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Recensione

Unicorn Overlord | Recensione, Vanillaware ci regala un altro capolavoro

Unicorn Overlord è l'ennesimo capolavoro di Vanillaware: scoprite di più su questo fantastico titolo in quella che è la nostra recensione.

Avatar di Giacomo Todeschini

a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Non basta eccellere per piacere a tutti. Vi sono infatti dei titoli, come appunto molti di quelli usciti dalla prodigiosa fucina creativa di Vanillaware che, pur essendo quasi inattaccabili dal punto di vista qualitativo, non sono certo per ogni palato. Delle opere di nicchia, come Dragon’s Crown e 13 Sentinels Aegis Rim, in grado di entrare nel cuore degli appassionati e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di avvicinarsi a loro, ma che sono indubbiamente lontane dalle correnti mainstream del settore videoludico. Tutto ciò non ha però impedito a Vanillaware di riuscire a essere economicamente sostenibile, con 13 Sentinels che ha ad esempio superato il milione di copie vendute, e di continuare a regalarci grandi esperienze.

Qualche giorno fa è infatti sbarcato sul mercato Unicorn Overlord, l’ultima fatica della software house in grado di settare ancora più in alto la già notevole asticella qualitativa delle produzioni Vanillaware. Ve lo diciamo fin da subito: Unicorn Overlord ci ha colpito e ammaliato, offrendoci un’esperienza assolutamente notevole, tanto sul piano estetico che su quello del gameplay. Andiamo però con ordine.

Una storia tutta da plasmare

Unicorn Overlord racconta una novella che a primo impatto sa decisamente di già visto. Una feroce ribellione ha messo a fuoco e fiamme l’una volta felice regno di Cornia, obbligando il giovane rampollo della famiglia reale Alain a fuggire e alla regina sua madre a sacrificarsi per coprirne la ritirata. Tutto sembra portare verso una classica storia di vendetta, con l’oramai cresciuto Alain chiamato a riprendersi il regno e a vendicare l’invasione di Cornia, ma che assume dettagli e sfumature ben più profondi con il proseguo delle ore. Tra controllo della mente, anelli regali dotati di poteri purificatori e una nutrita schiera di personaggi ben scritti, Unicorn Overlord parte infatti da una sinossi all’apparenza semplice per svilupparsi poi in diverse direzioni, riuscendo a regalarci una storia degna di essere raccontata.

La storia, inoltre, a differenza di prodotti analoghi procede scorrevole, senza perdersi in inutilmente prolissi dialoghi. Niente fiumi di testo fini a sé stessi, insomma, ma il giusto mix in grado di non tediare troppo il giocatore e al contempo dare il giusto spazio e peso anche alle vicende dei comprimari. In tal senso a ricoprire un ruolo fondamentale sono le missioni secondarie e il fatto che la trama può essere affrontata a proprio piacimento, scegliendo la strada da far percorrere ad Alain e compagni. Il boss finale, ad esempio, può essere approcciato anche dopo poche ore di gioco, con l’esito dello scontro che è però in tal caso praticamente scontato.

Sotto tale punto di vista è altamente apprezzabile la scelta di Vanillaware di creare Alain come una sorta di tela bianca su cui far comparire scelte e propensioni del giocatore. Sta infatti noi scegliere come narrare la novella di vendetta di Alain e come farla evolvere di ora in ora. Non solo la sequenza delle missioni, con i vari regni che possono essere liberati come accennato poco fa in ordine tutto sommato libero, ma anche per quanto riguarda proprio le scelte morali del giovane rampollo. Più volte nel corso delle nostre avventure in Unicorn Overlord ci viene infatti messa davanti la possibilità di decidere il destino di qualche personaggio magari sconfitto qualche minuto prima. Accoglierlo tra le proprie fila, imprigionarlo, lasciarlo libero di andare per la propria strada o addirittura giustiziarlo: sta a noi essere giudice, giuria e carnefice e andare così a comporre con le nostre scelte la tela di cui sopra.

