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Contra Operation Galuga | Recensione, un salto nel passato

Contra Operation Galuga prova a riportare alla vita il grande classico con un remake. Sarà riuscita Konami a farci rivivere le emozioni dell'epoca?

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Molto probabilmente a diversi di voi il nome Contra dirà poco nulla, mentre per altri rappresenterà una grossa fetta dell’infanzia. La saga di Konami, pur essendo rimasta ultimamente in ombra ad eccezione del dimenticabilissimo Contra Rogue Corps, è difatti uno dei run and gun più celebri e apprezzati di sempre. Uscito originariamente nel lontano 1987, si è infatti ritagliato la propria fama grazie a una difficoltà sopra le righe e un gameplay particolarmente adatto a essere giocato in cooperativa insieme a un amico. Un’opera che, a più di 35 anni dall’uscita, resta ancora significativa e che può senza troppo sbagliare essere definita tra le più importanti dell’intera industria.

A provare a riportarla in auge in questo inizio 2024 è Contra Operation Galuga, una sorta di remake del primissimo episodio della saga condito di una serie di nuove meccaniche, stage e, ovviamente, anche un aspetto grafico aggiornato. Un appuntamento imperdibile per gli amanti degli shoot ‘em up a scorrimento orizzontale, a cui non abbiamo ovviamente potuto mancare.

Una vecchia minaccia in una nuova veste

Contra Operation Galuga è una sorta di nuovo inizio per la storica saga; un titolo che prende l’esperienza del gioco originale per remixarla insieme con tutta una serie di elementi moderni in grado, almeno sulla carta, di renderla più appetibile ai giocatori d’oggi. La natura dell’operazione è del resto evidente fin da subito dall’ambientazione alla base del tutto. Così come nel capostipite della serie, anche in Operation Galaga a fare da setting al gioco è infatti l’omonimo arcipelago, messo sotto scacco dall’organizzazione terroristica Red Falcon e da un’invasione aliena. Una minaccia interplanetaria a cui solamente l’unità Contra, formata dai soldati d’elite Bill Rizer and Lance Bean, può provare a porre rimedio.

Il primissimo livello nella giungla è infatti un vero e proprio salto nel passato, in grado di portarci direttamente a fine anni ’80 nel bel mezzo delle nostre avventure con i Contra. Wayforward, lo studio dietro questo remake, non si è però limitata a riproporre con una grafica aggiornata gli stage del tempo, ma ne ha modificato diversi e aggiunti di nuovi, senza mai perdere la rotta con quella che è l’anima della serie. Ci hanno salutato ad esempio le fasi in simil 3D, un qualcosa di cui possiamo benissimo fare a meno, mentre hanno fatto il loro esordio delle sezioni in sella a delle moto e tante altre nuove aggiunte, come nuovi boss e così via.

Il feeling finale è tutto sommato buono e i vari livelli di gioco riescono a intrattenere con il giusto mix di armi differenti, imponenti boss e ambientazioni accattivanti sia un nuovo appassionato che un amante della saga. A onor del vero, talvolta il tutto diventa fin troppo caotico a schermo, rendendo l’azione meno leggibile, ma per la maggior parte del tempo la cura riposta è evidente. Non stiamo certamente parlando di uno dei migliori esponenti del genere, ma di un qualcosa che val ben la pena provare, anche solo per riprendere in mano una saga storica come quella di Konami.

La modalità storia, inoltre, è stata infarcita di una vena narrativa maggiore, raccontata sia durante qualche piccolo filmato all’inizio e alla fine delle missioni che nel bel mezzo dell’azione. Un qualcosa di lodabile ma non sempre eseguito nel modo corretto. Come raccontato anche dal leggendario compositore di Metal Slug Takushi Hiyamuta, infatti, in un run and gun non vi è il tempo né lo spazio necessario per raccontare una storia nel modo tradizionale, con dialoghi e quant’altro, e la narrazione deve essere pertanto demandata all’aspetto visivo o a qualche particolare effetto sonoro.

