-
Pro
- Campagna lunga e divertente
- Focus sugli eroi convincente
-
Contro
- Tecnicamente è abbastanza rivedibile
Il verdetto di Tom's Hardware
Quello di RuneQuest è un nome che probabilmente per molti di voi non suonerà certo nuovo. Stiamo infatti parlando di un gioco di ruolo nato oramai quasi cinquant’anni fa e capace di rivaleggiare durante la sua epoca d’oro anche con sua maestà Dungeons & Dragons. Un’opera, insomma, con una storia alle spalle di tutto rispetto e che sbarca ora anche nel mondo dei videogiochi.
Slitherine, celebre publisher che ci delizia ogni anno con strategici in grado di soddisfare ogni palato, lancerà infatti domani 9 dicembre insieme a Virtuos RuneQuest Warlords, strategico a turni basato sull’omonimo gioco di ruolo e che sfrutta il collaudato motore grafico dietro l’ottimo Warhammer 40.000 Battlesector. Un’avventura nella quale ci siamo immersi nei giorni scorsi e della quale possiamo finalmente dirvi qualcosa di più.
Da gioco di ruolo a videogioco
RuneQuest Warlords prende ovviamente a piene mani dal setting del GDR e ci propone un’ambientazione che ricorda da vicino l’età del bronzo, con ovviamente svariate contaminazioni fantasy. Il mondo di gioco, oltre che da soldati con imponenti scudi e lunghe lance, è infatti colmo di rune magiche e strani esseri, a partire da tori volanti fino a enormi lumache a due teste, che rendono il tutto ancor più diverso rispetto a quello che ci hanno abituato titoli simili.
Il basarsi su babilonesi, celti e, più in generale, le varie popolazioni dell’epoca dona infatti a Warlords un flavour differente rispetto a quello di esperienze analoghe, che solitamente si concentrano su setting di diversi secoli, se non millenni, dopo. Insomma, se pur all’apparenza potrebbe sembrarvi l’ennesimo fantasy, sono diverse le cose che rendono come ambientazione il titolo di Slitherine e Virtuos diverso e intrigante.
Warlords racconta in particolare le vicende di Hahlgrim, un campione tribale che si trova costretto a scontrarsi con le forze del Chaos per la sopravvivenza della propria gente. Un’imprese ardua che lo porta a stringere alleanze improbabili e a rischiare la vita, il tutto nelle 18 differenti missioni che costellano la campagna a giocatore singolo del gioco. Un racconto tutto sommato piacevole e che ci porterà ad affrontare mostri e pericoli di ogni tipo e che rappresenta senza ombra di dubbio la modalità principe di RuneQuest Warlords.
Campagna che, oltre a essere composta da sfide ed imprese, contiene al suo interno anche qualche piccola dinamica gestionale. Dopo ogni missione, infatti, potremmo sia decidere la composizione del nostro esercito con le unità sbloccate fino a quel momento che potenziare i nostri eroi tramite gli immancabili skill tree.
Proprio gli eroi sono un aspetto fondamentale di RuneQuest Warlords e rappresentano spesso e volentieri le chiavi di volta di uno scontro. Grazie alle loro abilità runiche, potenziate di missione in missione, e a delle caratteristiche fisiche particolarmente notevoli, infatti, risultano delle pedine fondamentali e da usare con cura in modo tale da far volgere a proprio favore anche la più ardua delle battaglie. A differenza delle unità comuni, che possono eseguire un’azione, movimenti esclusi, per turno, gli eroi possono poi farne due e di conseguenza la loro gestione diventa ancor più cruciale. Ogni eroe avversario, d’altra parte, deve quindi essere affrontato con grande attenzione, onde evitare di dover fare poi il conto con numerose e sanguinose perdite.
Per il resto il tutto è tutto sommato tradizionale e RuneQuest Warlords ricalca i classici stilemi da strategico a turni, proponendo tutte le caratteristiche che ci hanno fatto innamorare del genere. Abilità speciali, rune magiche, attacchi a distanza e ravvicinati, buff, debuff e altro ancora concorrono infatti a ricreare uno scenario sicuramente intrigante e in grado di intrattenere, seppur non proponendo nulla di nuovo o al livello dei mostri sacri degli strategici a turni.
La novità principale è quella relativa al Battle Rush, ossia un contatore di ogni unità che si riempie eliminando avversari e che consente di ottenere un potenziamento temporaneo o un action point aggiuntivo quando al completo. Una volta sfruttato si svuoterà e sarà necessario ricominciare da zero per poterlo usare nuovamente.
Schermaglie e frecce impazzite
Oltre che la campagna, che ripetiamo essere la modalità principale dell’opera, in RuneQuest Warlords è possibile cimentarsi anche in schermaglie, sia contro il computer che un avversario umano. Una modalità che, avendo provato il titolo prima del lancio ufficiale, abbiamo potuto testare solo in solitaria, ma che ci ha comunque convinto. La possibilità di creare le proprie battaglie e di dar libero sfogo al proprio estro tattico sono infatti degli aspetti da non sottovalutare e in grado di tirare fuori il meglio dal sistema di gioco dell’opera di Slitherine e Virtuos.
Sul lato tecnico, infine, la sensazione è quella di trovarsi davanti un’opera che non spinge esattamente ai limiti il genere. Per quanto piacevole alla vista, sono comunque diversi i punti che lasciano un po’ a desiderare, vedi ad esempio alcune animazioni delle unità o frecce e sfere magiche che prendono talvolta strane traiettorie prima di arrivare al bersaglio. Nulla di incredibilmente negativo, sia chiaro, con RuneQuest Warlords che non è certo brutto da vedere, ma che vale comunque la pena sottolineare.