PlayStation Showcase 2021: un viaggio tra aspettative e illusioni?

Il PlayStation Showcase 2021 di Sony per questo settembre si promette di deliziare il pubblico con annunci da capogiro e molte certezze.

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a cura di Ecleto Mucciacciuoli

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Il primo rintocco di settembre ha svegliato dal torpore non solo noi, ricordandoci che le vacanze sono finite, ma anche l’industria videoludica stessa. Si dice che il settore dorma solo d’estate e che il vero capodanno cada proprio in questa finestra temporale. A rispettare questa silenziosa tradizione è subito Sony PlayStation, che decide di far rumore con uno showcase dedicato alla line up del futuro. Le lancette hanno iniziato a mordere e, a poco dalla vigilia della prima candelina di PlayStation 5, si inizia ad assaporare la responsabilità di spettacolarizzare il secondo anno targato next gen. La community e i nomi di peso dell’industria hanno iniziato a rumoreggiare a mezza bocca. In molti si aspettano esclusive del calibro di God of War 2, Horizon Forbidden West, The Last of Us Parte 2, ma si osa volgendo lo sguardo a giochi ambiti dalla pubblica piazza. Non sarà solo un showcase, ma una dimostrazione di forza, pertanto le aspettative sono senza dubbio imperative. L’ultima console targata Sony ha quasi terminato il suo anno di rodaggio ed ora sarebbe ottimale alzare la voce sul mercato. Per comodità, cercherò di catalogare gli annuncio più o meno plausibili provando, per ingolosirvi e illuderci, anche a sgusciare oltre il verosimile. Andiamo con ordine però, perché si prospetta un corollario di possibilità impegnativo. Ricordo che l’orario del PlayStation Showcase e è fissato per le 22 (ora italiana) del 9 settembre 2021 e che durerà circa 40 minuti totali.

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Nell’Olimpo dei desiderabili al PlayStation Showcase siede sommamente Kratos. Non che gli piaccia troppo la casa di suo padre al nostro spartano picchia leggende, ma è decisamente il sogno più ambito dell’evento. È passato troppo tempo da quando abbiamo visto volteggiare sinuosa la sua ascia sopra qualche essere mitologico dalla cattive maniere, così come ci mancano le frecce sibilanti del giovane Atreus.

La storia di God of War aveva raggiunto un apice di epicità unico dentro una spirale di climax, che ci aveva rapiti per molti anni. Sono bastati pochi simboli norreni e un logo per far sgranare gli occhi a tanti appassionati, quindi preparate uno spuntino sostanzioso, perché potreste avere un calo di zuccheri. Il mistero che aleggia sul lavoro forgiato negli studi di Santa Monica ha poi infittito la vicenda. È passato troppo tempo e potrebbe essere il momento vincente per alzare il sipario su un’opera amata probabilmente da tutti i possessori di una piattaforma Sony.

Non indugiando oltre, e scivolando nell’ovvio o quasi, mi aspetto qualche folgorante conferma su Horizon Forbidden West, che potete già preordinare. La sua uscita, ormai fissata al  18 febbraio 2022, e la succulenta Collector’s Edition proposta, hanno fatto scintille nei cuori degli appassionati. Si è discusso molto della rappresentazione di Aloy in chiave next gen, e bisogna dire che la paladina di casa PlayStation è mancata un po’ a tutti.

Si pongono interrogativi ulteriori sul gameplay e l’evoluzione che questo ha dal retaggio del primo capitolo, ma l’occhio rimane anche stregato dalla sontuosa retro ingegneria che lo ha reso unico. Come si sarà evoluto il paesaggio? Quando sono diventate grosse e minacciose le bestie di metallo erranti? Quante treccine ha Aloy? Forse sono ad alcune di queste avremo risposta ma, nel mentre, impossibile rimanere incantati dalle prospettive di un titolo che ha lasciato un’impronta memorabile nell’ambito dell’art direction. Il presenza di Horizon Forbidden West è dunque attesa con trepidazione, ma forse il suo slittamento temporale potrebbe aver rimandato ulteriori dettagli per questo PlayStation Showcase.

Veleggiando verso la terra del possibile per il PlayStation Showcase, è quantomeno d’obbligo discutere di Forspoken: inizialmente annunciato come Project Athia. L’opera, che si è sedimentata nella nostra mente per molti mesi in termini di originalità e maestosità ambientale, si pian piano facendo breccia oltre il muro dell’anonimato. Il cavallo di battaglia di Square Enix è stato sfuggente nei video dedicati, ma ci ha comunque paralizzati per la capacità - almeno in linea teorica - di ostentare della vera next gen. Si avverte la necessità di far vibrare il cuore degli appassionati con un’esclusiva fortemente ambiziosa, pertanto mi aspetto un marketing dirompente.

Sempre nel limbo delle possibilità giace un progetto chimerico, desiderato e borbottato da molti, ossia il fantomatico multiplayer di The Last of Us Parte 2. Qualcosa da molti mesi bolle in pentola e ci sia aspetta una modalità che possa garantire longevità e freschezza ad un’opera che godrà dei propri ricordi di successo per molti anni, almeno fino al capitolo 3. Bisogna sottolineare che l’esigenza di promuovere e valorizzare contenuti aggiuntivi, di qualunque natura essi siano, è d’obbligo nelle trincee di Naughty Dog. Dopo il successo pirotecnico del gioco, che ha praticamente oscurato ogni altro titolo uscito in quella finestra temporale, ci si aspetta che l’eco di tale traguardo possa risuonare in idee innovative, magari atte a saziare gli appassionati.

Archiviata l’idea e la certezza che comunque saranno presenti dei colossi dell’industria allo showcase, alziamo i calici per un sano inno all’illusione in occasione del PlayStation Showcase. Io so cosa pregate mentre siete nel letto a rimuginare sul vostro passato, inutile che fate i finti tonti. Il vostro altarino dedicato a Final Fantasy XVI è ormai colmo di offerte per il sommo Yoshida, ma non credo che la nostra brama di informazioni verrà dissetata. Non vi sono campanelli che abbiano allertato l’attenzione di un possibile annuncio o novità riguardante l’opera, ma forse è un bene crogiolarci nell’illusione fino al quarantesimo minuto.

Poi, perché no, concediamoci un’ulteriore velleità, questa volta aggrappandoci a quello che ormai è il più grande meme dell’industria videoludica o la mossa di marketing più geniale di sempre: il caso Abandoned. È bastato poco più di un minuto e qualche messaggio dalla dubbia interpretazione per fomentare un ronzio mediatico di proporzioni mastodontiche. Tutti ne parlano, molti ne vogliono ancora e la comunicazione tace. Che sia il momento propizio per sgretolare le preoccupazioni del pubblico e cambiare loro la serata? Un saggio una volta disse che l’attesa stessa del piacere è il piacere stesso, e se tanto mi dà tanto…