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Leggende Pokémon: Arceus | Recensione

Leggende Pokémon: Arceus è finalmente arrivato. Sarà davvero quella rivoluzione del franchise tanto paventata nelle scorse settimane?

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a cura di Andrea Maiellano

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Leggende Pokémon: Arceus è, per citare quel sempiterno classico dell’animazione Dinseyana, “un diamante allo stato grezzo”. Game Freak, difatti, ha voluto realmente ispirarsi a The Legend Of Zelda Breath Of The Wild ma non nella maniera intesa da quella parte di fan indignati dalle anticipazioni trapelate nelle ultime settimane.

Leggende Pokémon: Arceus, infatti, si cimenta in quella complessa operazione atta a raccogliere l’essenza di ciò che rese rivoluzionari i primi capitoli del franchise, e donargli una nuova veste atta a valorizzare, finalmente, il concetto di “viaggio di crescita”. Un’operazione che, però, non riesce completamente nel suo scopo a causa di tutta una serie di imperfezioni e scelte poco comprensibili, o mosse dalla mancanza di reale coraggio, che rendono Leggende Pokémon: Arceus una produzione complessa da valutare e che siamo certi farà discutere a lungo i fan della vecchia guardia.

Ed è proprio con quest’ultima frase che emerge il primo dualismo di Leggende Pokémon: Arceus. I fan storici, quelli che hanno sempre lanciato occhiate curiose ad altre produzioni “Pokémon-Like” sperando di veder integrate alcune feature nei capitoli successivi del Franchise, saranno quelli più contrariati da alcune delle scelte fatte da Game Freak; mentre le nuove leve, o tutti quei giocatori legati al brand in maniera più leggera e votata ai “ricordi di gioventù”, le accoglieranno in maniera, indubbiamente, più positiva. 

Una cosa però è inappuntabile, Leggende Pokémon: Arceus è esattamente quel “Pokémon 2.0” che venne paventato durante la presentazione del titolo, nel febbraio 2021. Un punto di svolta ineluttabile per la serie che va a porre delle inaffondabili fondamenta che non potranno, e non dovranno, essere ignorate nelle prossime iterazioni del franchise e che si pongono come quella rivoluzione tanto bramata dai fan di Pokémon. 

Giorni di un futuro passato

Inutile nascondere l’ovvio, nessun titolo della serie Pokémon ha mai brillato per le sue qualità narrative. La storia dei vari capitoli della serie è sempre stata un semplice, e ridondante, pretesto atto a mettere il protagonista di fronte a un viaggio, figurato e non, di crescita personale. Tutta la mitologia, e la cosmogonia, del franchise è sempre stata introdotta in maniera timida, quasi come per offrire ai fruitori la possibilità di viaggiare con la mente e compiere le più disparate elucubrazioni per venire a capo di come si componga la lore dell’universo di Pokémon. 

Leggende Pokémon: Arceus non è da meno, anche se alcuni elementi chiave della storia che va a raccontare, e che non vi anticiperemo, si rivelano delle intuizioni brillanti, seppur per nulla innovative, per giustificare alcune delle scelte fatte con questa iterazione, oltre che offrire un ottimo ponte narrativo che vada a sorreggere le future iterazioni della serie. 

Evitando troppe anticipazioni, Leggende Pokémon: Arceus si ambienta nella antica regione di Hisui, la Sinnoh del passato, dove approdò anni prima un gruppo di persone in cerca di una nuova terra nella quale ricominciare la propria vita. I nuovi abitanti della regione costruirono il Villaggio Giubilo e fondarono un gruppo di ricercatori, ribattezzato Team Galassia, votato allo studio e alla conoscenza dei Pokémon, creature misteriose, e reputate pericolose, che abitano da tempo immemore le varie regioni del mondo.

All’interno della regione di Hisui, però, si trovano altri due gruppi di abitanti: il Team Diamante e il Team Perla. Questi due gruppi vivono maggiormente a contatto con la natura, venerano i Pokémon come esseri mitologici e diffidano dei metodi scientifici del Team Galassia, sostenendo che i Pokémon non possano essere addomesticati o, peggio, rinchiusi all’interno di sfere tascabili per essere utilizzati per gli scopi più disparati.

Fra i tre team, però, vige un equilibrio fondato sul rispetto, la fiducia e la collaborazione. Un sodalizio che si rivelerà indispensabile nel momento in cui i Pokémon Regali, ovvero quelle creature che sono entrate in contatto con il Sommo Sinnoh, la divinità venerata dai Team Diamante e Perla, vengono colti da una misteriosa collera che li rende aggressivi e pericolosi per gli abitanti della regione di Hisui.

Spetterà al nostro protagonista, un novellino appena arruolato fra le fila del Team Galassia, occuparsi di indagare sulla situazione in virtù della sua innata capacità di approcciare i Pokémon, catturati e addomesticarli, doti importantissime per portare a termine lo scopo ultimo del Team Galassia: ultimare il primo Pokédex della storia, permettendo agli umani di conoscere meglio quelle creature così misteriose che popolano da sempre il mondo fino a quel momento conosciuto. 

