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RECENSIONE

Marvel's Spider-Man 2 | Recensione - Il miglior Spidey di sempre

Marvel's Spider-Man 2 è finalmente arrivato. Si tratterà del miglior gioco di supereroi mai creato o di un buon more of the same?

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a cura di Andrea Maiellano

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Nelle 40 ore spese assieme a Marvel’s Spider-Man 2, ho pensato più volte a questa tipologia di commenti (che leggete qua sotto) che hanno invaso, letteralmente, ogni articolo, video, notizia o trailer, dedicati al nuovo capitolo della fortunata serie di Insomniac. 

“Sono giochi carini questi Spider-Man! Puntano tutto su un graficone spaccamascella, e un gameplay “figo”, per attirare più casual possibili.”

 

“Sarà il solito gioco discreto di Insomniac, che venderà un botto solo per il nome che porta!”

 

“Penso che il fatto che abbiamo dovuto aspettare cinque anni per un gioco che dura, forse, 30 ore, sia semplicemente disgustoso!”

Più giocavo e più ci pensavo; più mi divertivo e più mi rendevo conto che, alla fine, quei commenti hanno ragione! Marvel’s Spider-Man 2 è esattamente quello che deve essere: un’ottimo more of the same capace di migliorare “un pochino di più” quanto fatto dai due capitoli precedenti, andando a inserirsi in un mosaico che, un tassello alla volta, finirà per comporre un opera di dimensioni ben più grandi di quelle che ci si potrebbe aspettare, seguendo un sentiero analogo, ma meglio gestito, di quello percorso dal Marvel Cinematic Universe.

Chiedere, o meglio pretendere, che Marvel’s Spider-Man 2 rivoluzioni il genere degli open-world, o degli action game basati sul flow, è concettualmente sbagliato, quello spetta ad altre produzioni, non a un sequel diretto.

Chi si lamenta del fatto che Marvel’s Spider-Man 2 sia un more of the same, dovrebbe fare lo stesso con ogni sequel che viene rilasciato ogni anno (sia questo God Of War Ragnarock, l’ennesima iterazione di Call Of Duty o un nuovo GTA) e se già lo fa… bè mi dispiace essere così schietto ma dovrebbe guardare oltre e cercare qualcosa di nuovo, di diverso o di avveniristico, in tutte quelle nuove produzioni a cui, regolarmente, non viene mai data fiducia poiché “poco conosciute”. 

Quello che Marvel’s Spider-Man 2 deve fare bene è far sentire i 20 milioni di giocatori del primo capitolo a casa, offrendogli una storia all’altezza della precedente, aggiunte interessanti nel gameplay e le dovute migliorie che ogni nuova iterazione di una serie, dovrebbe portare con se. 

Marvel’s Spider-Man 2, però, non ha solo quello scopo. La nuova produzione di Insomniac, difatti, dovrà trainare le vendite di PS5 nel periodo festivo, svettando sugli schermi dei centri commerciali per ammaliare grandi e piccini e convincerli a comprare la nuova console per poter oscillare fra i grattacieli di New York con uno dei personaggi più famosi della Cultura Pop degli ultimi 60 anni.

Seppur con qualche difetto, tutte queste cose Marvel’s Spider-Man 2 le fa dannatamente bene, riuscendo perfettamente nel compito di far sentire il giocatore a casa, esattamente come un more of the same dovrebbe fare.

A caccia di simbionti

Prima di analizzare a dovere il comparto narrativo di Marvel’s Spider-Man 2, bisogna precisare che è caldamente suggerito aver giocato entrambi i titoli usciti precedentemente.

La trama non richiede mai un’estrema conoscenza degli avvenimenti precedenti, così come un breve riassunto di cosa è successo fino a quel momento, viene raccontato da Miles Morales, nei primi minuti di gioco, per contestualizzare gli avvenimenti che da li a poco si succederanno. 

