The Land of Pain, gioco horror italiano pronto al debutto

The Land of Pain è la nuova avventura horror che a breve debutterà su Steam. Abbiamo intervistato Alessandro Guzzo che si occupa dello sviluppo per saperne di più.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

L'Italia ha segnato la storia del cinema, con diversi successi che hanno fatto conoscere i nostri talenti nel genere horror. Oggi, in un'epoca dove i videogiochi sono considerati alla stregua di produzioni cinematografiche, esiste un panorama tutto italiano che vuole affermarsi e "spaventare" al meglio il grande pubblico. The Land of Pain è un titolo che vuol far parte di questa categoria.

Si tratta di una nuova avventura horror in soggettiva, che proprio come accadeva nei gloriosi anni '80, è stata interamente sviluppata da una sola persona, Alessandro Guzzo, ispirandosi a diversi modelli cinematografici e letterari.

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Infatti, secondo quanto riportato nella pagina ufficiale di Steam, il titolo trae spunto proprio dai romanzi di H.P. Lovecraft, offrendo un'esperienza da brivido in un luogo sconosciuto, dove è successo qualcosa di terribile. Esplorazione, morte e inquietudine trasformeranno completamente un bosco lussureggiante ricreato grazie al CryEngine e alla tecnica della fotogrammetria.

Per iniziare l'incubo di The Land of Pain nel migliore dei modi abbiamo deciso di intervistare il suo sviluppatore Alessandro Guzzo.

Tom's: Come nasce l'idea di Land of Pain?

AG: L'idea di creare The Land of Pain è nata nel 2014, quando ho deciso di entrare nel mondo dei videogiochi per creare qualcosa di mio. All'inizio è stata una vera e propria scommessa, con solo delle idee e concetti che poi però si sono concretizzati man mano.

Tom's: Ci sono stati dei titoli che hanno influenzato la tua opera?

AG: Titoli come Amnesia: The Dark Descent e The Vanishing of Ethan Carter mi hanno ispirato per quel che riguarda le meccaniche di gioco e alcune tecniche che ho usato. In particolar modo sono rimasto colpito dal lavoro del team di The Vanishing of Ethan Carter nello sfruttare la fotogrammetria.

Essendo inoltre un appassionato di fotografia, ho deciso di imparare questa tecnica e implementarla nel mio progetto.

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Tom's: Il gioco offre un'atmosfera "lovecraftiana". Quanto di Lovecraft c'è in Land of Pain? Dobbiamo aspettarci di avere a che fare con la stirpe di Cthulhu o di ritrovare il mitologico Necronomicon?

AG: Nel gioco ci saranno riferimenti lovecraftiani riguardanti sia la storia che gli oggetti. Sarà inoltre presente il concetto di paura dell'ignoto che contraddistingue i racconti dell'autore americano. Giocando a The land of Pain, gli appassionati coglieranno la tipica atmosfera delle sue opere.

Tom's: Fotogrammetria. Spiegaci i processi di questa tecnica.

AG: La tecnica consiste nello scattare un elevato numero di fotografie a un oggetto, coprendo tutti i suoi lati e sfaccettature. Per un risultato ottimale, le fotografie devono essere il più uniformi possibile, senza ombre scure o zone di luce chiara. Poi le foto vengono elaborate per ricostruire al computer l'oggetto fotografato.

Per inserire l'oggetto nel mondo di gioco, bisogna quindi eseguire tutta una serie di passaggi per diminuire il numero di poligoni generati e ottimizzare le texture in modo da non pesare sulle performance.

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La fotogrammetria applicata in un'immagine del gioco

Tom's: Quali librerie hai supportato (DX 12, 11, Vulkan, OpenGL)?

AG: Sono supportate le librerie DX11 e il gioco fa uso del Physically Based Rendering per simulare le luci nella maniera più realistica possibile. Sono inoltre state usate tecnologie come nebbia volumetrica, Tessellation, Screen Space Ambient Occlusion e riflessi in tempo reale.

Tom's: Hai sviluppato Land of Pain tutto da solo? Come mai?

AG: Si, mi sono occupato di tutti gli aspetti da solo, questo perché l'ho ritenuta una sfida personale volendo imparare tutti i vari aspetti dello sviluppo di un videogioco. Per la traduzione dei testi in altre lingue ho contattato dei traduttori e nell'ultimo mese un'agenzia di marketing mi sta aiutando ad aumentare la visibilità e mi ha supportato nel sistemare i testi in inglese.

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Tom's: Qual è il tuo background da sviluppatore?

AG: The Land of Pain è il mio primo progetto da sviluppatore e ho acquisito le conoscenze da autodidatta nel corso dello sviluppo del gioco.

Tom's: È difficile realizzare videogiochi nel nostro Paese?

AG: Non siamo in molti a fare questo mestiere in Italia e quindi potrebbe risultare un po' difficile capire come muoversi. Non è comunque un percorso impossibile, visto anche il numero crescente di sviluppatori indipendenti nel nostro Paese.

Tom's: Chi ti ha finanziato?

AG: Non ho ricevuto finanziamenti. Prima di lavorare a The Land of Pain ho messo da parte quello che mi sarebbe servito per completare il progetto.

The Land of Pain sarà pubblicato il 13 settembre su Steam, già da adesso è disponibile una demo sulla pagina ufficiale.

L'atmosfera cupa di The Land of Pain ci ha conquistato, così come la qualità degli scenari ottimamente realizzati, quindi non vediamo l'ora di scoprire i misteri che avvolgono questo bosco maledetto. Continuate a seguire queste pagine per la recensione completa del titolo.


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