La storia proposta da Leggende Pokémon: Arceus riesce a sfruttare bene l’ambientazione storica per cambiare leggermente le carte in tavola, andando a modificare lievemente quella ridondante formula oramai arcinota ai più, ma fallisce nel riuscire a offrire un comparto narrativo coeso e lineare. Proviamo a spiegarci meglio senza anticiparvi nulla di importante sulla trama: laddove il leit motif di Leggende Pokémon: Arceus risulta intrigante, e funzionale ai fini ultimi della trama, è la storia a mostrare il fianco a una serie di incongruenze, buchi di trama e informazioni che vengono omesse barbaramente al giocatore. 

Sovente capita di non capire come una situazione si possa essere evoluta in una determinata maniera così come altri accadimenti mostrano delle soluzioni frettolose e prive di logica. Non fraintendeteci non stiamo parlando di situazioni surreali o di elementi di lore non spiegati a dovere, stiamo proprio parlando di piccole porzioni di storia mancanti e che sovente lasciano perplessi per come il tutto sia stato gestito frettolosamente. 

Per dirla in parole povere, in molteplici occasioni ci è sembrato che la storia di Leggende Pokémon: Arceus sia stata assemblata dopo che le varie parti sono state realizzate. Ci sono scontri che lasciano l’amaro in bocca per come vengano gestiti in maniera svogliata, colpi di scena totalmente privi di logica e piccole mancanze qua e la che non trovano una quadra fino a che non è il giocatore a dargliela con le sue ipotesi personali. 

Lo ribadiamo, con il rischio di sembrare ripetitivi, non ci aspettavamo una storia impegnata da Leggende Pokémon: Arceus ma siamo rimasti esterrefatti nel constatare con quale superficialità è stato trattato da Game Freak un comparto narrativo così semplice e disimpegnato, specialmente in virtù di una marcatissima componente single player, e a tratti story driven, e alcuni importanti eventi che, senza anticiparvi troppo, potrebbero mutare sensibilmente la cosmogonia, e la mitologia, del franchise per come l’abbiamo conosciuta fino a ora.

Prendi il Mondo e vai!

Come accennato in apertura, Leggende Pokémon: Arceus si pone l’importante obiettivo di mettere totalmente nelle mani del giocatore il viaggio del protagonista. Un’impresa che, purtroppo, è riuscita a metà in quanto una serie di scelte poco comprensibili vanno a intaccare l’ottima infrastruttura realizzata da Game Freak.

Dopo aver superato il canonico tutorial iniziale, atto a presentarci l’immancabile professore di turno, farci scegliere uno starter, conoscere i personaggi principali e apprendere le meccaniche di base del gioco, Leggende Pokémon: Arceus ci mette davanti alla prima, vasta, area di gioco con una minata di Pokéball in tasca e un indicatore atto a indicarci dove andare per progredire con la storia. 

Ed è proprio in quel momento che chiunque sia cresciuto con le adorabili creature di Game Freak, si lascerà sopraffare dalle emozioni. Niente erba alta in cui girovagare sperando in un incontro casuale, nessun limite visibile immediatamente, nessun corridoio da seguire pedissequamente… solo il giocatore, una manciata di sfere e un area tutta da esplorare in totale libertà. 

Bastano pochi minuti da soli in quel mondo per capire che è questo che si voleva da Pokémon fin dai suoi albori, un enorme playground dove perdersi a cercare creature nascoste qua e la, provare a catturarle e compiacersi con se stessi ogni qualvolta la Pokéball emette una scintilla per indicare che tutto è andato come sperato.

La regione di Hisui è proprio questo, un’enorme terra selvaggia, composta da differenti biomi che accolgono le più disparate varianti di Pokémon. Un enorme parco giochi dove perdersi per ore sperando di incontrare quel Pokémon che ci ha accompagnato da bambini nelle nostre avventure e poterlo catturare per fargli intraprendere questo nuovo viaggio insieme. 

In questo specifico, e importante, aspetto Leggende Pokémon: Arceus funziona dannatamente bene e riesce, nella prima metà del gioco, a regalare una nuova forma al concetto di assuefazione. Ogni qualvolta che ci si addentra in una nuova area di Hisui, il tempo si ferma come per magia e la storia di Leggende Pokémon: Arceus perde totalmente di interesse in virtù dell’immergersi in una nuova porzione inesplorata della regione, alla ricerca di nuove creature da catturare. 

Frenando l’emozione per un istante, vogliamo chiarire un’importante aspetto di Leggende Pokémon: Arceus. Non ci troviamo di fronte a un Open World ma bensì a una produzione Open Map, ovvero un gioco che offre una serie di aree differenti, e liberamente esplorabili, non collegate fra loro ma raggiungibili unicamente partendo dal Villaggio Giubilo, l’hub principale del gioco. 

