Activision Blizzard cerca di ripulirsi: arriva una nuova ondata di licenziamenti

Il caso Activision Blizzard continua a far parlare di sé, e di recente la compagnia ha licenziato molti dei suoi dipendenti.

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a cura di Gianluca Saitto

Sicuramente il recente caso che ha coinvolto Activision Blizzard ha creato un vero e proprio terremoto. La compagnia statunitense, in questi mesi, è stata sulle bocche di molti e anche diverse compagnie molto importanti come Microsoft hanno voluto più volte prendere le distanze da quanto accaduto. I casi di molestie negli studi sono emersi grazie anche a una serie di testimonianze, ma ora il colosso di Call of Duty e di tutte le popolari IP Blizzard sta cercando di rimettersi in sesto e ripulirsi licenziando molti dei propri dipendenti.

Stando ad una serie di recenti fonti del Wall Street Journal, Activision avrebbe ricevuto circa 700 segnalazioni da parte dei dipendenti in merito ad una serie di cattive condotte sul posto di lavoro e altre questioni interne che sono scaturite dalle prime testimonianze emerse a partire dallo scorso mese di luglio. Una situazione che ad oggi è tutt'altro che risolta, e che, probabilmente, necessità ancora diverso tempo per rientrare del tutto.

Oltre a questa serie di informazioni, le fonti del Wall Street Journal hanno affermato come, di recente, il CEO di Activision Blizzard Bobby Kotick avrebbe ritardato i piani per pubblicare un riepilogo di tutte le azioni intraprese dalla compagnia riguardo ai casi di molestie emersi. Questa mossa da parte del CEO della società ha destato alcuni dubbi, in quanto potrebbe far sembrare che la situazione sia ancora peggiore di quanto già noto.

In conclusione, Activision Blizzard ha tuttavia confermato che 37 dipendenti sono stati licenziati, mentre altri 44 sono stati puniti dopo aver effettuato alcune indagini approfondite sulle accuse di molestie e altri comportamenti scorretti.

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