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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Realizzare una nuova IP comporta sempre grandi rischi e investimenti non indifferenti per una software house, allontanandosi da quel porto sicuro costituito da franchise noti e apprezzati da anni. Ma si sa anche che le novità invogliano i consumatori a guardare oltre e guadagnare nuovo interesse. Sekiro: Shadows Die Twice è la nuova proprietà intellettuale di From Software e Activision presentata nel corso dell'E3 2018, ma cosa sappiamo di questo titolo? Si tratta davvero di un gioco tutto nuovo?

Quest'ultimo interrogativo merita una risposta secca in virtù delle ultime dichiarazioni ufficiali di Hidetaka Miyazaki, direttore artistico di From Software: No, Sekiro: Shadows Die Twice affonda le sue origini in generi storicamente consolidati, ma soprattutto in altri franchise più o meno di successo legati a From Software e Activision.

Sekiro Shadows Die Twice

Proprio in una recente intervista con la nota rivista giapponese Famitsu, Miyazaki ha dichiarato che Sekiro avrebbe potuto essere un nuovo capitolo di Tenchu, un titolo stealth dedicato al mondo dei ninja ideato e realizzato da Acquire circa vent'anni fa (!) in esclusiva per la prima PlayStation. Vi ricordate di Rikimaru e Ayame? Nonostante il team di Acquire sia uscito fuori scena, From Software - che si è già dedicata in passato al franchise - detiene attualmente i diritti del brand che in origine prevedeva un nuovo titolo della serie da presentare nel corso di questo E3 2018... ma alla fine si è deciso per una IP tutta nuova.

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Tenchu Stealth Assassins fu pubblicato nel 1998 per PlayStation

Le motivazioni, secondo Miyazaki, sono da ricercarsi nella forte diversità dei vari capitoli e nello stile degli sviluppatori che hanno rimaneggiato la serie nel corso degli anni. Oggi, il rischio di una pallida imitazione del passato sembra davvero forte, al punto di rinunciarvi e dedicarsi a una nuova proprietà intellettuale. Eppure, vedendo in azione il protagonista Sekiro, sembra che il lavoro realizzato fino a questo momento voglia richiamare Tenchu, quasi a volersi imporre come un seguito spirituale. Vediamo nel dettaglio qual è la storia che Sekiro vuole raccontarci.

Shinobi. Esseri immortali.

Quando si pronuncia la parola "Shinobi", la mente del videogiocatore vola e si posa sul gioco cult di Sega, ma stavolta vogliamo generalizzare sui ninja silenti, spie ed assassini perché sono anche i protagonisti del nuovo gioco di From Software. Ambientato nel Giappone feudale, durante l'epoca Sengoku, vestiremo i panni di Sekiro, uno shinobi che ha perso un braccio (il termine Sekiro si traduce come lupo con un braccio solo) per difendere il suo signore dall'assalto del clan rivale degli Ashina.

Riuscito a trarre in salvo il suo signore, Sekiro giurerà vendetta ai suoi avversari. Nonostante la trama possa apparire poco originale e predisposta a una forte linearità, anche stavolta il marchio di fabbrica di From Software sarà piuttosto forte, con una storia da scoprire in modo frammentato proprio come accade nella serie di Dark Souls. Lo sfondo storico gode di influenze fantasy ed elementi sovrannaturali, in ogni caso fedeli e tipici della cultura orientale del tempo.

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Se state pensando a questo Sekiro come un titolo dalla proverbiale difficoltà tipica dei titoli di From Software, come la serie di Dark Souls e Bloodborne, sappiate che il livello di sfida sarà ancora più alto e non sarà possibile selezionare alcun livello di difficoltà. Ma come si è visto anche in Dark Souls 3, Hidetaka Miyazaki ha spiegato che il gioco offrirà diversi approcci per avere la meglio negli scontri, in modo da poter favorire anche i giocatori non propriamente hardcore.

