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Recensione

Sihoo Doro S300 | Test & Recensione

La sedia gaming Sihoo Doro S300, dal design futuristico e accattivante, è comoda e facile da montare; unica pecca? L'assenza di un vero poggia testa.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Se siete tra coloro che ritengono le “sedie da gaming” un’invenzione dell’industria fatta solo per vendere dei prodotti - e come darvi torto - probabilmente vi piacerà la sedia che abbiamo provato per questa recensione, la Doro S300. Si tratta di una sedia ergonomica dal design futuristico, con lo schienale diviso in più parti, il telaio a vista e tutte le regolazioni necessarie per adattarsi a ogni persona. 

Arriva in una scatola grande e pesante, da assemblare, con tanto di attrezzi e anche un paio di guanti che hanno lo scopo di evitare che lasciate impronte digitali sullo scheletro in metallo lucido. Il montaggio non è niente di complicato. Le ruote si inseriscono nei piedi, che a loro volta si fissano a un mozzo centrale dove trova posto il pistone a gas. Poi si fissa la seduta che si collega a sua volta alla schienale. Molti pezzi sono pre-assemblati, quindi non impiegherete più di 15/20 minuti per concludere il montaggio.

Ad assemblaggio ultimato potrete ammirare il design futuristico, questa sedia starebbe benissimo in qualsiasi film di fantascienza, grazie al complesso sistema di molle e cavi che sostengono la seduta e il poggiaschiena. Ciò non significa che dovrete regolare ogni singolo pezzo, le regolazione sono le stesse delle altre sedie, ma tutto è fatto per sostenere in maniera ergonomica le varie parti del corpo. La differenza principale è nello schienale, poiché essendo suddiviso in tre parti, i pannelli nella zona lombare seguono le curve della parte bassa della schiena, adattandosi alla postura che terrete una volta seduti.

I braccioli si inclinano insieme alla sedia e si spostano in tutte le direzioni. Probabilmente sono la parte meno convincente e più tradizionale, al contrario del rivestimento di seduta e schienale, cioè una rete realizzata in plastica TPEE, che al tatto sembra quasi un tessuto.

La struttura è in alluminio, bella ed elegante, e ogni elemento funzionale diventa anche un elemento estetico. La scelta della rete che fa intravedere la struttura e i pannelli separati donano un’aria tech alla Doro S300 che gli permette di essere abbinata tanto a una postazione da gaming quanto a un ufficio elegante.

I controlli di regolazione sono leggermente diversi rispetto a quelli di una sedia da ufficio standard. Invece di un braccio che si tira verso l'alto per regolare l'altezza della sedia, ci sono interruttori che si collegano tramite cavi alle aree pertinenti, insieme a parti che si girano per regolare la resistenza dell’inclinazione e l'angolo di supporto lombare. Purtroppo manca la possibilità di bloccare lo schienale in una posizione specifica. Si può ovviamente alzare e abbassare.

Doro S300 è molto comoda, non solo per lo schienale ergonomico, ma anche per la scelta della rete della seduta che offre un’adeguata resistenza. Non è troppo dura e nemmeno troppo morbida, in base al nostro peso affonderemo più o meno nella seduta e nello schienale, sempre con il giusto compromesso. Questo è un vantaggio della soluzione a rete anziché la classica schiuma, assieme al fatto che è totalmente traspirante, ottima d’inverno e perfetta d’estate.

L’unico difetto è probabilmente l’assenza di un poggia testa vero, infatti la sedia è sagomata per supportare il collo, ma manca un vero supporto alla testa. Peccato.

Voto Finale

Conclusioni Finali di Tom's Hardware

Pro

  • Design

  • Ergonomica

  • Supporto lombare

Contro

  • Poggia braccia classici

  • Non si blocca l’inclinazione

  • Manca il poggiatesta

Commento

La Doro S300 è, prima di tutto, una sedia molto comoda su cui stare seduti per ore senza problemi. Questo risultato di comodità si ottiene grazie all’ergonomia di seduta e schienale e alla scelta della copertura in rete che offre la giusta solidità, adattandosi a differenti corporature e pesi. Peccato che i poggiabraccia siano di tipo classico, e perdano il design “scheletrico” della sedia e la copertura in rete, che probabilmente avrebbe offerto un livello di comodità ancora superiore. Mentre una grave mancanza è l’assenza del poggia testa, che non si usa molto spesso quando si è in posizione eretta durante il lavoro, ma che avrebbe aiutato in altre situazioni in cui ci si vuole rilassare maggiormente.

Informazioni sul prodotto

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