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Ride 5 | Recensione - Milestone punta al sodo

Con Ride 5 Milestone si leva giacca, e cravatta, e ci regala un'esperienza SimCade compatta, solida e divertente

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a cura di Andrea Maiellano

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Che Milestone, a discapito della sua lunga storia a quattro ruote, avesse un animo motociclistico non è mai stato un mistero e, oggi, a tre anni di distanza dal precedente capitolo, lo riconferma ancora una volta con Ride 5, l'ultima iterazione della sua serie, più importante, dedicata al mondo delle due ruote.

Vi ho specificatamente detto più importante poiché Ride, a differenza delle serie annuali dedicate a licenze importanti come la MotoGP, è un progetto maggiormente libero di esprimere al meglio le idee del team di sviluppo, svincolandosi da qualsiasi limite imposto da date d'uscita, e accordi di licenza, permettendosi di arrivare nelle mani dei giocatori solo, ed esclusivamente quando Milestone ha realmente qualcosa di nuovo da offrire e, credetemi, questo aspetto non solo si rivela molto importante ma fa un gran bene a questa serie.

Finalmente un SimCade

Il primo aspetto che colpisce in Ride 5 è la sua natura maggiormente SimCade, che si scrolla di dosso la simulazione "dura e pura" offerta dalla serie MotoGP, e da molte altre produzioni targate Milestone, e si apre a un pubblico più ampio, permettendogli di divertirsi attraverso una modalità carriera pesantemente rivista nei contenuti e pensata per puntare al sodo, eliminando il superfluo.

Ecco quindi che, in Ride 5, la carriera si divide in soli quattro atti, suddivisi a loro volta in eventi motociclistici di vario tipo che ne definiscono i capitoli, belli compatti e che abbandonano quella struttura convoluta che ammantava il precedente capitolo. Milestone sembra aver capito che con la sua serie può fare quello che vuole e, se quello che vuole è far correre la gente su due ruote e farla divertire... bé possiamo dire che ci sono riusciti.

Si parte dal basso e si ambisce alla vetta, spintonandosi contro avversari sempre più forti in un contesto molto più arcade, e decisamente meno ingessato, di quello a cui mi aveva abituato Milestone negli ultimi anni. Non so come spiegarvelo, specialmente se non avete mai seguito particolarmente le produzioni dello studio italiano, ma in tutto Ride 5 si respira una peculiare aria di libertà. Ride 5 sembra un direttore d'azienda che si slaccia la cravatta e va a fare baldoria con i suoi dipendenti il venerdì sera, non curante di mostrare il suo lato più umano e divertente.

Ovviamente, questa deriva ancor più arcade rispetto ai precedenti capitoli di Ride, si scontra con quelli che sono gli usi e costumi di Milestone. Quindi se l'ottimo sistema di tuning, pensato per bilanciare la difficoltà e permettere di guadagnare soldi per migliorare la propria due ruote diventando più performanti nell'evento successivo, funziona alla grande, la possibilità di abbassare la difficoltà dell'IA avversaria in ogni momento di gioco, rischia di vanificare tanta beltà.

Al netto di questa piccola sbavatura, che alla fine non danneggia in alcun modo l'esperienza di gioco considerando che è a totale discrezione dell'utente, contenutisticamente Ride 5 segue alla regola il "Less Is More" che tanto andava di moda nei musicisti inglesi di fine anni 80. I contenuti sono tanti ma sono tutti a fuoco; non c'è spazio per orpelli e modalità di gioco accessorie, Ride 5 va dritto al sodo fin dai primi istanti in cui lo avvierete e, in tutta onestà, va benissimo così.

Oltre alla carriera troviamo la possibilità di affrontare gare in single player (con decine di variabili da poter applicare a piacere), l'immancabile comparto multiplayer (locale e online) e il canonico editor. Niente di più, niente di meno. Il tutto snocciolato su ben 38 tracciati che possono essere personalizzati nelle maniere più disparate, andando a definire il momento della giornata in cui vuole correre, le condizioni metereologiche e l'orario preciso di inizio evento.

