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Like a Dragon: Infinite Wealth | Recensione - Aloha

Like a Dragon: Infinite Wealth è il nuovo capitolo principale della serie ideata dallo studio Ryū Ga Gotoku, il secondo dell'era JRPG.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Sono passati ben quattro anni dal lancio di Yakuza: Like a Dragon, settimo capitolo della serie ideata dallo studio Ryū Ga Gotoku che dopo le avventure di Kazuma Kiryu ha avuto il coraggio di cambiare totalmente genere e protagonista, gettandosi nel modello JRPG e dando vita a Ichiban Kasuga, un nuovo personaggio che è già entrato nel cuore di milioni di appassionati.

Il successo del settimo episodio, soprattutto dopo uno stravolgimento così evidente della formula originale di Yakuza, non era scontato e questo è stato anche più volte ribadito dagli autori durante lo sviluppo del seguito che proprio oggi è divenuto è realtà, Like a Dragon: Infinite Wealth. 

Sì, oltre al genere e al protagonista, anche il titolo "Yakuza" è stato definitivamente rimosso, sia per questioni legate alla volontà di allontanarsi il più possibile da quella definizione sia per questioni puramente collegate alla lore di gioco.

Nel corso dell'ultima settimana abbiamo speso circa 50 ore dentro a questa nuova produzione, godendoci la storia principale e le svariate attività offerte dal mondo di gioco. Il percorso intrapreso dalla software house ci è sembrato chiaro: raccontare una storia diversa che possa, al contempo, essere un nuovo punto di partenza per ancorare le prossime avventure della serie e di tutto l'universo ideato dai ragazzi di Ryū Ga Gotoku. Molti appassionati rimarranno delusi da alcune scelte, mentre altri comprenderanno, anche considerando l'enorme mole contenutistica e di qualità presente in questo nuovo capitolo del franchise. 

Una sensazione diversa

In Infinite Wealth riprendiamo i panni di Ichiban Kasuga, che dopo circa tre anni dai fatti accaduti in Yakuza: Like a Dragon (e Like a Dragon: Gaiden), ha iniziato un soddisfacente lavoro a Hello Work, il noto ufficio di collocamento che aiuta le persone a trovare un lavoro. Il suo scopo? Aiutare gli ex Yakuza a trovare un proprio posto nel mondo e cominciare una nuova vita. Insomma, passano gli anni ma Ichiban rimane la persona tanto gentile e buona vista nel precedente episodio.

Tuttavia, la sua vita viene presto stravolta da una rivelazione: sua madre è viva e si trova nelle Hawaii, portando inevitabilmente il nostro personaggio dalla giacca colorata il desiderio di incontrarla. Ovviamente il viaggio non è così semplice come appare inizialmente e presto l'avventura, inizialmente vissuta come una vacanza, si tramuta in una serie di avvenimenti che innescano i classici e inevitabili colpi di scena tipici della serie.

Non vogliamo, chiaramente, scendere nei dettagli, anche considerando che la storia è una delle componenti principale del gioco, ragion per cui lasceremo a voi il piacere di godervela e conoscere le evoluzioni di personaggi e accadimenti. Vogliamo, però, essere onesti e sinceri con voi: nonostante Ichiban venga considerato il protagonista, a noi è sembrato che l'intera storia si appoggi maggiormente sull'instancabile Kiryu Kazuma, relegando il nostro simpatico "eroe" del precedente episodio e essere il co-protagonista.

A ogni modo, la vicenda si dimostra ben scritta e narrata, presentando personaggi sempre ottimamente caratterizzati, segno che anche il cambio di ambientazione non ha influito enormemente sulle capacità di realizzare una buona sceneggiatura. Questa non è perfetta, visto che mostra il fianco ad alcune superficialità, come un ritmo non troppo brillante e alcune sottotrame poco interessanti, ma nel complesso risulta più che soddisfacente e in grado di intrattenere per almeno 40 ore di gioco con la capacità di emozionarvi, farvi arrabbiare e di lasciarvi anche sbigottiti.

la vicenda si dimostra ben scritta e narrata, presentando personaggi sempre ottimamente caratterizzati

Tuttavia, c'è qualcosa intorno alla storia che proprio non abbiamo amato. Con l'avanzare degli anni e gli stravolgimenti pesanti applicati alla serie, era inevitabile un cambio di tematica, che a essere onesti, però, non ci ha convinto particolarmente e che, anzi, ci ha lasciato abbastanza perplessi verso gli ultimi capitoli. La serie Yakuza è sempre stata ancorata a un certo tipo di racconto, magari portandosi all'estremo in diverse occasioni, ma sempre rimanendo in quel limbo tra realtà e fantasia che non sfociava mai in una storia irreale, lasciando le banalità e le esagerazioni unicamente alle sub-quest. In questo caso, invece, il team ha osato e ci ha messo dinanzi a qualcosa che onestamente non ci aspettavamo e che non siamo certi farà felici tutti.