Proprio in merito a questo importante dettaglio, che potrebbe far storcere il naso a chi si aspettava di girovagare per Hisui senza limiti di sorta, incontriamo la prima delle molteplici scelte incomprensibili che contraddistinguono Leggende Pokémon: Arceus, ovvero l’impossibilità di spostarsi fra un area e l’altra senza passare prima dal Villaggio Giubilo. 

Potrebbe sembrarvi un dettaglio di poco conto ma vi assicuriamo che in tutte quelle situazioni in cui si vorrà spostarsi rapidamente da un posto all’altro, trovarsi bloccati in una vetusta dinamica per la quale bisogna dialogare con il professore, chiedergli di tornare al villaggio e una volta arrivati riprendere la porta per scegliere la nuova destinazione, potrebbe venire a noia, specialmente quando si dovrà farlo sovente per motivi di trama o di ricerca. 

Un altro aspetto che abbiamo trovato anacronistico e poco funzionale allo scopo ultimo che si prefigge Leggende Pokémon: Arceus risiede nella gestione della progressione di gioco, ripartita in tre grosse parti interconnesse malamente fra loro: il completamento del Pokédex, la progressione della storia principale e il completamento delle missioni opzionali.

Cominciando dal completamento del Pokédex, Leggende Pokémon: Arceus modifica sostanzialmente quanto visto in passato. Sfruttando l’escmaotage di un’ambientazione storica antecedente a tutto quello che è stato proposto nei precedenti capitoli di Pokémon, il protagonista sarà chiamato a realizzare il primo Pokédex della storia. Ci troviamo quindi di fronte a uno scenario in cui non si è a conoscenza di nulla in merito a nessuna delle creature che popolano la regione di Hisui, motivo per il quale sarà necessario non solamente catturare, o far evolvere, ogni esemplare di Pokémon presente nell’area ma anche studiarlo nelle maniere più disparate: affrontandolo più volte, catturandone diversi esemplari, offrendogli cibi di qualità differente e così via.

Se le dinamiche collegate alla ricerca possono risultare interessanti, e in grado di offrire una stratificazione maggiore rispetto a quanto proposto in passato, il tutto viene vanificato nel momento in cui vengono utilizzate come limite alla progressione dell’avventura. Cerchiamo di spiegarci meglio: più si scopriranno informazioni nei confronti di un dato Pokémon e maggiore sarà il livello di analisi associato a quella creatura.

Ogni qualvolta che le ricerche faranno dei progressi, il protagonista riceverà dei punti ricerca che gli permetteranno di salire di grado all’interno del Team Galassia e poter accedere a nuove aree di Hisui, ottenere nuovi strumenti di cattura e nuove ricette per la creazione di oggetti.

Se sulla carta tutto potrebbe avere un senso, il problema si pone nel momento in cui il bilanciamento del gioco risulta troppo votato al farming, creando dei pesanti rallentamenti nella progressione del gioco specialmente nelle prime ore. Trovarsi a spendere ore e ore a catturare decine di Pokémon sempre uguali per provare a raggiungere il grado successivo del Team Galassia e poter, finalmente, accedere a una nuova area di Hisui, risulta eccessivamente ridondante e, soprattutto, completamente incurante di una trama che vede il nostro protagonista come l'unico membro del team di ricerca, in grado di approcciare a cuor leggero i Pokémon.

Se poi si considera che la progressione della storia principale, o il conseguimento delle missioni secondarie, non impatta sensibilmente sui risultati del Pokédex, il risultato è una serie di tempi morti che intaccano la magia offerta dall’essere lasciati liberi di esplorare, e sperimentare, all’interno della vasta regione di Hisui.

Volendo spendere ancora due parole sulla vasta regione di Hisui, i biomi che la compongono sono vari, la conformazione geografica è studiata in maniera molto intelligente e garantisce un backtracking mai tedioso nel momento in cui si acquisiscono i mezzi per visitare alcune parti inaccessibili precedentemente. Abbiamo apprezzato la cura con cui Game Freak ha riproposto pedissequamente la regione di Sinnoh in una veste più selvaggia e antica. Addirittura le melodie che si potevano ascoltare in Pokémon Diamante e Perla, sono state riproposte in una versione arrangiata e inserite nelle stesse aree. 

Una cura del dettaglio che però, come molteplici aspetti di Leggende Pokémon: Arceus, va a stridere con degli ambienti spogli e ridondanti. Laddove la conformazione geografica funziona e spinge il giocatore a esplorare in lungo e in largo, la desolazione che accomuna la quasi totalità delle aree di gioco non riesce a valorizzare degnamente una mappa così grande e ricca di potenziale. 

