Età minima per videogiocare, in arrivo la verifica obbligatoria

A quanto pare l'ESRB sta valutando di inserire un sistema di riconoscimento facciale per verificare l'età minima.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Ricordate qualche anno fa, quando il gigante cinese dei giochi, Tencent, ha iniziato a utilizzare il riconoscimento facciale per limitare il tempo di gioco dei bambini? Ebbene, sembra che anche l'Entertainment Software Rating Board (ESRB), l'agenzia responsabile della classificazione dei videogiochi in Nord America (Il nostro PEGI, in pratica), abbia ideato una soluzione simile.

In collaborazione con l'azienda di identità digitale Yoti e la "giovanile azienda di media digitali" SuperAwesome, di proprietà di Epic Games, l'ESRB ha presentato una proposta alla Federal Trade Commission (FTC) per ottenere l'approvazione di un nuovo "meccanismo di consenso genitoriale verificabile" chiamato Privacy-Protective Facial Age Estimation (Stima dell'Età Facciale per la Protezione della Privacy).

Il processo è piuttosto semplice: i genitori scattano un selfie, assistiti da un "modulo di cattura automatica del volto". Il sistema analizza quindi l'immagine per verificare che appartenga a un adulto, che può poi concedere le autorizzazioni necessarie per i propri figli. Le immagini vengono cancellate definitivamente dopo il completamento della verifica.

Ovviamente verranno accettato solo foto di alta qualità che possano stimare l'età in maniera chiara. Il motivo è cercare di ridurre al minimo il rischio di elusione del sistema e di ragazzi che scattino foto di adulti all'insaputa di questi ultimi. Secondo la proposta, il sistema non è chiaramente infallibile e potrebbe classificare erroneamente come minorenni 15 donne su 1.000 e 7 uomini su 1.000, nell'età compresa tra i 25 e i 35 anni.

L'ESRB ha presentato la richiesta alla FTC il 2 giugno scorso, ma solo ora è venuta alla luce (tramite GamesIndustry) poiché la FTC sta cercando feedback pubblici sulla proposta. Voi che cosa ne pensate a riguardo?