Allora perché è meglio aver giocato i titoli precedenti? Per il semplice motivo che Marvel’s Spider-Man 2 gioca su un fan-service diverso da quello visto nelle due iterazioni precedenti, mescolando elementi che verranno immediatamente riconosciuti dai fan più hardcore del celebre arrampicamuri, a una serie di sfumature narrative che verrano colte appieno solamente da chi avrà sviscerato i due precedenti episodi. 

Una soluzione che onestamente ho apprezzato, in quanto mostra, chiaramente, che Insomniac non solo è consapevole di aver rivisitato, in maniera convincente, un universo narrativo già raccontato decine e decine di volte ma ha anche ottenuto quella sicurezza che gli permette di giocare con i personaggi, e le situazioni, presenti al suo interno... esattamente come l’MCU fa oramai da oltre una decade. 

In termini di sceneggiatura, Marvel’s Spider-Man 2, si prende i suoi tempi per raccontare la storia nel migliore dei modi. Insomniac sapeva bene di avere fra le mani un personaggio iconico quale Venom ma allo stesso tempo si è dimostrata sapiente nella gestione dei tempi, arrivando a presentare una storia che è interamente votata al preparare lo spettatore per quei momenti, tanto iconici quanto scenografici, che tutti si aspettano fin dai titoli di testa. 

Marvel’s Spider-Man 2 inizia con il botto, investendo il giocatore con una sequenza scenograficamente soverchiante che poi scema in una gestione dei tempi più compassata, pensata per dare spazio a tutti i personaggi e, soprattutto, scritta per costruire, sequenza dopo sequenza, i vari climax che la caratterizzeranno.

Non aspettatevi enormi colpi di scena o situazioni inaspettate, tutto in Marvel’s Spider-Man 2 risulta decisamente telefonato fin dalle sue fasi iniziali, soprattutto per chi mastica pane e Uomo Ragno da diverse decadi, ma Insomniac è stata molto intelligente a non rendere mai troppo scontati gli eventi che lo spettatore si aspetta che succedano, riuscendo a rendere la storia sempre interessante dall’inizio alla fine. 

Ci sono sicuramente dei momenti più compassati, i quali sicuramente faranno storcere il naso di chi vorrebbe una storia meno prolissa, così come non ho apprezzato che, pur avendo a disposizione una ventina di ore abbondanti per raccontare tutto, Insomniac abbia dato per assodato che il giocatore conosca alcuni aspetti caratteriali di determinati personaggi ma nel complesso la trama di Marvel’s Spider-Man 2 risulta ben scritta sia per quanto riguarda il raconto principale, che per quanto concerne le storie secondarie di Miles e Peter, le quali riescono a viaggiare su dei binari paralleli che, saltuariamente si incrociano con quello principale, in modo da offrire un comparto narrativo coeso su tutti i fronti.

Le missioni secondarie (non le attività opzionali, badate bene) trattano alcuni aspetti delle vite private di Peter Parker e Miles Morales, lavorando come un estensione della trama principale, pensata per offrire al giocatore la possibilità di comprendere sempre più dettagli sul carattere, e sul passato, di entrambi i personaggi principali. 

Alla stessa maniera, le missioni secondari legate a personaggi collaterali (che non vi anticipo per evitarvi anticipazioni spiacevoli) si adoperano nell’aprire ulteriori diramazioni narrative e tracciare il solco per futuri cicli di storie, alcune delle quali sono sicuro che vedranno la luce già sotto forma di espansioni per questo secondo capitolo. 

Il pregio più grande di Marvel’s Spider-Man 2 è proprio quello di riuscire a dare spazio a un numero di personaggi davvero elevato, garantendo una continuazione coerente, o un epilogo soddisfacente, a ognuna delle storie trattate nei due giochi precedenti. 

Gli amichevoli Spider-Man di quartiere

Miles Morales e Peter Parker sono due personaggi complementari che condividono il combat system, e i gadget a loro disposizione, differenziandosi attraverso le abilità univoche che entrambi possiedono. Laddove Peter Parker, attraverso il simbionte o attraverso le braccia meccaniche, presenta un approccio più aggressivo, Miles Morales, con i suoi poteri Venom, offre uno stile di gioco maggiormente votato al controllo del campo di battaglia. 