Non mancano segreti, collezionabili e missioni associate a personaggi sparsi qua e la per la regione di Hisui ma sovente capiterà di inerpicarsi su alture apparentemente inaccessibili per non trovare null’altro che un lembo di terra brulla. Il più grande difetto riscontrabile nella vasta mappa di gioco proposta da Leggende Pokémon: Arceus, non  è il fatto che sia priva di vita, fattore giustificabile dal ritrovarsi in una terra selvaggia e incontaminata, ma la staticità con cui vengono proposti gli elementi che la compongono: i Pokémon compiono sempre gli stessi percorsi e si trovano sempre nello stesso punto della mappa (rispettando ovviamente al ciclo giorno notte); gli NPC saranno sempre fermi nella medesima posizione, incuranti del clima e di cosa succeda attorno a loro; i collezionabili sparsi per tutta Hisui si troveranno sempre in quel punto della mappa visibilmente differente dal resto dell’area.

Hisui riesce a risultare affascinante da esplorare nelle prime ore di gioco, così come una ridondante occasione mancata nelle fasi più avanzate dell’avventura. Dopo averci speso un quantitativo di ore importante, tutto sembra pesantemente statico, persino gli eventi casuali che si palesano sulla mappa di gioco, permettendo di catturare Pokémon peculiari e reperire oggetti rari, hanno una loro ciclicità interpretabile che ne intacca l’effetto sorpresa delle prime volte. 

Piccolo Mondo Antico

Dopo oltre sessanta ore spese assieme a Leggende Pokémon: Arceus, possiamo dirvi che di cose da fare al suo interno ce ne sono davvero tante ma che la staticità del mondo di gioco in cui risiedono, e la scarsa valenza in termini di progressione di alcune di esse, non riesce a farle emergere tutte come meriterebbero.

Come accennavamo poc’anzi il Villaggio Giubilo funge da hub principale. Al suo interno di possono trovare i mercanti più disparati, la sede del team galassia, campi di allenamento per i Pokémon e una stregua di abitanti pronti a chiedervi ogni tipo di favore, dal reperire un determinato tipo di risorsa, passando per il leggere una pagina completa del vostro Pokédex, fino a chiedervi di indagare su accadimenti misteriosi. 

Tutte le missioni secondarie presenti in Leggende Pokémon: Arceus, al netto di quelle dedicate al completamento del Pokédex, risultano molto strigate. Nella maggior parte dei casi basterà recarsi in un luogo specifico, compiere una cattura, o reperire una risorsa, e tornare a parlare con chi vi ha commissionato l’incarico. Di tanto in tanto si può incappare in qualche attività completamente estranea a questa formula (semplici minigiochi o basilari attività di espansione del villaggio) ma si tratta di episodi molto rari e utili a smottare un minimo le dinamiche di gioco.

Tutta questa trafila di rapide Fetch Quest riesce bene a riempire il gioco di cose da fare ma, allo stesso tempo, pecca di una progressione generale praticamente impalpabile. Portare a termine questi compiti, raramente fornirà dei reali benefici al giocatore, limitandosi nella maggior parte dei casi a compensare il tempo investito con una manciata di strumenti comodamente acquistabili da un mercante o facilmente reperibili durante l’esplorazione di Hisui.

Come per tutti gli altri aspetti di Leggende Pokémon: Arceus analizzati fino a ora, anche le missioni secondarie e le attività opzionali patiscono le scelte incomprensibili fatte dal team di sviluppo. Da un lato la loro rapidità, e discreta varietà, risulta funzionale nel tenere impegnato il giocatore durante le lunghe sessioni di farming per salire di grado; dall’altro lato, però, la loro quasi totale incapacità di risultare impattanti ai fini della progressione risulta incomprensibile. Sarebbe bastato veicolare parte della progressione del Pokédex a queste Fetch Quest per renderle molto più interessati e meglio integrate nell’ecosistema di gioco. 

Gotta Catch 'Em All!

Il cambiamento più grande portato in dote da Leggende Pokémon: Arceus è, indubbiamente, la rinnovata gestione di tutto quello che concerne la cattura, l’allevamento e le lotte fra Pokémon. Non temete, in questo nuovo capitolo non viene abbandonata completamente la meccanica dell’approcciare un Pokémon, combattere per indebolirlo e infine catturarlo ma ne viene espanso il concetto mettendo il protagonista dell’avventura al centro dell’azione.

Mentre si esploreranno le vaste aree incontaminate di Hisui, ci si potrà imbattere nei Pokémon più disparati. Alcuni saranno timorosi e scapperanno via appena ci vedranno, altri diventeranno aggressivi e si difenderanno mentre altri ignoreranno la nostra presenza. Starà quindi al giocatore scegliere quale tipo di approccio scegliere di volta in volta per catturare e analizzare i Pokémon, sfruttando gli strumenti in suo possesso e uno studio dell’ambiente circostante. 

Non sarà più necessario, infatti, avvicinarsi a un Pokémon per cominciare una lotta con quest’ultimo ma si potrà, finalmente, optare per nascondersi nell’erba alta e lanciargli semplicemente una Pokéball di soppiatto per catturarlo senza ingaggiare alcuna battaglia. Questa pratica, però, non funzionerà sempre e diventerà più complessa, se non impossibile, con i Pokémon più aggressivi. 