Nuova guida, solito modello.

Per quanto il modello di guida sia molto più orientato al genere arcade, quindi molto più permissivo e meno rigido, Milestone non ha voluto rinunciare alla possibilità di introdurre tutta quella serie di opzioni, parametri e aiuti, che da sempre caratterizzano il suo modello di guida in, praticamente ogni suo gioco.

Le fasi introduttive sono indubbiamente più assistite, i menù delle varie opzioni sono più chiari e comprensibili anche per i meno esperti del mondo delle ruote e il risultato finale è che il modello di guida di Ride 5 è dannatamente scalabile e, seppur il paragone vi sembrerà assurdo, mi ha ricordato le sensazioni che Forza Horizon 5 mi seppe offrire.

Si può decidere di giocare bendati, attivando ogni tipo di assistenza, abbassando la velocità degli avversari e iniziando a imparare i fondamenti di quel modello simulativo che, seppur celato, è sempre li presente, pronto ad accoglier echi vorrà dargli fiducia. In ogni istante si può cominciare a incrementare questo, o quel parametro, e iniziare a gareggiare più seriamente.

In pratica, laddove un MotoGP a caso, anche con la guida assistita, punisce il giocatore che non si impegna, o che non vuole imparare, Ride 5 lascia tutto nelle tue mani, fornendoti gli strumenti necessari per fruire di un modello di guida complesso e dal retrogusto simulativo ma non imponendosi mai. Ottima scelta Milestone.

Tecnicamente Next Gen

Ride 5 abbandona la "old gen", presentandosi in pompa magna su PC e console di "non-più" nuova generazione. Il risultato, ovviamente, è leggermente altalenante, come è normale che sia quando si lavora per la prima volta esclusivamente sulle piattaforme più recenti.

Per quanto riguarda l'effettistica, l'illuminazione e la resa delle condizioni metereologiche, Milestone ha fatto un lavoro incredibile e capace di restituire un realismo tale, specialmente in prima persona, che mi ha indubbiamente stupito. Quello che, invece, mi è piaciuto meno è quando tutta l'effettistica viene meno, quando si corre con il cielo terso e la luce del sole che picchia sull'asfalto. Li si vedono i limiti tecnici dell'opera di Milestone, con paesaggi eccessivamente statici e dai modelli ancora grezzi.

Tecnicamente, invece, nulla da dichiarare. Su PlayStation 5 Ride 5 gira a 4K dinamici e a 120fps inchiodati, il DualSense, come da prassi, restituisce tramite i grilletti adattivi le varie sensazioni di acceleratore e freno, così come il feedback aptico permette di comprendere come rispondano le ruote in base al terreno che viene percorso. Insomma il solito ottimo lavoro di Milestone su questo fronte.

Voto Recensione di Ride 5 - PlayStation 5


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Poche modalità ma tutte a fuoco.

  • - Campagna solida e divertente.

  • - Tanti contenuti per variare l'esperienza di gioco.

  • - Modello SimCade perfetto per tutti i giocatori.

Contro

  • - La scalabilità della difficoltà rischia di snaturare l'esperienza finale.

  • - Tecnicamente mostra ancora dei punti deboli.

Commento

Ride 5 punta al sodo e lo fa davvero bene. Una carriera compatta, una modello di guida più accessibile e dannatamente SimCade e tanti contenuti compressi in poche modalità di gioco essenziali. Insomma un paradiso per gli amanti delle due ruote, non troppo affini alle simulazioni e che vorrebbero divertirsi correndo in moto sui tracciati più famosi del mondo. Ci sono alcune sbavature, questo è indubbio, ma è altresì vero che Ride 5 ci mostra che Milestone, quando è libera da licenze e scadenze ravvicinate, è capace di realizzare dei prodotti di estrema qualità.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Ride 5  - PlayStation 5

Ride 5 - PlayStation 5