Vi starete chiedendo, giustamente, a cosa ci riferiamo, ma siamo abbastanza convinti che non appena ci arriverete lo capirete da soli, ponendovi anche voi diverse domande su quale direzione voglia prendere il racconto e il futuro della serie.

È, infatti, bene ricordare che gli scontri a turni, vissuti dagli occhi di Ichiban, sono allucinazioni dovute al suo modo di vivere l'avventura, non per altro Kasuga è un grande appassionato di Dragon Quest e vive l'avventura come se fosse un grande gioco di ruolo. Quando, però, le allucinazioni superano la barriera della sua mente, potrebbe essere un po' mal visto da alcuni fan più accaniti.

Il potere dei legami... e delle botte

Chiaramente i personaggi hanno un ruolo fondamentale anche in questo episodio, con molti che ritornano da Like a Dragon e altri che sono completamente nuovi. Ovviamente salta all'occhio la presenza di Kasuma Kiryu, che affianca Ichiban in tutta l'avventura e, come vi abbiamo già raccontato, che ha un ruolo davvero importante per tutta la durata della vicenda. I restanti ve li lasceremo scoprire a voi, anche perché nonostante il primo impatto dei nuovi non è stato dei migliori, almeno per noi, vi possiamo assicurare che diventano molto interessanti col progredire della storia.

Gli sviluppatori tengono molto a cercare di convincere il giocatore a creare un rapporto con il proprio party e la presenza dei legami serve proprio a questo. Più ci leghiamo a un personaggio, parlando con lui, facendogli dei regali o trovando i suoi interessi tramite un simpatico Bingo cittadino, più abbiamo la possibilità di sbloccare abilità combo e altre peculiarità molto utili da sfruttare in combattimento, tra cui l'opportunità di affidargli lavori più interessanti.

Quindi, ancora prima della battaglia, è fondamentale ascoltare i propri amici per dar vita a un vero e proprio gruppo vacanza in cui tutti possono sentirsi apprezzati. Più il livello legami cresce, più i combattimenti diventano dinamici, offrendo svariate nuove abilità strategiche. Già in Like a Dragon il sistema a turni dinamico funzionava molto bene, in questo capitolo il tutto si è ulteriormente evoluto. Il posizionamento dei membri della squadra è ancora fondamentale, garantendoci opzioni per attaccare i nemici alle spalle, o creando mix micidiali con i nostri compagni per eliminare in fretta i nemici.

Nonostante il combattimento all'arma bianca ci viene spesso in soccorso, gli effetti elementali rimangono l'idea migliore per disintegrare gli avversari, sempre cercando di capire eventuali criticità e debolezze. 

Per questo è molto importante creare un party che possa offrire un buon bilanciamento tra le varie abilità e per fare ciò ci vengono incontro i Lavori, già presenti nel settimo capitolo. Questi non sono altro che vere e proprie classi che modificano lo stile di combattimento del singoli personaggi. In questo nuovo episodio ne abbiamo diversi nuovi maggiormente in linea con lo spirito delle Hawaii e ottenuti grazie a un'agenzia viaggi che ispira, letteralmente, Ichiban (e compagni) ad alcune idee di combattimento. 

Di lavori ne abbiamo a bizzeffe, dal Samurai al Danzatore delle Fiamme fino al Surfista o... alla Governante. Proprio a proposito di questo, nonostante l'irriverenza messa in piedi da Ryū Ga Gotoku sia chiara e di puro stampo nipponico, è possibile che presto o tardi cominceranno a fioccare critiche o polemiche sui tipi di lavoro offerti ai personaggi femminili della produzione che potrebbero risultare un po' "sessisti" e offensivi per qualcuno. In effetti non esistono lavori neutrali per entrambi i sessi e spesso il ruolo femminile e relegato a "lavori" principalmente relegati al servilismo o alla sessualità. 

Al netto di questa parentesi, il modello di gioco funziona egregiamente e diverte, consentendoci di sperimentare tantissimi nuovi stili di gioco, intercambiando armi ed equipaggiamento con estrema facilità. Insomma, di sicuro la varietà non manca.

Dalle Hawaii con furore

E a proposito di varietà, che Like a Dragon sarebbe senza attività? Da questo punto di vista si tratta del titolo più espanso dell'intera serie, con più di 50 missioni secondarie e una quantità di contenuti davvero spaventosa.

