò a una migliore ricezione della rete cellulare e anche diverse varianti estetiche: il modello da 16 GB era disponibile anche in bianco.

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Non sembrava un prodotto di fascia alta come il modello precedente, è c'era qualche difetto di design, ma in generale risultava solido e affidabile. La parte posteriore invece era bombata, invece che piatta, il che permise ad Apple di affermare che era più sottile ai bordi.

L'audio era migliorato e il jack per le cuffie era stato "sistemato", nel senso che questo modello era compatibile con praticamente qualsiasi auricolare sul mercato.

La differenza più rilevante di tutte era comunque il prezzo.

Jobs disse che, stando alle ricerche Apple, il 56% dei potenziali acquirenti di iPhone finivano per non comprarlo a causa del prezzo. L'iPhone però si era dimostrato un potente volano per l'adozione di servizi premium, e questo era un grande valore per gli operatori. Per questo Apple li convinse a farsi carico di buona parte del prezzo del dispositivo stesso.

Il prezzo dell'iPhone 3G, grazie a questa novità, passò da 499/599 dollari a 199/299 dollari, con un abbonamento di due anni.