La scelta di inserirla così come fatto da Wayforward e Konami spezza infatti il ritmo di gioco, che come da tradizione di saga e genere è abbastanza frenetico, senza portare al contempo abbastanza sul piatto per compensare. Non si tratta certo di un peccato capitale, ma è indubbio come la classica modalità arcade sia preferibile una volta comprese le vicende alla base di Contra Operation Galuga.

Tante novità

Decisamente riuscita, invece, la scelta di poter portare con sé fino a due armi differenti, intercambiabili tramite la pressione di un tasto. In ogni istante, infatti, potremmo ad esempio dotarci sia di un lanciarazzi che un lanciafiamme, riuscendo così ad affrontare meglio le svariate situazioni a cui Contra Operation Galuga ci mette di fronte. Ognuno dei vari upgrade, inoltre, può essere ulteriormente potenziato raccogliendolo nuovamente, così come anche essere “sacrificato” per scatenare una potente abilità speciale. Rinunciare al laser, ad esempio, rallenta per qualche istante il tempo, mentre il lanciafiamme genera uno scudo in grado di bloccare qualsivoglia colpo nemico.

Per venire incontro ai neofiti, perché anche Contra Operation Galuga come da tradizione della saga presenta una difficoltà non certo trascurabile, Konami e Wayforward hanno inserito poi delle novità volto a renderlo più accessibile. Oltre al selettore della difficoltà, che va a modificare precisione e potenza degli avversari, è infatti possibile adottare per i Contra anche una barra della salute, permettendogli così di resistere a un numero maggiore di colpi prima di venire sconfitti. Il tutto, sia ben chiaro, è assolutamente opzionale e i puristi potranno quindi godersi questa nuova avventura nel modo classico, senza risentire di questa facilitazione.

Due sono poi i potenziamenti passivi che è possibile portare con sé in missione. Tra di essi un ancora maggior numero di colpi sopportabili, la possibilità di entrare in gioco con un’arma speciale già in dotazione e così via. Tutti questi upgrade, a dir la verità neanche troppo numerosi, sono acquistabili in un menu dedicato tramite valuta ottenibile in game, rendendo quindi necessario giocare per diverse ore prima di sbloccarli tutti.

Così come la barra della salute, pure questi upgrade sono assolutamente opzionali ed è possibile godersi Contra Operation Galuga senza nessuno di essi. La difficoltà sarà ovviamente maggiore, così come però la gratificazione di aver portato a termine un run and gun dalla difficoltà non certo indifferente.

Artisticamente non ci siamo

Volendoci infine soffermare sull’aspetto grafico, è tutto sommato evidente come sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più. Sperare in un trattamento come quello riservato dalla stessa Konami a GetsuFumaDen con Undying Moon sarebbe forse stato troppo, ma qualcosa in più si poteva e doveva decisamente fare. Il nuovo stile artistico, come potete osservare comodamente dalle immagini a corredo della recensione, manca infatti del giusto mordente e, più che sembrare un remake del 2024 di una vecchia gloria del passato, sembra quasi un titolo di un decennio fa abbondante. Nella modalità portatile di Nintendo Switch, inoltre, durante le nostre partite ci siamo imbattuti anche in qualche poco simpatico calo di framerate.

Voto Recensione di Contra Operation Galuga


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un buon omaggio al passato

  • Divertente e sfidante

Contro

  • Non il miglior esponente del genere

  • Stilisticamente si poteva e doveva fare meglio

Commento

Contra Operation Galuga è un buon gioco che riporta degnamente in vita la leggendaria serie, rappresentando un discreto remake del suo primo storico episodio. Le novità sono infatti interessanti e riescono a dare nuova verve alla struttura di gioco per i neofiti, anche se era sicuramente lecito aspettarsi qualcosa di più soprattutto sul lato artistico. Se amate genere e saga un nuovo viaggio a Galuga vale in ogni caso sicuramente la pena.

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