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Pro
- Autonomia eccezionale.
- Design, materiali e ergonomia di altissimo livello.
- Software pulito, fluido e supportato a lungo...
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Contro
- ... ma le limitazioni di Motorola potrebbero non piacere a tutti.
- Tasto AI poco personalizzabile.
- Lato video si poteva tentare qualcosa di più.
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Quando si parla di smartphone sottili, leggeri e “di design”, si entra sempre più spesso in un campo minato costellato di compromessi importanti. Batterie notevolmente ridotte, prestazioni sacrificate per evitare surriscaldamenti spiacevoli, fotocamere castrate e prezzi che sembrano inevitabilmente alti in virtù dell’opera di miniaturizzazione compiuta dalle aziende.
Poi arriva Motorola che, senza curarsi di tutte le problematiche che sembrano affliggere gli ultra-sottili, entra a gamba tesa con il suo Edge 70. Uno smartphone che, dopo averlo utilizzato intensamente per diversi giorni, mi ha fatto rivalutare completamente i limiti che questa rinnovata categoria di smartphone dovrebbe portarsi appresso.
Senza troppi giri di parole: Motorola ha fatto centro. E lo ha fatto con una lucidità progettuale che oggi, nel mercato degli smartphone, non è affatto scontata. L'Edge 70 non è solo il miglior ultra-sottile che potreste comprare al momento, ma profuma di manifesto. Ogni suo aspetto sembra voler rappresentare un mattone per qualcosa che sta per arrivare, per un futuro radioso per lo storico brand. Ma nel gettare queste fondamenta, Motorola non ha voluto ignorare l'oggi, creando uno smartphone che scende a pochissimi compromessi.
Design curato e dotazione perfettamente a fuoco
La prima cosa che colpisce, ancora prima di accenderlo, è lo spessore. 5,99 millimetri. Non sei, sia chiaro. Quello 0,01. almeno sulla carta, è importantissimo per non sfigurare con la concorrenza.
Un valore che, leggendolo non fa impressione, ma che dal vivo lascia letteralmente a bocca aperta, soprattutto se si considera che all’interno di questo corpo sottilissimo trova posto una batteria da 4800 mAh, capace di garantire quasi due giorni di utilizzo reale. Sì, avete letto bene e no, non è la classica "autonomia da marketing".
Per quanto riguarda lo chassis, le linee ricordano l'eleganza del tanto chiacchierato iPhone Air (per quanto i materiali siano meno nobili), mentre un rapido colpo d'occhio al comparto fotografico, fa percepire immediatamente che Motorola ha voluto coniugare il meglio dei due universi: l'eleganza di Apple e la sostanza di Samsung.
Il risultato finale è un device che in mano è comodissimo, con un comparto fotografico completo, realizzato con materiali molto curati (sia esteticamente che in termini di resistenza) e che riesce a esprimere da ogni millimetro quel carattere che contraddistingue Motorola da qualche anno a questa parte.
Come da tradizione, ogni colorazione Pantone arriva con un materiale diverso per la scocca posteriore. Quella che ho provato è la variante Lily Pad, la quale porta in dote un retro realizzato in una mescola di materiali plastici che ricorda un tessuto ruvido e una serie di dettagli arancioni che spiccano sul verde che ricopre l'intero chassis.
La scocca non è solo bella da vedere, ma anche piacevolissima da toccare. La trama offre un grip eccellente, e il fatto che lo smartphone sia così sottile ma allo stesso tempo così saldo tra le mani, lo rende estremamente sicuro nell'utilizzo quotidiano.
Il peso è altrettanto sorprendente. 159 grammi. Uno smartphone che praticamente scompare in tasca e che, una volta in mano, restituisce una sensazione di leggerezza quasi surreale. Eppure non dà mai l’idea di essere fragile. Anzi. Parliamo di un dispositivo certificato secondo standard militari, che regge senza problemi cadute fino a 1,2 metri e con resistenza all’acqua IP69.
Volendo, avrei potuto anche farlo cadere durante la prova, tanto per testarne la robustezza, ma ho preferito fidarmi delle certificazioni e continuare a godermi la sua eleganza senza rischiare di rovinarla. Un' eleganza che passa anche da alcuni dettagli che potrebbero sembrare insignificanti ma che, nel complesso, rendono armoniosa ogni elemento presente in questo device.
Nello specifico parlo del "quarto foro" presente nel comparto fotografico. Un'elemento prettamente estetico visto che le fotocamere reali sono due e il terzo foro e dedicato al flash, ma l’effetto visivo rimane riuscito e coerente con il resto del design.
Il risultato finale è un device che non solo sta bene in mano, sempre, ma che non scivola, non affatica e non dà mai la sensazione di essere scomodo, nemmeno dopo un utilizzo prolungato.
Sul frame troviamo tutto quello che serve. Il secondo microfono per le chiamate è posizionato nella parte superiore, mentre su un lato troviamo accensione, spegnimento e bilanciere del volume. In basso c’è la porta USB-C, lo speaker e il carrellino per la doppia SIM, con supporto anche alla eSIM. Sul lato opposto, un pulsante dedicato consente di accedere rapidamente alla Moto AI.