In questi specifici casi, questi Pokémon attaccheranno direttamente il protagonista, imponendogli di schivare le offensive e decidere se scappare o ingaggiare uno scontro per indebolirlo e catturarlo. Questa rinnovata dinamicità dell’azione di gioco risulta una vera e propria manna dal cielo per l’intero franchise e rappresenta il perfetto punto di unione fra i molteplici esperimenti svolti negli anni da Game Freak. 

Le possibilità, però, non si fermano qui. Analizzando i dati collezionati nel Pokédex, si potranno carpire maggiori informazioni sull’alimentazione delle creature, permettendo di realizzare cibi specifici che ne attorno l’attenzione, distraendoli e permettendone una cattura rapida e priva di complicazioni. Alla stessa maniera si potranno costruire delle rudimentali trappole atte a rallentare le offensive dei Pokémon più aggressivi, confonderli per qualche secondo e permettere di catturarli senza ingaggiare uno scontro con il proprio team.

Indubbiamente questo risulta il punto di forza maggiore di Leggende Pokémon: Arceus, in quanto al netto di tutte le problematiche che si possono riscontrare, ogni incontro con i Pokémon che popolano Hisui aprirà al giocatore una ventaglio di approcci davvero vasto e che riesce a mantenersi stabile anche nelle fasi avanzate dell’avventura. 

Quanto performanti saranno le vostre Pokéball, o quale grado avrete raggiunto nelle fila del Team Galassia, non saranno mai dettagli che impatteranno totalmente l’esito di una cattura, ogni incontro sarà sempre diverso e qualsiasi sia il vostro approccio non ce ne sarà mai uno totalmente e inequivocabilmente efficace. 

Se poi si prende in considerazione che tutti i Pokémon nei paraggi dell’allenatore potrebbero venire attirati dal rumore o dalle azioni di quest’ultimo, ci si ritrova sovente a prepararsi per una cattura senza rendersi conto che le altre creature nei dintorni si stanno avvicinando a noi, pronte per attaccarci. 

Molto interessante anche il sistema di “Game Over” ideato per Leggende Pokémon: Arceus. Ogni qualvolta il nostro allenatore subirà troppi danni, egli sverrà, lasciando a terra una selezione casuale di oggetti che aveva con se in quel momento. Gli altri giocatori, attraverso un comparto multiplayer asincrono, potranno reperire i nostri oggetti sul luogo della nostra dipartita e inviarceli al campo base più vicino. 

Una meccanica apparentemente votata all’altruismo ma che si rivela ben congegnata per imporre al giocatore di agire con la dovuta cautela se non vorrà trovarsi privato di alcuni oggetti preziosi oltre che una dinamica importantissima per ottenere, con la dovuta pazienza, i materiali necessari per far evolvere determinate specie di Pokémon. 

Il Pokédex di Leggende Pokémon: Arceus, infatti, si potrà ultimare in solitaria, non vincolando il giocatore a scambi obbligatori ed escludendo la necessità di possedere giochi differenti. Rimane ovviamente la possibilità di scambiare i Pokémon con altri giocatori ma ci troviamo di fronte a un altro importante cambiamento che sicuramente farà discutere negli anni a venire, in quanto va a mutare indissolubilmente uno dei capisaldi della serie. 

Una vita spesa a lottare

Anche le lotte fra Pokémon cambiano sostanzialmente in Leggende Pokémon: Arceus. Come accennavamo poc’anzi, quando ci si trova in prossimità di un Pokémon eccessivamente aggressivo, o di una versione Alfa (versioni più aggressive, potenti e con abilità univoche), l’unica soluzione sarà quella di combattere per farlo basterà selezionare da un pratico menù a scorrimento un Pokémon della nostra squadra e lanciarlo contro a quello che ci starà attaccando per cominciare la lotta.

Per quanto la concezione “a turni” rimanga invariata, le differenze con il passato sono da subito evidenti. Innanzitutto è stato aggiunto una meccanica chiamata “ordine delle azioni” che, analogamente al sistema CTB di Final Fantasy, mostrerà sempre l’ordine in cui si potranno svolgere le azioni. 

Differentemente dal passato questa sequenza può essere attivamente modificata in numerose maniere. Un Pokémon con una velocità elevata, ad esempio, potrà facilmente trovarsi ad attaccare per primo o ad avere a disposizione più turni, così come la possibilità di decidere se gli attacchi possano essere rapidi o potenti, permetterà di modificare in tempo reale l’ordine delle azioni seguenti.

La tipologia di attacco è una delle novità introdotte con Leggende Pokémon: Arceus, e permette, sostanzialmente, di scegliere l’intensità delle tecniche che avrà padroneggiato anticipatamente. Un attacco rapido sarà meno efficace ma aumenterà le possibilità di eseguire due azioni in un turno mentre un attacco pesante, scaglierà un’offensiva più efficace al costo di un maggior tempo di attesa.