Meno convincente, invece, la localizzazione italiana, che si lascia spesso e volentieri andare ad ardite traduzioni lontane dai testi originali e talvolta inutilmente ampollose. Un qualcosa di poco spiegabile e che finisce di tanto in tanto per stonare con il resto del gioco, dovuto al fatto che la traduzione si è basata sulla versione inglese di Unicorn Overlord e non tanto su quella originale. Assolutamente apprezzabile in ogni caso la presenza dell’italiano, ma molto meno la resa finale.

Fresco e ammaliante 

Spostandoci su quello che è il gameplay, Vanillaware è riuscita a creare con Unicorn Overlord una piccola perla, in grado di amalgamare saggiamente insieme meccaniche da RTS con altre da RPG strategico a turni, con una spolverata di Gambit di Final Fantasy XII a far da collante al tutto. Il risultato, per quanto sulla carta si tratti di un mix quantomeno peculiare, è strabordante e riesce a catturare il giocatore per ore e ore, ghermendolo in un sistema di gioco dal quale è veramente difficile staccarsi.

In Unicorn Overlord gli scontri avvengono in automatico, seguendo tutte quelle che sono le indicazioni fornite in precedenza dal giocatore. Ogni manipolo di unità può infatti essere schierato a piacere, cercando le alchimie più efficaci e i modi più arguti per contrastare le tattiche nemiche, risultando in un saggio lavoro di mosse e contromosse dove nulla può essere lasciato al caso. Trovare l’eroe e l’unità più adatti in una data formazione è un compito arduo ma in grado di fornire grande soddisfazione, così come scegliere gli equipaggiamenti e le abilità più adatte.

L’azione nella mappa di gioco scorre invece, a differenza dei combattimenti che, oltre a essere automatici, sono anche a turni, in tempo reale. Una comoda e immancabile funzione di pausa tattica consente in ogni caso di fermarsi un attimo e riordinare le idee prima di lanciare all’assalto le proprie truppe. Tra villaggi e avamposti da conquistare, posizioni in grado di dare bonus alle truppe sopra di esse e così via sono poi presenti tutti i vari elementi che ci si aspetterebbe di trovare da un’opera del genere.

A onor del vero è innegabile come soprattutto le prime ore di gioco siano soverchianti ed è un attimo perdersi tra menu, testi e meccaniche di gioco. Un qualcosa che, grazie a dei tutorial ben strutturati, scompare nel corso del tempo lasciando libero sfogo alle potenzialità di Unicorn Overlord, ma che indubbiamente potrebbe far andare inizialmente in confusione i meno attenti. Probabilmente qualcosa poteva essere organizzato meglio ed essere reso più intuitivo, ma si tratta veramente della classica pagliuzza nell’uovo.

Un'opera d'arte in movimento

Dove Unicorn Overlord rasenta la perfezione è invece nella resa artistica, che è a dir poco fenomenale da ogni punto dalla quale la si guardi. Vanillaware si è infatti dimostrata ancora una volta maestra indiscussa dello stile stile in 2.5D, regalandoci dei personaggi curati nei minimi dettagli, una palette cromatica ammaliante e delle animazioni su cui sembra essere scesa direttamente la luce divina. Un vero e proprio work of art in movimento, che durante i combattimenti riesce in particolare a dare il meglio di sé travolgendo occhi e cuore del giocatore.

Le mappe e i campi di battaglia assumono invece uno stile differente, per quanto ugualmente riuscito, e ricordano da molto vicino i principali mostri sacri dei giochi di ruolo strategici a turni. Impossibile non citare infine il sontuoso accompagnamento musicale firmato da Mitsuhiro Kaneda, sempre perfetto in ogni istante, e un aspetto tecnico granitico anche nelle situazioni più concitate, almeno su PS5. Vi sfidiamo davvero a trovare qualsivoglia debolezza sotto tale punto di vista in Unicorn Overlord: noi non ci siamo davvero riusciti.

Voto Recensione di Unicorn Overlord


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Artisticamente stupendo

  • Gameplay appagante

Contro

  • Non per tutti

Commento

Unicorn Overlord è la summa di tutto il ben di Dio che Vanillaware ha saputo produrre nel corso della sua storia. Un’opera longeva, assuefacente, con uno stile grafico da far rimanere letteralmente a bocca aperta e capace di catturare dall’inizio alla fine delle avventure del giovane Alain. Sicuramente non è per tutti, ma signori: che bellezza!

Informazioni sul prodotto

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