Final Fantasy VII Rebirth e la futile polemica sulla "vernice gialla"

La demo di Final Fantasy 7 Rebirth ha scatenato, nuovamente, il sempiterno dibattito riguardo a come i videogiochi ci forniscano gli indizi.

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a cura di Andrea Maiellano

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La demo di Final Fantasy 7 Rebirth ha scatenato, nuovamente, il sempiterno dibattito tra i giocatori riguardo ai modi in cui i videogiochi forniscono indicazioni sulla direzione da seguire, in particolare attraverso l'uso della, celeberrima, "vernice gialla".

Il primo dibattito sulla "vernice gialla" risale al 2010, più precisamente in merito agli indizi visivi presenti in The Last Of Us.

Nata nel 2010, ed esplosa successivamente quando questa scelta di game design venne utilizzata da molteplici software house, la critica nei confronti della "vernice gialla" utilizzata per indicare gli elementi interattivi presenti a schermo, ha da sempre diviso l'utenza.

Nel caso specifico di Final Fantasy VII Rebirth, la vernice gialla nel viene utilizzata come guida visiva per indicare le parti dell'ambiente che possono essere scalate. Mentre alcuni giocatori hanno apprezzato questa indicazione visiva, rimarcando quanto poco sia importante rendere frustrante l'esplorazione in una produzione quale Final Fantasy VII Rebirth, molti ritengono che sia troppo evidente e che riduca la "sfida" del gioco.

Una critica, in questo caso specifico, molto futile, proprio in virtù del tipo di sfida offerto dal gioco e del suo focus verso altri aspetti, ma che è stata sfruttata per tirare nuovamente nel discorso, tutte quelle produzioni che, per un motivo o per l'altro, optano per indicare ai giocatori la strada da seguire, rovinando, a detta di molti, l'immersività generale.

Fra chi suggerisce di renderla opzionale, chi afferma che sia utile in termini di accessibilità e chi, ovviamente, si diletta generando una serie di meme sull'argomento, gli sviluppatori hanno commentato il dibattito, sottolineando che durante i playtest, e i focus group, molti giocatori hanno incontrato parecchie difficoltà nel comprendere la direzione corretta da seguire, causando evidente frustrazione e l'abbandono dell'esplorazione dell'open world.

Di conseguenza, visto che la sfida del gioco non risiede nelle sue fasi esplorative o di platforming (notoriamente molto guidate per motivi meramente narrativi), è stato deciso di introdurre delle indicazioni visive chiare e, talvolta, irrealistiche, proprio per non danneggiare l'esperienza finale del giocatore con una ricerca troppo ostinata del realismo.

Il team, inoltre, ha rimarcato come anche nel gioco originale ci fossero degli indicatori che mostrassero la via al giocatore, seppur contemplati in maniera diversa viste le limitazioni tecniche dell'epoca. Un punto di vista abbracciato anche dai molteplici utenti in disaccordo con questa futile protesta.

Il dibattito sulla vernice gialla ha richiamato l'episodio più eclatante degli ultimi anni, ovvero quello del remake di Resident Evil 4, dove la vernice gialla veniva usata persino per indicare le scale a pioli chiaramente utilizzabili per spostarsi fra i vari piani degli scenari. 

Il dibattito attuale su Final Fantasy 7 Rebirth, al netto delle dichiarazioni degli sviluppatori, pare non voler accennare a placarsi e sembra destinato a continuare fino al giorno della sua uscita ufficiale, per poi ritornare a dormire fino alla prossima grande produzine che adotterà lo stesso sistema.

Nel frattempo, se non avete paura della vernice gialla, potete godervi la demo recentemente rilasciata, la quale vi permette non solo di sperimentare alcune parti iniziali di questo nuovo capitolo, ma anche ottenere alcuni oggetti esclusivi trasferendo il vostro salvataggio dalla Demo alla versione finale di Final Fantasy VII Rebirth.

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