La gestione corretta di questo sistema si rivelerà la chiave di volta per riuscire a uscire vittoriosi dagli innumerevoli scontri in cui ci ritroveremo coinvolti nella regione di Hisui. Specialmente in virtù della totale revisione del levelling dei Pokémon. 

Alla ricerca di un ribilanciamento totale degli scontri, Game Freak ha optato per modificare sensibilmente le dinamiche di lotta, rendendo gli scontri maggiormente godibili, meno limitati da quel muro invisibile dettato dal livello ma, allo stesso tempo, maggiormente esposti a rischi di sbilanciamento. 

Il livello dei Pokémon, in Leggende Pokémon: Arceus, conta relativamente e, al netto di disparità realmente esasperanti, si può optare di affrontare, e addirittura battere, creature che superano di svariate decine di punti il livello del nostro team. Per farlo sarà necessario conoscere a fondo le debolezze e le resistenze dei vari tipi di Pokémon (che in questo capitolo si rivelano davvero impattanti) ma, soprattutto, saper gestire saggiamente l’ordine delle azioni. 

Indubbiamente siamo di fronte a un cambiamento sostanziale rispetto a quanto offerto negli scorsi 25 anni di storia del Franchise e che avrebbe giovato di un tuning più accurato prima di essere presentato. Siamo comunque di fronte a un Combat System che, al netto di alcune situazioni surreali, convince praticamente in ogni suo aspetto anche se impone, a chi è cresciuto a pane e Pokémon, di ripensare completamente le proprie strategie e rivalutare le proprie certezze.

Quello che, invece, non ci ha convinto praticamente per nulla sono i combattimenti contro i gruppi di Pokémon che, se da un lato vengono giustificati dal fatto di trovarsi in una terra selvaggia e senza regole, dall’altro vengono gestiti in maniera superficiale e confusionaria. Sovente potrebbe capitare che mentre si decide di affrontare un Pokémon aggressivo, le creature presenti nell’area si aggiungano alla lotta, generando delle situazioni ilari in stile “rissa da pub” dove l’ordine delle azioni viene gestito in maniera completamente casuale e l’unica soluzione reale è combattere giocando sui rapporti tra i tipi o darsi alla fuga una volta sconfitto, o catturato, il Pokémon a cui eravamo interessati.

Non c’è, infatti, nessuna possibilità di schierare più di un Pokémon per volta sul campo di battaglia, così come sono state eliminate da Leggende Pokémon: Arceus tutte le mosse con effetto ad area, e se questo fattore potrebbe essere giustificato dal fatto che in quell’epoca storica non si sapesse ancora come gestire e addestrare i Pokémon… questa giustificazione perde ogni senso nel momento che altri allenatori schierano anche tre Pokémon alla volta durante gli scontri, generando situazioni artificialmente complesse e svantaggiose per il giocatore.

Al netto di qualche imperfezione, più o meno pesante, il nuovo sistema di combattimento realizzato per Leggende Pokémon: Arceus funziona e risulta più stimolante che in passato e riesce a restituire una curva delle difficolta più ripida in grado di rendere maggiormente appagante l’intera esperienza non facendola mai scadere nell’eccessiva semplicità.

Se dovessimo esprimere un desiderio per i capitoli futuri, ci piacerebbe ritrovare una maggiore interattività con l'allenatore durante gli scontri. Leggende Pokémon: Arceus, infatti, ci permette di muovere liberamente l'allenatore sul campo di battaglia ma le sue interazioni con lo scontro sono praticamente nulle, riducendolo alla stregua di una telecamera in movimento per godersi lo scontro da differenti punti di vista

Nella vecchia fattoria

Un altro importante cambiamento portato in dote da Leggende Pokémon: Arceus risiede nell’allenamento dei Pokémon. Una pratica che, rispetto al passato, ha subito alcune importanti modifiche nella sua struttura. Come da prassi per gli ultimi capitoli della serie, ognuno dei Pokémon presenti in squadra, se non privi di sensi, guadagneranno esperienza in seguito a ogni nostra vittoria. 

In Leggende Pokémon: Arceus si potrà, però, far guadagnare esperienza anche a un singolo Pokémon, sfruttandolo per reperire risorse durante le fasi esplorative. Girovagando per le are di Hisui, difatti, si potrà lanciare la  Pokéball corrispondente a un membro della nostra squadra per farlo uscire ad aiutarci a distruggere minerali, scuotere alberi o rimuovere residui rocciosi che ci bloccano il cammino.

Si può inoltre lanciare le Pokéball a terra per far uscire i Pokémon e poterci parlare per incrementare lievemente il loro livello di amicizia con noi. Purtroppo questa semplice operazione risulta un pelo fine a se stessa, considerando che si sarebbe potuta espanderla maggiormente permettendo al giocatore di nutrire le proprie creature con bacche o preparati atti a migliorarne le statistiche o il livello di affetto. 