Questo aspetto è un’evoluzione diretta di quelle abilità introdotte con Marvel’s Spider-Man: Miles Morales, le quali permettono di avere a disposizione altre quattro tipologie di attacco che, per l'appunto, si adopereranno nel caratterizzare i due personaggi. 

Questa differenziazione dei due Spider-Man non solo risulta perfettamente bilanciata durante la trama principale, dove l’utilizzo di Peter o di Miles sarà totalmente deciso dalla narrazione, ma soprattutto nelle attività opzionali disponibili a New York, nelle quali si potrà, più o meno, liberamente scegliere quale Spider-Man utilizzare in base al proprio stile di gioco.

Sia chiaro, non si tratta di differenze esagerate e, in tutta onestà, avrei preferito avere più libertà di scelta su quale Spider-Man utilizzare durante le sessioni di esplorazione libera ma risulta, comunque, un buon elemento di gameplay, capace di dare quel pizzico di diversità a quella formula già rodata nelle due iterazioni precedenti. 

Per quanto riguarda il combat-system, invece, Marvel’s Spider-Man 2 riprende quel flow, preso di peso dalla serie Batman Arkham di Rocksteady, e lo rifinisce aggiungendoci un parry (che risulterà utilissimo per aggiungere un ulteriore approccio offensivo), bilanciando i gadget (che risultavano eccessivamente sbilanciati nei precedenti capitoli) e inserendo un paio di abilità extra, quali la possibilità di generare una tela di ragno sulla quale camminare sopra la testa dei nemici, per speziare, leggermente, le sezioni votate allo steatlh. 

Proprio in merito ai combattimenti, purtroppo Marvel’s Spider-Man 2 non presenta un’IA avversaria migliorata rispetto ai precedenti capitoli, limitandosi a rendere i nemici più numerosi, e leggermente più aggressivi, per complicare maggiormente la vita al giocatore.

In modalità Amazing (l’equivalente di un Normal Mode) il Game Over diventa una realtà esclusivamente quando si sotto-stima la minaccia, garantendo un’esperienza bilanciata e adatta a tutti i tipi di giocatore. Come da tradizione, infine, portando a termine il gioco si potrà sbloccare una difficoltà aggiuntiva, la quale però, si limiterà a rendere più coriacei gli avversari e meno resistenti i due protagonisti.

La miglioria che ho apprezzato di più, rispetto ai due capitoli precedenti, risiede nella gestione dei boss, i quali, oltre a essere esponenzialmente di più rispetto al passato, ora presentano una barra della vita, diverse fasi, caratterizzate da diversi pattern d'attacco, e permettono diversi approcci da parte del giocatore.

Si può, difatti, seguire lo schema predefinito di azioni da compiere, il quale viene sempre suggerito dal gioco, così come optare per un approccio fatto di parry, controattachi e offensive dirette, il quale rende più frenetici, e divertenti, tutti questi scontri.

Nessuno scontro con i boss presenta alcun tipo di obbligo (al netto di qualche Quick-Time Event completamente scriptato fra le varie fasi) lasciando al giocatore la piena gestione dello scontro, nella maniera che più preferisce. Una piccola accortezza che ha fatto un gran bene all’esperienza generale offerta da Marvel’s Spider-Man 2.

L’altra novità più importante, infine, risiede nella rinnovata gestione delle situazioni “in borghese”, ovvero in quei frangenti in cui ci si trova a controllare Peter e Miles, senza costume, o Mary Jane.

Rispetto al primo capitolo, queste sezioni risultano più dinamiche, meno tediose e più votate all’azione. Rimangono sempre dei semplici divertissement pensati, per lo più, per spezzare il ritmo di gioco ma il fatto che ora risultino maggiormente interattivi, e meno frustranti, riesce nel centrare l’obiettivo di renderli meno tediosi, anche se la scarsa intelligenza artificiale degli avversari, in particolar modo nei momenti maggiormente votati allo stealth, continua a rompere l’immersione, e la tensione, del giocatore, specialmente in questi brevi frangenti.

