Cooler Master Synk X, la sedia da gaming che vibra come un sub-woofer | Test & Recensione

Cooler Master Synk X ha creato una nuova sedia da gaming, che ha lo scopo di aggiungere un qualcosa all'esperienza d'uso.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Cooler Master la definisce una sedia da gaming “immersive haptic”, due parole che messe assieme non portano a un significato preciso. L’intento è di aggiungere qualcosa all’esperienza d'uso, quindi “immergere” maggiormente la persona in quello che sta facendo, mentre il termine aptico vuole riferirsi solo al fatto che abbiamo una sollecitazione fisica. Diciamola tutta, il team marketing non ha fatto un grande lavoro in termini di correttezza dei significati, o forse è proprio il contrario, dato che con questa presentazione ci si aspetta veramente qualcosa di nuovo e particolare.

Per ridurre tutto ai minimi termini ecco qui quello che fa Synk X: vibra a ritmo con il suono. Immaginate di integrare due sub-woffer, uno nello schienale e uno nella seduta, che vibrano più o meno forte ogni volta che viene riprodotto un suono a basso frequenze. Più avanti vi raccontiamo meglio la sensazione e il funzionamento in abbinamento a differenti usi, infatti nella descrizione di Cooler Master c’è anche la parola “cross-platform”, e ciò è perfettamente vero, perché potrete usare questa sedia per giocare con qualsiasi cosa, o anche per guardare un film o, perché no, ascoltare musica.

Come si assembla

Synk X arriva a casa semi-assemblata. Non è difficile da assemblare, è molto simile a una qualsiasi altra sedia, ad eccezione del singolo supporto centrale che collega lo schienale alla seduta. Molti modelli utilizzano due supporti laterali che s’innestano ai lati della seduta, e questa soluzione rende l’installazione più semplice, mentre nel caso di Synk, dovendo tenere lo schienale perpendicolare alla seduta, si fa un po’ più di fatica. In due è tutto più semplice, mentre uno tiene lo schienale leggermente rialzato, la seconda persona fissa le tre viti nella parte sottostante la seduta. Si può anche fare da soli, ma dovrete ingegnarvi in qualche modo; nel nostro caso ci siamo aiutati con le gambe e un po’ di fortuna.

Dopo aver collegato seduta e schienale, dovrete connettere due fili e fissare i poggia braccia laterali, sempre con tre viti ciascuno. Preparata la pedana, a cui avrete precedentemente collegato le cinque ruote e il pistone idraulico centrale, dovrete solo infilare quest’ultimo nell’apposito supporto al di sotto della seduta.

Come è fatta

L’esemplare che abbiamo provato era in tessuto, il design è molto semplice, sinuoso, niente a che vedere con la classica seduta gaming dall’aria racing. Nella confezione è incluso anche un poggiatesta da infilare dall’alto. Non è particolarmente morbida, anzi è abbastanza rigida. Anche il supporto per la testa è decisamente duro. Probabilmente è una questione di gusti, personalmente avrei preferito un po’ di morbidezza in più. Inoltre non c’è un supporto lombare, e la sagomatura della sedia è abbastanza neutra in questa zona. Si poteva fare di meglio in termini di ergonomia.

Non mancano tutte le regolazioni. Si alza e abbassa, ruota, mentre lo schienale s’inclina con il peso. Nella parte sotto alla seduta, scomoda da raggiungere (non ci riuscirete mentre sarete seduti), c’è una manopola che regola quanta resistenza lo schienale deve fare al nostro peso, così che l’inclinazione sia più o meno immediata. Noi abbiamo preferito renderla il più morbida possibile, così che lo schienale s’inclini con la minima forza. C’è una leva che permette di bloccare la sedia nella posizione inclinata preferita, questa volta facilmente raggiungibile.

I poggia braccia si alzano, si spostano in avanti e indietro e ruotano di una manciata di gradi verso l’interno o l’esterno. Se vorrete allontanarli dalla seduta, potrete farlo agendo fisicamente sulle viti che li collegano nella parte inferiore della seduta, ma solo di qualche centimetro.

Interessante il poggia gambe, che si estrae da sotto la seduta e si può regolare in lunghezza. Anche in questo caso siamo davanti a una preferenza soggettiva. Nel mio caso, che sono alto circa 1.80, seduto normalmente e con il poggia gambe esteso al massimo, il supporto arriva fino ai polpacci. Avrei preferito potesse uscire ulteriormente, dopo un po’ la sensazione di peso sui polpacci diventa fastidiosa. Se siete più bassi di me, probabilmente vi troverete meglio, se invece siete più alti, vi troverete peggio. Il supporto è comunque molto solido, ho trovato comodo appoggiare direttamente i piedi, inclinando la sedia mentre giocavo con la Steam Deck.