L’audio è stereo, e considerando lo spessore ridottissimo, devo dire che Motorola ha fatto davvero un lavoro notevole, soprattutto considerando la compatibilità con Dolby Atmos.
La potenza del vivavoce è sorprendente, la qualità in chiamata è alta, sia in capsula sia in modalità speaker, e anche la ricezione si è dimostrata sempre affidabile. Durante le chiamate, il sistema di rilevamento dello spam di Google funziona perfettamente, avvisando immediatamente in caso di numeri sospetti. È anche possibile registrare le chiamate, funzione sempre più rara ma allo stesso tempo estremamente utile.
La batteria è uno dei punti di forza assoluti. 4800 mAh, ricarica rapida a 68 W via cavo e 15 W in wireless. Ma al di là dei numeri, quello che conta è l’esperienza reale. In una giornata “stressante” si arriva a sera con il 30 percento, dopo oltre cinque ore di schermo attivo delle quali più della metà usate per testare applicativi pesanti e registrare video in 4K. In giornate più tranquille, con una singola carica, si coprono due giorni interi, arrivando alla sera del secondo giorno con una piccola percentuale di batteria.
Per giornate tranquille, ovviamente, intendo l'utilizzo intenso di un utente normale, fatto di video in streaming, navigazione con Google Maps, Android Auto chiamate, mail e tutto il corollario richiesto a uno smartphone durante una giornata di lavoro.
Il display è un’altra certezza. Parliamo di un OLED da 6,7 pollici con refresh rate a 120 Hz e luminosità che arriva a 2000 nit. La visibilità è eccellente in qualsiasi condizione, gli angoli di visione sono ottimi e la resa con contenuti HDR, anche in 4K su YouTube, è davvero notevole. È uno di quei pannelli che non cercano di stupire con saturazioni eccessive, ma che convincono sotto ogni aspetto per equilibrio e qualità complessiva.
A chiudere il pacchetto troviamo la solita scatola profumata e una cover posteriore, in plastica rigida trasparente, realizzata come sempre da The Good Company ma che, in questo specifico caso, presenta anche un anello magnetico (ovviamente in coordinato con i colori dello smartphone) che permette di sfruttare gli accessori MagSafe con l'Edge 70.
Non chiamatelo "medio-gamma"
Passando alle prestazioni, il cuore del dispositivo è lo Snapdragon 7 di quarta generazione, realizzato a 4 nanometri. Non è un processore da top di gamma e Motorola non ha mai cercato di spacciarlo per tale. Ma è un processore estremamente efficiente, che non scalda mai, che riesce a gestire qualsiasi applicazione senza problemi reali e capace di performare anche meglio che su altri smartphone che lo montano grazie a una ottimizzazione lato software davvero ben realizzata.
Nell’uso quotidiano non ho riscontrato alcuna criticità, se non qualche rarissimo lag quando si chiede davvero tanto in termini di elaborazione o quando ho voluto testare Destiny Rising a settaggi massimi per capire i reali limiti dell'ultra-sottile di Motorola. Il risultato è chiaro: con operazioni pesanti come l'editing video complesso, o i giochi più esigenti, impiega un po’ più tempo rispetto a uno Snapdragon 8 di quinta generazione e fatica nel garantire frame rate elevati e stabili ad altissimi settaggi grafici. Ma si tratta di situazioni limite che anche il Galaxy Edge e l'iPhone Air faticano a gestire in totale tranquillità.
Motorola Edge 70 non scalda, non lagga, non tentenna e non vacilla. È sempre reattivo, scattante, piacevole da usare e fa di tutto per non farsi chiamare "medio-gamma" da chi lo tiene in mano. È uno di quei casi in cui un processore no definisce l'identità di un flagship, ma si limita a occupare un posto nella scheda tecnica. Motorola è stata comunque molto intelligente, risparmiando sul processore, anche in virtù del fatto che un Gen 5 non avrebbe comunque potuto essere sfruttato a dovere in uno chassis così sottile, è riuscita a mantenere il costo contenuto riducendo al minimo i compromessi che, invece, i competitor hanno dovuto imporre.
Un software bello ma con qualche sbavatura di troppo
Il software è praticamente Android stock, il che è una benedizione. Le notifiche non vengono aggregate e per chi, come me, riceve decine e decine di email ogni giorno, questo è un valore aggiunto enorme. Swipe verso il basso, vedi tutto, tocchi lo schermo e vai direttamente al contenuto. In alternativa sulla lockscreen appaiono le icone delle varie applicazioni, le si tocca, si vedono le notifiche dedicate a quella specifica app e, come sopra, si tocca il contenuto e si va a leggerlo rapidamente.
Semplice ed efficiente, esattamente come dovrebbe essere. Android 16 è fluido, personalizzabile (seppur qua sia pesantemente modificato in termini estetici da Motorola) e supportato dalla promessa dell'azienda di cinque anni di aggiornamenti software e di sicurezza.