Per questioni legate agli spoiler, non vogliamo raccontarvi tutto ciò che è possibile fare nel gioco, limitandoci a raccontarvi alcuni contenuti che, per un motivo o per l'altro, sono stati già annunciati dagli sviluppatori.

Partiamo subito col sottolineare che Infinite Wealth presenta circa 100 ore di contenuti complessivi, con possibilità di affrontare dungeon con sfide mano a mano sempre più difficili e classici minigiochi che vanno dalla possibilità di chattare con Miss Match (un'applicazione parodistica di un'app reale, con tanto di richiesta abbonamento di crediti in game) per farci incontrare l'anima gemella, fino al rider per la consegna pasti e la già annunciata Dondoko Island.

Quest'ultima è un po' un gioco nel gioco, visto che finiremo per gestire un'isola privata assediata da un gruppo intento a sfruttarla come discarica. Spetta noi, quindi, ripulire le zone, costruire nuove case, attirare nuovi visitatori e riportare il luogo al suo antico splendore. Le meccaniche non sono poi così tanto diverse da Animal Crossing e forse anche per questo motivo è facile ritenerlo uno di quei giochi che potrebbero portarvi via anche decine di ore.

Infinite Wealth presenta circa 100 ore di contenuti complessivi

Chiaramente queste non sono le uniche attività: ce ne sono davvero tantissime, come il ritorno della scuola per gli esami culturali e una vera e proprio lega Sujimon, liberamente ispirata dai Pokémon, che ci porterà a scontrarci con diversi allenatori da tutta Honolulu e catturare anche Sujimon per diventare il campione assoluto della regione delle Hawaii.

Pecca, però, la mancanza di una modalità New Game Plus gratuita. Il contenuto è, infatti, a pagamento, anche se ciò non toglie che è possibile continuare la storia post end-game con "Avventura Premium", che ci lascerà vivere in una sorta di "limbo narrativo" dove possiamo utilizzare tutti i personaggi e sbloccare tutto ciò che manca.

Un sole caldo

Inutile girarci attorno, il fatto che dopo tanto tempo abbiamo non solo una nuova ambientazione, ma finalmente una location fuori dal Giappone, è certamente un fatto pregevole. La software house ha lavorato benissimo per rendere Honolulu bella da esplorare e da vivere esattamente come Kamurochō o Isezaki Ijincho e pensiamo ci siano riusciti.

Vero, l'atmosfera è diversa, meno orientale, ma comunque ben caratterizzata, con tanti riferimenti culturali locali e un bel numero di piatti tipici e luoghi popolari. Inoltre, la grandezza è notevole, visto che l'area esplorabile è ben tre volte il quartiere di Ijincho, il quale, a sua volta, era già più grande di Kamurochō.

Per coprire questa grande distanza è possibile camminare a piedi, prendere un taxi oppure banalmente sfruttare uno Street Surfer elettrico che può essere ricaricato e personalizzato. Mentre visitiamo i tantissimi luoghi offerti dalle Hawaii, è impossibile non rimanere ad apprezzare alcuni scorci visivi, che però devono fare i conti con il motore grafico ancora solido, ma che comincia a mostrare qualche scricchiolio. Il frame-rate non è molto stabile (almeno su PS5) e le animazioni cominciano a risultare un po' antiquate. Insomma, un buon lavoro, che poteva essere certamente migliore.

Memorabile, invece, la colonna sonora. Chihiro Aoki ha saputo ancora una volta cogliere l'essenza della serie e portare tracce sonore di combattimento che entrano facilmente in testa, riuscendo, al contempo, a dare il giusto tono ai diversi momenti narrativi. 

Voto Recensione di Like a Dragon: Infinite Wealth


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Contenutisticamente è enorme

  • Buon equilibrio tra attività e missioni

  • Scrittura sempre di buon livello

Contro

  • Narrativamente prende una deriva che potrebbe scontentare qualcuno

  • A volte il Dragon Engine fatica un po'

  • Il New Game Plus a pagamento

Commento

Like a Dragon: Infinite Wealth è un po' il culmine di tutto ciò che la serie di Ryū Ga Gotoku ha offerto in questi anni. Dal gameplay alla storia, fino alle attività e ai personaggi, il team ha cercato di fare del proprio meglio per presentare agli appassionati un'esperienza completa e di livello, spesso riuscendoci e alcune volte lasciando un po' l'amaro in bocca per alcune scelte, soprattutto narrative, che non ci hanno sempre convinto. Al netto di questo, la nuova avventura di Ichiban Kasuga (e Kiryu Kasuma) sa comunque emozionare e divertire, mostrando un buon equilibrio tra momenti seri e classiche situazioni folli e imprevedibili.

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Like a Dragon: Infinite Wealth | PS5