Ma il fulcro dell’allenamento dei Pokémon risiede nella rinnovata gestione delle statistiche e di come le creature possano apprendere nuove mosse. Ogni Pokémon, infatti ha sei attributi principali (PS, Attacco, Difesa, Attacco Speciale, Difesa Speciale e Velocità) che partono da un livello casuale ma possono essere incrementati artificialmente utilizzando sabbia, ghiaia pietre e rocce Impegno. 

Questi oggetti saranno reperibili primariamente sconfiggendo, o catturando, i Pokémon Alfa e liberando le creature in eccesso nel nostro Pascolo, un’area all’interno del Villaggio Giubilo designata per accogliere i Pokémon che cattureremo. 

Aumentare manualmente questi parametri permetterà ai nostri Pokémon di migliorare sensibilmente le proprie caratteristiche, diventando più performanti e efficienti durante le lotte. Abbiamo apprezzato che per quanto l’utilizzo di questi agenti esterni migliori notevolmente le qualità dei Pokémon, le loro statistiche innate mantengono un ruolo primario nella differenziazione delle varie creature, imponendo comunque al giocatore di  creare team eterogenei e in grado di ricoprire differenti ruoli durante gli scontri più complessi. 

Per quanto riguarda l’apprendimento delle mosse, invece, permane il limite di poterne avere solo quattro selezionabili ma in Leggende Pokémon: Arceus i Pokémon non saranno più costretti a dimenticare le mosse precedentemente apprese in favore di un rinnovato, e pratico, elenco che le rende sempre disponibili e interscambiabili fra loro. 

In sostanza i Pokémon potranno apprendere un numero imprecisato di mosse, a patto di acquistarle dall’allenatrice presente al Villaggio Giubilo, ma ne avranno a disposizione solo quattro una volta scesi sul campo di battaglia. 

Un ultimo, importante, dettaglio in merito alle mosse presenti in Leggende Pokémon: Arceus, risiede nella loro differenza con le iterazioni precedenti della serie. Sempre sfruttando l’epoca storica in cui è ambientato il gioco, Game Freak ha optato per modificare gli effetti di stato di alcune mosse, rendendole meno efficaci che in passato e cercando, quindi, di ribilanciare alcune situazioni che si riproponevano pedissequamente in ogni capitolo della serie. 

In definitiva tutte le modifiche apportate all’allenamento dei Pokémon, presenti in Leggende Pokémon: Arceus, ci hanno convinto. Analogamente alle modifiche relative al sistema di combattimento, necessiteranno tempo per essere affinate a dovere ma questa rinnovata base di partenza riesce a restituire un maggior appagamento nel far crescere i propri Pokémon, rispetto a quello storico passato fatto di uova, incroci e IV analizzate con il microscopio. 

Leggende Pokémon: Arceus, in bilico fra le generazioni

Giungendo al termine di questa lunga analisi di Leggende Pokémon: Arceus, non potevamo che lasciare per ultimi tutti quegli aspetti che hanno fatto discutere, indignare e preoccupare così tanto i fan in queste settimane antecedenti all’uscita del gioco. Stiamo ovviamente parlando della realizzazione complessiva dell’ultima opera di Game Freak che non mostra il fianco solo a un comparto tecnico vetusto ma si piega costantemente sotto al peso di alcuni errori davvero grossolani.

Come avrete oramai compreso, Leggende Pokémon: Arceus e un costante alternarsi di ottime idee ben realizzate e soluzioni ludiche implementate in maniera confusionaria. Un esempio fra tutti? Le battaglie con i Pokémon Regali che, pur offrendo un interessante divertissement rispetto al passato, si risolvono in una manciata di situazioni realizzate in maniera superficiale e apparentemente svogliata. 

Un altro esempio? Un Log delle missioni gestito male, privo di informazioni realmente importanti per la progressione, o il compimento, di queste ultime e che sembra pensato per confondere e sviare il giocatore. Potremmo citarvi anche una gestione dei menù macchinosa e anacronistica, che stride costantemente con tutte le migliorie alla Quality of life apportate durante le fasi esplorative. 

L’elenco sarebbe lunghissimo ma sarebbe anche futile redigerlo in questa sede. Quello che conta, purtroppo, è che Leggende Pokémon: Arceus sembra voler costantemente sorprendere positivamente il giocatore, donandogli qualcosa che ha sempre desiderato, e disilluderlo allo stesso tempo con una realizzazione che, troppe volte, risulta semplicemente approssimativa. Ed è questo che fa più male, perché Leggende Pokémon: Arceus funziona in ogni suo aspetto ma non riesce mai a brillare realmente a causa di una serie di errori grossolani privi di giustificazione.