Il pannello di controllo

Nel lato destro della seduta è implementato il pannello di controllo in cui potrete gestire le funzioni speciali di questa sedia. Partendo da sinistra troviamo:

  • Il connettore dell’alimentazione
  • Un connettore jack che si abilita in modalità “aux”
  • Un tasto di pairing per il modulo da 5.8 GHz
  • Un tasto “select” che permette di passare tra la modalità wireless 5.8 GHz, bluetooth o cablata (aux)
  • Il jack delle cuffie
  • Due manopole per regolare il volume delle cuffie e il livello di vibrazione
  • Il tasto per selezione la modalità RGB
  • Il tasto di accensione

Cinque LED definisco lo stato di carica della batteria, infatti non è necessario tenere il caricatore collegato per utilizzare questa sedia e le sue funzioni speciali.

Illuminazione RGB

L’illuminazione RGB riguarda unicamente il logo Cooler Master, posizionato nella parte alta, posteriore, della sedia. La striscia LED è nascosta sotto al tessuto, quindi quando spenta non si vede nulla, mentre se vorrete potrete selezionare un colore o un effetto arcobaleno che disegna con la luce il logo dell’azienda.

Come funziona la vibrazione

Il manuale di istruzioni non è particolarmente esaustivo, anzi non spiega per niente il funzionamento ma si limita a dare un’indicazione di ogni comando del pannello di controllo. In pratica il concetto è il seguente: nella presa jack “aux”, o tramite bluetooth o tramite ricevitore wireless a 5.8 GHz (che si acquista separatamente, non l’abbiamo provato), si collega una fonte audio alla sedia. Non differentemente da come colleghereste un paio di cuffie, infatti basterà cliccare sul tasto “Select”, selezionare la modalità bluetooth e poi ricercare la sedia tra le periferiche bluetooth disponibili. Se preferite potrete collegare il dispositivo che vorrete usare tramite cavo jack cuffie nell’apposito connettore “aux” e selezionare questa modalità premendo sempre sul tasto select.

La sedia riceve il segnale audio e poi lo trasferisce alle cuffie, che avrete collegato nel cavo jack cuffie. Questo funzionamento definisce l’unico modo in cui potrete usare questa sedia e le sue pecualirità, e cioè con l’uso delle cuffie. Necessitando di un segnale audio in entrata, non potrete sperare, ad esempio, di guardarvi un film con un impianto di altoparlanti e godervi la funzione di vibrazione della sedia.

La sedia rileva le frequenze più basse e le usa come input per la funzione di vibrazione, le cui fonti sono posizionate nella seduta e nello schienale. In pratica, è come se collegaste due subwoofer alla console, che funzionano assieme alla cuffia. Anzi, la sensazione è proprio la medesima, al punto tale che crediamo che all’interno della sedia siano proprio posizionati due woofer, o quantomeno una struttura molto simile, che vibrano con le frequenze più basse. Non c’è un’analisi della traccia audio che sia differente all’isolamento delle frequenze più basse, come fa a esempio un crossover. Infatti la sedia non vibra solo, ad esempio, quando ci sono delle esplosioni, o dei colpi di bassi profondi, ma vibra ogni qualvolta nella traccia audio ci sono basse frequenze.

La piccola manopola sulla console di comando che permette di regolare le vibrazioni si comporta proprio come un “guadagno” di un sub-woofer. La potenza è tanta, e ovviamente dipende dall’audio che stiamo riproducendo. Più le tracce audio sono ricche di basse frequenze, più la vibrazione sarà accentuata. Ci è infatti capitato di dover agire sul guadagno in base a quello che stavamo facendo, in base al video che stavamo guardando o al gioco.

Geniale o stupida ?

Dove aver tradotto “cross-platform immersive Haptic chair” in “una sedia con due sub-woofer, uno nello schienale e l’altro nella seduta”, è lecito chiedersi, nell’esperienza diretta, se sia stata una buona scelta o meno. Come in molti casi, la risposta corretta è “dipende”. Da una parte questa sedia non “parla” direttamente con il gioco che stiamo usando per inviare dei feedback specifici. Ad esempio, quando noi utilizziamo un joypad con la vibrazione, quella vibrazione è stata voluta dallo sviluppatore del gioco, non è il risultato di un rumore forte che sta avvenendo all’interno del gioco. Non sempre, alle volte i feedback aptici sono usati proprio come strumento specifico per aggiungere un livello d’immersione superiore nel gioco, ma nell’implementazione più basilare, un evento esplosivo, in tutti i sensi, viene trasferito sia come audio sia come vibrazione. Ed è quello che fa Synk X, quindi sfrutta questa sorta di regola non scritta per far vibrare la sedia quando, teoricamente, stiamo assistendo a un evento di grande impatto nel gioco che stiamo giocando. Quindi una forte esplosione, l’uso di un’arma che fa molto rumore, un incidente, tutti eventi che dovrebbero essere sottolineati da un audio potente e ricco di bassi, che si trasferisce anche in una forte vibrazione alla sedia, dandoci una sensazione fisica che dovrebbe portarci maggiormente all’interno dell’esperienza.