Moto AI è presente con tutte le funzioni tipiche dell’ecosistema Motorola. Moto Secure offre uno spazio sicuro per file e app, Family Space è più avanzato rispetto al Family Link di Google e consente di creare ambienti digitali separati per i figli direttamente sullo stesso dispositivo. Gemini è integrato in maniera completa, con supporto alla modifica delle foto, mentre Smart Connect permette di collegare facilmente lo smartphone a PC e smart TV.
È possibile anche scaricare modelli AI locali, così da eseguire alcune elaborazioni direttamente sul dispositivo senza passare dal cloud. Non esiste ancora una vera integrazione totale tra Moto AI, Gemini e app di terze parti come ChatGPT, ma questo è un limite comune a tutti i produttori, non certo specifico di Motorola.
Quello che non mi ha fatto impazzire è quello che da sempre mi fa tentennare di fronte agli smartphone di Motorola. Per assurdo la personalizzazione estetica apportata da Motorola, per quanto bellissima e sempre coerente con il colore dello chassis dello smartphone, sembra più limitata 8o limitante) di quella reperibile da altri produttori. Home screen con alcune farraginosità che non si vedevano più da tempo , alcune funzioni più complesse da reperire che sulle versioni di Android realizzate dagli altri produttori e una personalizzazione praticamente assente del pulsante fisico dedicato a MotoAI che, se si volesse sfruttare esclusivamente Gemini, diventerebbe un tasto totalmente inutile e mal sfruttato.
Per carità, si tratta di inezie o meglio di aspetti che possono risultare difficili da digerire a chi è abituato a una determinata Uesr Experience dove tutto è personalizzabile nel dettaglio, ogni funzione è reperibile con rapidità e ogni aspetto del device può essere cuci to addosso all'utente. IN questo caso Motorola sembra percorrere la strada di Apple con una UI più limitata, per certi versi, e pensata per esprimere al meglio la visione dell'azienda più che lasciare totale carta bianca all'utente.
Fotocamere inattaccabili
Arriviamo alle fotocamere. Il comparto posteriore è composto da due sensori da 50 megapixel, uno principale con stabilizzazione ottica e uno grandangolare, mentre quello anteriore da un sensore da 50 megapixel.
L’interfaccia è quella classica Motorola, con modalità professionale e impostazioni avanzate. Ma la cosa più importante è come scatta. Ho fatto moltissime foto, in condizioni di luce difficili, anche pessime e i risultati sono stati sorprendentemente buoni. Spesso, al momento dello scatto, l’anteprima non rende giustizia alla foto finale, che una volta elaborata dall'immancabile IA mostra una luminosità e un bokeh migliori di quanto ci si aspetti.
Fino al 5x lo zoom digitale è più che utilizzabile, sfruttando il crop del sensore. Oltre, la qualità cala sensibilmente, come prevedibile in assenza di uno zoom ottico. I video arrivano fino al 4K a 30 fps (i 60 FPS sono solo per i 1080p) e sono stabili, dettagliati ma indubbiamente migliorabili sotto molteplici punti di vista. Anche in condizioni di poca luce il comportamento è stato più che convincente, con neri profondi e poco rumore, ma rispetto ad altri dispositivi pensati per fare innanzitutto video di qualità, quelli del MOtorola Edge 70 sono più degli ottimi "ricordi" che delle riprese professionali.
Non è un cameraphone e non vuole esserlo, ma è sorprendente come le due camere riescano a realizzare, grazie al supporto dell'IA degli scatti sempre convincenti e che vanno oltre alla classica "foto ricordo" che ci si potrebbe aspettare. La vera sorpresa arriva sui social, su INstagram l'implementazione è ottima, le storie vengono molto bene, lo zoom non genera alcuno scatto quando ci si sposta in tempo reale e il risultato finale è quello che ci si aspetterebbe da smartphone ben più costosi e pretenziosi.
L’audio multimediale, pur senza bassi profondissimi, è equilibrato e più che soddisfacente considerando lo spessore ridottissimo. Non si può pretendere un subwoofer in meno di sei millimetri, ma nel complesso la resa finale è migliore di quella di Galaxy Edge e iPhone Air.
Il prezzo è di 799 euro (già si trovano parecchie offerte sui vari store di terze parti). Possono sembrare tanti se ci si ferma a leggere la scheda tecnica, ma già soffermandoci su quella il confronto è impietoso. iPhone Air parte da 1299 euro con un processore che performa come quello dell'anno precedente e con molti compromessi; il Galaxy S25 si presentò con un prezzo di listino di 1149 euro e con le stesse limitazioni in termini di potenza, seppur con maggiore sostanza sul versante fotografico.
Sono gli unici veri competitor per dimensioni, peso e spessore. A fronte di questo, però, come accennavo poc'anzi, è indubbio che questo Motorola Edge 70 sia uno smartphone creato con intelligenza. Pensato per un pubblico che vuole pochi compromessi, eleganza, parecchio carattere e un form factor che stupisce. Tutto punta a mostrare non un esperimento in un settore ancora poco esplorato (ovvero quello degli ultra-sottili) ma un primo tassello per un mosaico che, nei mesi a venire, potrebbe riservare delle grandi sorprese.