Se in tutto questo vi sembra che mi sia dimenticato qualcosa… no! La presenza di due Spider-Man non è impattante per il combat-system. Non ci sono combo fra i due protagonisti che possano essere controllate manualmente e le uniche interazioni fra i due, si limitano a qualche “finisher” gestita in maniera totalmente casuale dalla IA. 

Un’occasione sprecata per quanto mi riguarda, considerando che sarebbe stato carino avere un qualche sorta di comando per richiamare il secondo Spider-Man in tutte quelle situazioni in cui, i due personaggi, non sono separati per “dovere di trama”.

New York New York

La New York di Marvel’s Spider-Man 2 è splendida e su questo c’è ben poco da appuntare ma, entrando più nel dettaglio, vi devo dare una serie di brutte e di belle notizie e, visto che non potete scegliere quali leggere prima, comincerò dalle brutte… almeno per alcuni di voi. 

New York è strutturata come un open-world molto canonico, esplorando i vari quartieri, o scansionando l’area circostante con un sensore a disposizione di entrambi gli Spider-Man, si potranno scoprire le varie attività a disposizione in ognuna delle are della vasta mappa di gioco. 

Dopodiché, come da copione, sulla mappa di New York vi ritroverete una pletora di icona che vi indicheranno esattamente che cosa fare, e dove farlo, con annessa una piccola checklist che chiarirà quante attività mancheranno per raggiungere il 100% di completamento di un quartiere. 

Completare le attività di un’area garantirà gettoni, esperienza e la possibilità di sbloccare il viaggio rapido in quel quartiere. 

Per quanto riguarda le attività a disposizione, senza farvi troppe anticipazioni, per quanto Insomniac si sia impegnata per renderle il più varie possibili, non si discosteranno molto da quanto visto in passato e richiederanno, nella maggior parte dei casi, di andare nel punto indicato sulla mappa e affrontare dei nemici o risolvere un breve puzzle ambientale o eseguire un breve minigioco pesato per sfruttare le varie caratteristiche del DualSense. 

La varietà, nelle prime ore, non mancherà di certo ma sulla lunga distanza quella sensazione di “completare una lista della spesa”, diventerà sempre più evidente, rendendo il tutto inevitabilmente ridondante. 

Sia chiaro, vi sto parlando delle attività opzionali e non delle missioni secondarie basate sui vari comprimari, o antagonisti secondari, dei due Spider-Man ma considerando che già la progressione delle varie trame sfrutta costantemente quella formula composta da: andare dal punto A al punto B, sventare la minaccia, guardare la cinematica e ricominciare, forse, l’aver voluto riempire di attività per entrambi gli Spider-Man ogni quartiere di New York, rende il tutto un filo troppo ripetitivo. 

Ovviamente vi parlo della mia esperienza diretta, nella quale ho speso oltre 40 ore per completare tutto quello che Marvel’s Spider-Man 2 aveva da offrire attraverso lunghissime sessoni di gioco, ma sono certo che anche se affrontato a piccole dosi, ben pochi giocatori si prodigheranno nel portare a termine tutte le attività opzionali che il gioco ha da offrire. 

Inoltre, l’aver imposto l’utilizzo di uno specifico Spider-Man in numerose di queste attività, rende quella libertà di scelta del personaggio, disponibile nelle sessioni a esplorazione libera, meno impattante nell’esperienza finale.

Quando si cambierà protagonista, quello nuovo comparirà a pochi isolati di distanza dal precedente, mentre quest’ultimo svanirà nel nulla, non risultando presente dove lo avevamo lasciato ma comparendo, in maniera del tutto casuale, di tanto in tanto negli scontri che si svolgeranno fra le strade di New York.

Per quanto riguarda le ricompense, come da copione ogni attività opzionale fornirà esperienza e gettoni. Con la prima si potrà salire di livello e guadagnare punti abilità, con i quali sbloccare nuove azioni offensive, difensive e passive, per Peter Miles o entrambi, mentre attraverso i gettoni, suddivisi in differenti categorie, si potranno migliorare i gadget a disposizione dei due Spider-Man e, ovviamente, sbloccare i numerosi costumi a disposizione per i due personaggi. 

