La questione della longevità dei videogiochi nell'era digitale sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti nel panorama dell'intrattenimento interattivo. Quando un editore decide di interrompere il supporto per un titolo online, milioni di giocatori si ritrovano improvvisamente con prodotti per cui hanno pagato ma che non possono più utilizzare. Questo fenomeno, paragonabile all'acquisto di un'automobile che smette di funzionare quando la casa produttrice decide di non fornire più carburante, ha scatenato una mobilitazione senza precedenti nella comunità videoludica internazionale.
La battaglia legale che fa tremare l'industria
L'iniziativa Stop Killing Games rappresenta oggi uno dei movimenti più influenti nel settore, con una petizione rivolta all'Unione Europea che ha raccolto quasi 1,4 milioni di firme. L'obiettivo è chiaro: spingere i legislatori a introdurre normative che impediscano agli editori di rendere inaccessibili i videogiochi venduti ai consumatori dopo la cessazione del supporto ufficiale.
Il caso che ha fatto esplodere la controversia riguarda proprio The Crew di Ubisoft, il cui shutdown nel 2023 ha generato una valanga di proteste e azioni legali. La decisione dell'azienda francese di rendere completamente inutilizzabile un gioco per cui i consumatori avevano pagato il prezzo pieno ha rappresentato il simbolo di una pratica commerciale sempre più contestata.
Il confronto diretto con Yves Guillemot
Durante una recente assemblea degli azionisti, documentata da Game File, il CEO di Ubisoft Yves Guillemot si è trovato faccia a faccia con le critiche del movimento. Un investitore particolarmente determinato ha posto domande dirette sulla posizione dell'azienda riguardo alla conservazione dei giochi e al futuro della loro accessibilità.
La risposta del dirigente ha rivelato una filosofia aziendale che considera normale l'obsolescenza programmata dei prodotti digitali: "Operiamo in un mercato specifico. Ogni volta che lanciamo un gioco, forniamo un supporto consistente e servizi per garantire l'accessibilità 24 ore su 24. Informiamo sempre i giocatori sulla durata del supporto e sul fatto che il gioco potrebbe essere eventualmente soppresso".
Una strategia di contenimento dei danni
Guillemot ha cercato di presentare il caso di The Crew come un esempio di responsabilità aziendale, citando una promozione di settembre 2024 che offriva il sequel a solo 1 euro su diverse piattaforme digitali. Inoltre, ha ribadito l'impegno a sviluppare modalità offline per The Crew 2 e The Crew: Motorfest, una decisione arrivata dopo le pressioni legali e mediatiche.
Tuttavia, il CEO ha chiarito che questa non è una questione esclusiva di Ubisoft: "Tutti gli editori di videogiochi affrontano questo problema. Fornisci un servizio, ma a un certo punto potrebbe essere dismesso. È una questione su cui sta lavorando l'intera industria per minimizzare l'impatto sui giocatori".
Ovviamente la risposta dei giocatori non si è fatta attendere con una serie di risposte, decisamente piccate, che hanno cominciato a spuntare su tutte le piattaforme sociale e sull'immancabile Reddit.
Il paradosso dell'obsolescenza digitale
L'argomentazione di Guillemot rivela un paradosso peculiare dell'era digitale: mentre i supporti fisici del passato continuano a funzionare decenni dopo la loro produzione, i giochi moderni dipendenti da server possono diventare inutilizzabili dall'oggi al domani. La sua analogia con gli strumenti software che diventano obsoleti dopo 10-15 anni, però, non tiene conto della differenza fondamentale tra l'evoluzione tecnologica naturale e la cessazione deliberata di un servizio.
La pressione esercitata dalla petizione europea ha già spinto il gruppo di lobby Video Games Europe a formulare una risposta ufficiale, segno che l'industria sta prendendo seriamente la minaccia di una regolamentazione più stringente. La battaglia per la conservazione dei videogiochi si sta trasformando da una questione di nicchia a un tema di politica industriale che potrebbe ridefinire il rapporto tra consumatori e produttori nell'intrattenimento digitale.