In merito al comparto tecnico, invece, ci teniamo a dirvi una cosa: ignorate tutte le comparative costruite ad ‘arte uscite nell’ultimo periodo. Siamo tutti bravi a prendere un fotogramma spezzafiato di una cinematica di Breath Of The Wild e paragonarlo a uno screen fatto sfruttando uno dei, per fortuna pochi, Glitch che affliggono Leggende Pokémon: Arceus. 

Indubbiamente la nuova produzione di Game Freak mostra un’arretratezza tecnica evidente. Texture riciclate, dozzine di elementi in due dimensioni sparsi per le mappe, pop up evidenti e così via… ma la realtà dei fatti è indubbiamente diversa da quella che si è voluto imporre nelle ultime settimane. 

Il comparto tecnico di Leggende Pokémon: Arceus è, come per ogni altro elemento del gioco, un continuo passare da dettagli curatissimi a elementi che paiono incompleti o realizzati in economia. Si passa dal notare la neve che si deposita a poco a poco sui corpi dei personaggi, a ombre che sembrano tagliare in due le facce dei protagonisti. Da scorci ricchi di dettagli, colori e una buona gestione dei riflessi, a fiumi che sulla distanza mostrano chiaramente un pattern a bassa risoluzione ripetuto all’infinito per simulare il movimento dell’acqua.

Una realizzazione indubbiamente sommaria ma che, all’atto pratico risulta comunque godibile grazie a delle performance solide e a un frame rate stabile, sia in mobilità che con Nintendo Switch Modello OLED collegata al dock. Nessuno nega l’ovvio, Game Freak deve evolversi e migliorare da questo punto di vista perché, al momento, non regge il confronto con nessuna delle altre IP esclusive presenti su Nintendo Switch, ma il risultato finale non è tragico come certe comparazioni vorrebbero far credere. 

Per quanto il comparto artistico siamo sempre sullo stesso ritornello, Leggende Pokémon: Arceus alterna ambientazioni ispirate ad altre spoglie e anonime, così come presenta nuove forme di Pokémon destinate a diventare dei classici ad altre che sembrano bozzetti scartati da precedenti lavori. Qua, però, si entra in un campo dove è la soggettività a farla da padrone, quindi lasciamo che siano i giocatori a farsi le proprie idee in merito.

In conclusione il comparto audio, come già detto in precedenza, risulta ben confezionato e alterna alcuni arrangiamenti di melodie celebri ad altri temi evocativi e che ben si sposano con le fasi esplorative. Quello che invece non abbiamo apprezzato è la localizzazione in Italiano, eccessivamente edulcorata e votata all’estrema caratterizzazione di alcuni personaggi che, rispetto alla versione in inglese, risultano maggiormente tediosi e irritanti. 

Voto Recensione di Leggende Pokémon: Arceus - Nintendo Switch


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Catturare Pokémon non è mai stato così soddisfacente. - Le novità al combat system sono appaganti e ben implementate. - Le rinnovate modalità di allenamento restituiscono un maggiore controllo il giocatore. - Longevo e pieno di cose da fare. - Una netta ripartenza per la serie...

Contro

  • - La storia ha dei buchi di sceneggiatura incomprensibili. - Graficamente è molto arretrato. - Molteplici buone idee sono implementate in maniera sommaria e superficiale. - ... che poteva essere messa in atto con maggiore coraggio.

Commento

Se avete letto tutta la nostra analisi di Leggende Pokémon: Arceus, non sarete stupiti del voto posto qua a fianco. La nuova produzione di Game Freak è, come abbiamo ripetuto più volte, un “diamante allo stato grezzo”. Un titolo importantissimo per il franchise di Pokémon, insignito dell’ingrato compito di stravolgere per sempre i canoni della serie e guidarli verso una nuova, e più moderna, direzione. Un compito che, però, si scontra con tutta una serie di incongruenze, di occasioni mancate e di scelte poco coraggiose, che non riescono a far splendere Leggende Pokémon: Arceus come meriterebbe. Il voto che gli abbiamo assegnato rappresenta esattamente la natura di questa produzione: un titolo ancora distante dalla possibilità di guadagnare la gloria imperitura ma altresì lontano da quella rovinosa insufficienza che gli indignati volevano affibbiargli d’ufficio nelle scorse settimane. Siamo certi che Leggende Pokémon: Arceus farà parlare di se a lungo, dividendo in primis la fan base in chi lo adorerà come una divinità giunta da un’altra dimensione e chi lo riterrà, semplicemente, una buona base di ripartenza per il franchise. Che siate fan sfegatati o semplici amatori delle creature partorite da Game Freak, il nostro consiglio è solo uno: non fatevi traviare da quella mole di contenuti montati ad hoc per mostrarvi esclusivamente le lacune di questa produzione, ritrovandovi a sventolare fieri il forcone per qualcosa che nemmeno conoscete, e giocatelo prima di schierarvi… potreste trovarci tutto quello che avete sempre voluto da una produzione targata Pokémon.

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Leggende Pokémon: Arceus - Nintendo Switch