Proprio lo sblocco dei costumi, per assurdo, risulta come uno dei punti cardine delle sessioni votate all’esplorazione. In quanto, con molta probabilità, quello che vi rimarrà da fare una volta portate a termine le missioni secondarie e la storia principale, sarà esclusivamente salire di livello per sbloccare le ultime abilità e ottenere un numero sufficiente di gettoni per sbloccare gli oltre 60 costumi, e rispettive varianti, presenti nel gioco.

Una ricompensa poco accattivante per spingere il giocatore a completare ogni attività offerta da Marvel’s Spider-Man 2, specialmente in virtù del fatto che non tutti i costumi risultano ispiratisssimi e che, nella maggior parte dei casi, si cercherà di sbloccare rapidamente quelli più iconici e dedicati alla storia cinematografica, o cartacea, dei due celebri arrampicamuri. 

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Venendo alle belle notizie, esplorare New York è puro godimento. L’oscillazione di primi due capitoli è stata rifinita, e migliorata, in tutta una serie di piccoli dettagli, riuscendo a risultare ancora più armoniosa e naturale.

Le inedite ali di ragnatela, inoltre, garantiscono spostamenti rapidi in tutte quelle aree prive di appigli per la ragnatela (tipo quando si dovrà oltrepassare l’Hudson) risultando come un’ottima aggiunta per percorrere più rapidamente l’immensa mappa di gioco ma senza mai imporsi al giocatore come fece la Batmobile nell’ultimo capitolo della serie Arkham targato Rocksteady.

Al netto di questo, la città di New York è stata ricostruita per omaggiarla in ogni suo aspetto. La Grande Mela è viva, pulsante e realistica e se avete avuto il piacere di visitarla, o addirittura di viverci per un periodo, vi renderete conto di quanto Insomniac abbia lavorato per par trasparire ogni pixel dell’essenza di quella iconica città. 

Ogni cittadino ha delle routine tutte sue, comportandosi in maniera naturale e dando l’impressione di vivere la sua vita incurante delle minacce che stanno, lentamente, ammantando New York. 

Si incontreranno abitanti che prenderanno taxi, che entreranno, o usciranno, dalle varie abitazioni per andare a lavoro o che torneranno a casa dopo aver giocato a scacchi nel parchetto di quartiere. 

Seppur i vari modelli poligonali non siano sempre differenti, gli usi e costumi di ogni abitante sono talmente differenziati, e curati, da riuscire a rendere viva la città in ogni suo aspetto.

Se pensate che questo sia un dettaglio di poco conto, lo posso capire, ma considerando quanto i primi due capitoli abbiano visto milioni di giocatori ignorare la ridondanza delle attività di gioco e, semplicemente, godersi l’esplorazione della Grande Mela volteggiando di grattacielo in grattacielo alla ricerca di easter egg e punti di interesse, bé capirete come mai Insomniac abbia puntato così tanto nel rendere New York uno dei protagonisti indiscussi di Marvel’s Spider-Man 2.

Tecnicamente parlando…

Prima di affrontare gli aspetti tecnici di Marvel’s Spider-Man 2 è giusto che sappiate che Insomniac è stata molto cristallina nella sua comunicaizone. Ha informato dei problemi che affliggevano il gioco prima del lancio e ha presentato la lista completa di aggiornamenti che verranno rilasciati da qui fino al prossimo dicembre. 

Questo per dirvi che, se fate parte di quelle persone che giocano senza connessione a internet o che hanno già avuto modo di giocare al titolo tramite una copia venduta prima del day-one, riscontrerete molti più problemi di quelli che realmente saranno presenti nella versione disponibile il prossimo 20 ottobre. 

Prima dei vari aggiornamenti, difatti, ho riscontrato numerosi glitch grafici, un paio di missioni che non proseguivano e una divertentissimo bug che ha trasformato Peter Parker in un frigorifero per tutta la durata di una cinematica. Tutti problemi che, in seguito agli aggiornamenti già rilasciati da Insomniac, sono stati corretti prontamente. 