Funziona? Alle volte si, altre no. Ancora una volta, tutto dipende dall’audio. In situazioni dove gli eventi audio che producono forti rumori (e basse frequenze) sono circoscritti e precisi, allora il feedback è notevole. Quindi immaginiamo un’esplosione improvvisa o lo sparo di un fucile, in questi casi si percepisce la botta fisica della vibrazione. Nelle situazioni dove invece c’è un continuo propagarsi di basse frequenze, allora la sedia non farà altro che vibrare un maniera più o meno costante, certo con una differenza in termini di forza della vibrazione, ma sempre costante. In questi casi la sensazione è identica a quella di avere un bell’impianto audio con un subwoofer potente che fa vibrare la stanza… e posto vicino a noi.

Proseguendo l’esperienza, ci saranno poi situazioni in cui la sensazione sembra, invece, sbagliata. Guardando film e serie TV, ci sono momenti in cui la colonna sonora è ricca di basse frequenze, che se in un impianto audio ben calibrato riescono a offrire un’esperienza adeguata, cioè non diventano invasive a discapito del resto della scena sonora, con questa sedia, che amplifica la basse frequenze, tutto diventa sbagliato. Praticamente è come impostare il subwoofer dell’impianto audio sul massimo guadagno, ottenendo un risultato molto discutibile. Lo stesso vale con l’ascolto musicale. È tuttavia possibile cercare di bilanciare un po’ il risultato agendo sulla manopolina apposita che aumenta o diminuisce la potenza, anche se abbiamo notato che abbassandola molto per evitare la situazione appena descritta, si perde molto l’esperienza d’immersione e si ottiene solo un “buon subwoofer”.

Autonomia

La batteria interna è da 5200 mAh, una capacità non stellare. In base all’intensità della vibrazione, avrete un’autonomia tra le quattro e le otto ore. Ovviamente potrete usarla collegata all’alimentatore.

Videorecensione

Verdetto

Dopo aver passato diversi giorni e ore seduti su questa sedia e aver provato differenti giochi e situazioni, credo che Synk X abbia i suoi pregi, ma anche alcuni difetti. Tuttavia, per capirla a fondo è necessario allontanarsi da quello che suggerisce lo slogan con cui Cooler Master la presenta. Ci abbiamo messo vari giorni per toglierci dalla testa quel “immersive Haptic”, che ci suggeriva, di primo acchito, la possibilità di ricevere veri feedback aptici, nel significato a cui l’industria ci ha abituato, e quindi avere un ritorno fisico ad azioni molto specifiche che facciamo, in questo caso interagendo con i videogiochi. Non è quello che fa e, anche se può sembrare un po’ banale, il modo corretto di pensarla e come una sedia con due subwoofer posizionati nello schienale e nella seduta. La differenza, rispetto un normale subwoofer, è che essendo molto vicino al nostro corpo trasferisce le vibrazioni, comunicando un effetto di spostamento fisico, che è quello che Cooler Master chiama “aptico”.

Se quindi, speravate in qualcosa di molto più specifico, purtroppo rimarrete delusi, tuttavia ci sono dei pregi in quello che ha fatto l’azienda taiwanese. Questa sedia aggiunge tutta la componente di frequenze basse e ultra basse alla riproduzione in cuffia. Con in più, ovviamente, la sensazione di vibrazione che si trasferisce al corpo. In alcuni casi la sensazione di vibrazione aggiunge qualcosa all’esperienza di gioco, in altri invece non riesce molto nell’intento, ma in tutti i casi aggiunge al nostro impianto audio la potenza dei subwoofer. E siccome lo fa a contatto con il nostro corpo, mentre usiamo delle cuffie, praticamente evita - o almeno riduce di molto - il fastidio che dei veri subwoofer potrebbero dare all’interno di una stanza.

In altre parole è un modo per ottenere una maggior immersione nelle esperienze, così come lo slogan promette, ma lo fa grazie allo spessore maggiore che un bel subwoofer può portare a un impianto audio, che nel nostro caso è direttamente proporzionale alla qualità della cuffia che vorrete usare.

Ora, rimane una vostra scelta capire quanto è forte il desiderio di avere un audio bello, potente e vibrante, che oggi non potete avere con le sole cuffie, a cui magari avete sempre rinunciato perché non potete permettervi di installare dei subwoofer che disturbano vicini e familiari. Non solo per i giochi, anche per guardare un film di sera o ascoltare musica con bassi potenti (ben più potenti rispetto a quanto può fare una bella cuffia).

Per quanto riguarda la sedia in sé, dovrete preferire una seduta abbastanza rigida e non morbida, e ricordatevi che l’efficacia del poggia gambe cambia in base alla vostra altezza.

E infine parliamo del prezzo. Cooler Master Synk X costa 1280 euro (al momento della stesura di questa recensione). Forse dovrebbe costare un po’ di meno. Il valore certamente cambia in base alle vostre esigenze. Se vi interessa solo una sedia da gaming, lo considererete assurdamente alto. Se cercavate da tempo un modo per avere un audio potente e vibrante, da ascoltare in ogni situazione e a qualunque ora, del giorno e della notte, senza disturbare i vicini, allora potreste considerarlo meno assurdo. Ma in ogni caso crediamo dovrebbe essere più basso.