Infatti, sono previste strategie legate alle armi bianche a lama lunga, ma anche alla "verticalità" dell'azione, motivo per cui si è scelto un ninja come protagonista e non un samurai, quest'ultimo "troppo ancorato al terreno e statico" secondo Miyazaki, mentre con uno shinobi si può ottenere una mobilità decisamente più aerea, con una consecutiva spettacolarizzazione dell'azione. Un altro elemento chiave del gioco sarà il braccio-strumento di Sekiro, che permetterà di utilizzare una serie di strumenti come il rampino, tutti studiati per l'azione stealth.

Tenchu VS Dark Souls

L'intero sistema di combattimento ha come fulcro la Postura, un indicatore energetico che evidenzia le nostre condizioni vitali e quelle dei nemici nello scenario. La Postura diminuisce quando si subiscono degli attacchi e si rigenera solo quando non stiamo ingaggiando alcuno scontro; inoltre questa diminuisce anche parando gli attacchi (limitando i danni, pur accusando un consumo). Moltissimi attacchi saranno eseguiti dall'alto usando le lame o gli Shuriken, alcuni eseguendo dei salti (altra novità rispetto ai Dark Souls) e quando la Postura del nostro nemico sta per esaurirsi si può eseguire una super-mossa letale, lo Shinobi Death Blow. Per salvaguardare al massimo la nostra Postura, compariranno alcuni indicatori sopra la testa dei nostri nemici, utili a capire il tipo d'attacco che essi vorranno sferrare... un utile alleato per studiare sempre la tattica migliore.

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Tornando all'immortalità degli shinobi, il nostro riferimento non è esclusivo della cultura giapponese, ma anche nel gameplay del nostro titolo. Infatti, Sekiro prevede un sistema di risurrezione del personaggio. Non è chiaro se questo elemento sfrutterà l'espediente sovrannaturale già accennato del gioco, ma è sicuro che sarà implementato alla stregua di un rewind di un titolo di corsa come Forza Motorsport.

Gli shinobi, a differenza di un samurai o di qualunque altro cavaliere occidentale, non indossa alcuna armatura, e quindi è maggiormente più esposto ai danni fisici e alla morte... evitabile con una resurrezione tornando anche indietro nell'evento per rendere meno frustrante la battaglia. Un modo per potersi perfezionare sempre di più nel corso dell'avventura, un po' come accade negli altri titoli di From Software, anche se stavolta non godremo di alcun messaggio a terra di avvertimento (vedi Dark Souls), e non è prevista alcuna modalità in multiplayer.

Altra differenza rispetto alla saga di Dark Souls sarà la presenza di un tutorial curiosamente curato da un team di sviluppatori di Activision, che tuttavia non ha influenzato in alcun modo il lavoro di From Software, a cui resta l'onere dello sviluppo della restante totalità dell'opera.

Proprio riguardo al tutorial Miyazaki ha spiegato che "Queste cose in generale non sono il nostro forte, abbiamo bisogno di supporto e Activision sta contribuendo. Una delle ragioni per cui stiamo lavorando con loro è che hanno la massima considerazione per la nostra visione creativa". Un'umilissima giustificazione. Non trovate?

Conclusioni

Sekiro: Shadows Die Twice è un titolo coraggioso che vuole scommettere provando a innovare il repertorio di From Software, pur rimanendo fedele ad alcuni capisaldi come la difficoltà, la fruizione della trama e il perfezionamento costante del combattimento. Siamo di fronte a un nuovo Dark Souls con una nuova veste, come successe con Bloodborne? Difficile dare una risposta certa senza averlo provato a fondo, ma le radici di Tenchu, gli shinobi e il loro approccio stealth danno la possibilità al team di sviluppo di percorrere strade inesplorate e scoprire nuove meccaniche per divertire - e far dannare - ancora una volta i giocatori.

Sekiro: Shadows Die Twice uscirà nei primi mesi del 2019 su PC, PS4 e Xbox One.


Tom's Consiglia

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