La versione che giocherete il prossimo 20 ottobre è indubbiamente stabile e ben ottimizzata, presenta ben poche sbavature sul versante delle performance e offre due modalità di gioco (performance e quality) entrambe di una qualità sopra la media. 

Performance garantisce i 60 fps, un utilizzo molto più contenuto del Ray-Tracing e una risoluzione che punta, riuscendoci spesso, ai 4K. Quality, invece, garantisce i 4k, il Ray-Tracing è implementato completamente, e il framerate raggiunge, quasi sempre, stabilmente i 40fps grazie al VRR.

Che preferiate una reattività maggiore dei comandi, o un livello di dettaglio davvero incredibile, entrambe le modalità funzionano perfettamente e non presentano vacillamenti di sorta, garantendo due esperienze di primissima fattura.

I caricamenti sono istantanei e non presentano alcuna schermata di caricamento, così come la transizione fra i due Spider-Man, nelle sessioni di esplorazione libera, avviene in seguito a una dissolvenza della durata di meno di un secondo. 

Quello che stona, specialmente quando si gioca in quality mode, è un motore di gioco che inizia ad accusare il peso degli anni e che presenta delle animazioni di, praticamente, tutti i personaggi leggermente arretrate e figlie della precedente generazione di console. 

Un vero peccato perché, a differenza di altre produzioni PlayStation Studios, fa storcere indubbiamente il naso vedere una tale discrepanza fra la bellezza di New York e l’infinità di dettagli di personaggi, costumi e ambientazioni, e delle animazioni facciali a tratti apatiche o prive di espressività.

Un’altra sbavatura, a tratti incomprensibile, risiede nell’aver voluto posizionare cronologicamente la storia di Marvel’s Spider-Man 2 solo nove mesi dopo quanto successo nel primo capitolo. 

Laddove il nuovo Peter Parker, che esordì nel 2020, non è cambiato particolarmente, gli attori di Mary Jane e di Miles Morales sono invecchiati e Insomniac ha optato per utilizzare le loro fattezze attuali, le quali risultano molto più in là con l’età rispetto a un salto temporale di “soli” nove mesi. 

Nulla da eccepire, invece, per quanto riguarda la recitazione sia in lingua originale, sia in italiano. In entrambe le lingue Marvel’s Spider-Man 2 presenta delle prove attoriali di ottima qualità perfettamente allineate con gli avvenimenti che la storia andrà a raccontare. 

Voto Recensione di Marvel's Spider-Man 2 - PS5


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • La storia si prende i giusti tempi per raccontare tutto

  • New York presenta tante cose da fare

  • I due Spider-Man sono ben differenziati...

  • Tecnicamente è indubbiamente notevole...

Contro

  • Alcuni aspetti dei personaggi poco approfonditi

  • Abbastanza ripetitivo sul lungo

  • ... ma potevano essere sfruttati meglio

  • ... anche se il motore grafico inizia a sentire il peso degli anni

Commento

Marvel’s Spider-Man 2 è l’esclusiva che ogni macchina da gioco vorrebbe avere nel suo portfolio, nonché la perfetta strenna natalizia. Un gioco accessibile, divertente e con un personaggio di indubbio richiamo che riesce, nuovamente, a garantire un’esperienza adatta a tutte le età. Marvel’s Spider-Man 2 è il sequel che Insomniac doveva realizzare, il quale, pur presentando alcuni difetti, riesce a migliorare numerosi aspetti dei giochi precedenti, offrendo un ottimo more of the same che farà la gioia di chiunque abbia apprezzato i precedenti capitoli. Come da copione non è una produzione che rompe col passato ma che, anzi, prosegue un progetto più ampio che, senza troppi dubbi, è ancora lungi dal vedere la sua fine. 

Informazioni sul prodotto

Immagine di Marvel's Spider-Man 2 - PlayStation 5

Marvel's Spider-Man 2 - PlayStation 5