Microsoft vince la causa contro FTC, può comprare Activision Blizzard

Il giudice ha dato ragione a Microsoft: vince la causa contro la FTC e può procedere con l'acquisizione di Activision Blizzard.

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a cura di Marco Pedrani, Valerio Porcu

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È giunta alla fine la causa tra Microsoft e la FTC per l'acquisizione di Activision Blizzard e a uscirne vincitrice è stata proprio la casa di Redmond: la giudice Jcqueline Scott Corley ha negato l'ingiunzione preliminare richiesta dalla FTC, che avrebbe bloccato l'acquisizione. A questo punto, l'annuncio ufficiale dell'acquisizione da parte di Microsoft sembra imminente; l'FTC potrà fare ricorso entro il prossimo 14 luglio, ma sembra che non ne sia intenzionata.

Il giudice si è schierato dalla parte di Microsoft sottolineando l'impegno dell'azienda a mantenere Call of Duty su PlayStation per 10 anni, oltre a siglare un accordo con Nintendo per portare il gioco su Switch. Anche la volontà di inserire per la prima volta molti titoli Activision all'interno di più servizi di cloud gaming ha pagato.

AGGIORNAMENTO - Microsoft/Activision, operazione più vicina. Si negozia anche in UK

La sentenza permetterà a Microsoft di chiudere l'acquisizione entro la scadenza prevista del 18 luglio. Tuttavia Microsoft deve ancora trovare un accordo con il l'ente britannico CMA, o restare fuori dal Regno Unito. Il CMA ha infatti bloccato l'acquisizione lo scorso aprile e l'udienza per il ricorso di Microsoft è fissata per il 28 luglio. Microsoft potrebbe decidere di restare temporaneamente fuori dal mercato britannico, ma si tratta di un giro d'affari molto voluminoso e forse in quel di Redmond non vorranno correre il rischio.

L'acquisizione di Activision da parte di Microsoft è stata descritta come la più grande nella storia della tecnologia. Merita di essere esaminata. Tale esame ha dato i suoi frutti: Microsoft si è impegnata per iscritto, in pubblico e in tribunale a mantenere Call of Duty su PlayStation per 10 anni in parità con Xbox. Ha stretto un accordo con Nintendo per portare Call of Duty su Switch. E ha stipulato diversi accordi per portare per la prima volta i contenuti di Activision su diversi servizi di cloud gaming. La responsabilità della Corte in questo caso è limitata. Deve decidere se, nonostante le circostanze attuali, la fusione debba essere bloccata - o forse addirittura interrotta - in attesa della risoluzione dell'azione amministrativa della FTC. Per le ragioni illustrate, la Corte ritiene che la FTC non abbia dimostrato la probabilità di prevalere sulla sua affermazione che questa particolare fusione verticale in questo specifico settore possa ridurre sostanzialmente la concorrenza. Al contrario, le prove documentali indicano un maggiore accesso dei consumatori a Call of Duty e ad altri contenuti di Activision. La richiesta di ingiunzione preliminare è pertanto respinta.

Il presidente di Microsoft Brad Smith ha dichiarato, dopo la sentenza, che "l'azienda è grata alla Corte di San Francisco per aver preso una decisione veloce e completa e spera che anche le altre giurisdizioni lavorino a una risoluzione tempestiva".

Anche Activision Blizzard ha commentato l'accaduto. Bobby Kotick, attuale CEO della compagnia, ha dichiarato "la nostra fusione farà bene ai consumatori e ai lavoratori, aumenterà la competizione e non permetterà a leader di mercato consolidati di continuare a dominare il nostro settore in rapida crescita".

Di natura contraria, invece, la reazione della FTC. L'ente statunitense si è detto deluso, tramite il suo portavoce Douglas Farrar. "Nei prossimi giorni annunceremo le nostre prossime mosse per continuare a lottare per preservare la concorrenza e proteggere i consumatori", ha dichiarato. Come detto sopra, tuttavia, sembra improbabile che faranno appello entro la scadenza del 14 luglio.

Vale la pena ricordare che quella britannica è l'unica entità regolatoria ad aver posto un veto - ora che la FTC si è vista ricusare la richiesta in tribunale. Difficilmente Microsoft deciderà di andare avanti senza il Regno Unito, ma tecnicamente la possibilità esista.

L'FTC avrà ora la possibilità di appellarsi alla decisione del giudice Corley prima delle 23:59 PT del 14 luglio, ma l'autorità di regolamentazione non si è appellata alla decisione del tribunale che ha permesso a Meta di acquisire Within, per cui potrebbe invece abbandonare la causa contro Microsoft e Activision Blizzard.

The Verge rileva che per la presidente della FTC Lina Khan sarebbe una specie di sconfitta personale, considerata l'energia che investito in questi anni nel tentativo di mettere sotto controllo le grandi aziende del settore tecnologico. Questo non significa che abbia una quale ossessione personale contro le aziende: anzi, guardando ad altre azioni della FTC si intuisce una sincera preoccupazione per gli interessi dei consumatori - come nel caso ad esempio delle procedure per disdire gli abbonamenti.

In questo caso può darsi chela FTC abbia sbagliato, e saranno le future azioni di Microsoft a dircelo. Ma l'esistenza di enti di controllo continua a essere un valore fondamentale per avere economie di mercato sane, con una vera competizione, e aziende in grado di creare vera ricchezza e vero profitto senza calpestare i diritti dei consumatori.

Proprio in casi come questi è ancora più importante riaffermare la centralità e l'importanza degli enti regolatori, perché nel momento in cui fanno un errore (ammesso che di errori si tratti) danno il la al coro di detrattori sempre pronti a rinnovare la manfrina secondo cui il mercato si regola meglio da solo, quindi non servono leggi e norme. Non è così, quindi ben vengano interventi di controllo e regolazione; anche se qualche volta sbagliano.