Philipp Weber, direttore narrativo di The Witcher 4 e veterano di CD Projekt RED, descrive lo sviluppo del gioco narrando di un ambiente di lavoro dove l'energia spontanea e l'approccio pragmatico continuano a guidare lo sviluppo del nuovo capitolo della saga. Mentre il mondo celebra i dieci anni dal lancio di The Witcher 3, il team polacco è già immerso nella produzione su larga scala del sequel, iniziata ufficialmente nel novembre 2024.
L'approccio che sta caratterizzando lo sviluppo del quarto capitolo affonda le radici nella filosofia che rese speciale il suo predecessore. Weber, che si unì al progetto originale nel 2013 come designer delle quest, ricorda come all'epoca regnasse una mentalità di flessibilità creativa dove i confini tra i ruoli professionali si sfumavano in favore dell'obiettivo comune. "A volte mi piace semplicemente dire: 'Fatelo. Fatelo sporco. Fatelo come facevamo una volta'", spiega il direttore narrativo, riferendosi a quell'energia grezza che spingeva gli sviluppatori a concentrarsi sul risultato finale e sul dare al prodotto un'anima, piuttosto che concentrarsi sui protocolli formali dell'azienda e su ciò che chiede il mercato.
La produzione attuale di The Witcher 4 sembra aver recuperato quella stessa intensità, nonostante la crescita dimensionale dello studio e l'esperienza maturata negli anni. Weber sottolinea come molte decisioni creative vengano ancora prese seguendo l'istinto e la passione del team, mantenendo vivo quello spirito di improvvisazione controllata che caratterizzava il processo creativo del 2013. Questa filosofia, apparentemente caotica, nasconde in realtà un'intenzione precisa: preservare l'essenza che ha reso The Witcher 3 un'opera memorabile e CD Projeky RED uno studio osannato in tutto il mondo, distanziandosi dallo sviluppo più regolamentato di Cyberpunk 2077, dove le posizioni aziendali e le regole non scritte del mercato hanno corrotto l'anima della software house, con i risultati che tutti sappiamo.
Il rispetto per l'eredità del terzo capitolo rappresenta il filo conduttore che unisce passato e futuro della saga. Secondo Weber, rendere giustizia a The Witcher 3 non significa semplicemente replicarne le formule di successo, ma abbracciare la filosofia che lo ha reso speciale: l'attenzione maniacale ai dettagli, la cura nella costruzione delle storie e l'approccio genuino allo sviluppo videoludico. Questa eredità si manifesta non solo nelle meccaniche di gioco, ma soprattutto nell'atteggiamento con cui il team affronta ogni aspetto della produzione.
Tuttavia, il quarto capitolo non si limiterà a ripercorrere strade già battute. Gli sviluppatori si pongono nuove domande creative, esplorando territori narrativi e ludici inesplorati per garantire che il sequel offra un'esperienza autentica e innovativa.
Le prime anticipazioni concrete del progetto sono arrivate attraverso una demo tecnica di Unreal Engine 5 che ha mostrato al pubblico la direzione artistica del nuovo capitolo. Valli drammatiche, foreste incantate e quell'atmosfera grezza che caratterizza l'immaginario medievale fantasy hanno confermato come l'energia creativa dello studio si stia traducendo in risultati visivamente impressionanti. La qualità di questo assaggio lascia presagire che il caos controllato degli uffici di sviluppo stia producendo i frutti sperati.
Dal punto di vista narrativo e geografico, The Witcher 4 potrebbe portare i giocatori nella regione di Kovir, un territorio settentrionale mai esplorato nei precedenti capitoli della serie. La demo tecnica suggerisce che Ciri, protagonista del nuovo capitolo, intraprenderà un viaggio verso queste lande remote, aprendo scenari narrativi completamente inediti per l'universo creato da Andrzej Sapkowski e reinterpretato da CD Projekt Red.
Nonostante l'uscita del gioco non sia prevista prima del 2027, l'entusiasmo di Weber tradisce la fiducia del team nelle proprie capacità creative. Lo studio sembra aver trovato il giusto equilibrio tra l'esperienza maturata negli anni e quella freschezza spontanea che caratterizzò i primi passi di The Witcher 3. La sfida più grande sarà mantenere viva questa energia artigianale mentre si lavora su una produzione dalle dimensioni e dalle aspettative enormemente superiori a quelle di un decennio fa.