Wayfinder | Anteprima, una promettente avventura online

Wayfinder è un nuovo e intrigante RPG d'azione online creato da Airship Syndicate in collaborazione con Digital Extremes.

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a cura di Alessandro Palladino

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Uscire con una nuova IP online è un compito più che arduo, anzi direi di difficile realizzazione. Negli ultimi tempi il mantra è quello di tentare con strade che ricalcano il già visto o le formule di più successo, ma quante volte questo ritornello ha fallito miseramente? Babylon’s Fall per dirne uno, o Anthem se si guarda all’eclatante storia del genere, o altri esempi famosi che ci porterebbero ancora avanti. E nonostante questo background non proprio incoraggiante, Airship Syndicate e Digital Extremes (che ricorderete per Warframe) hanno avviato una speciale cooperazione per portare alla luce Wayfinder: un RPG d’azione online con modello live service di inedita creazione.

In questi giorni ho avuto modo di presenziare alla presentazione ufficiale del gioco, fare una sessione con il team di sviluppo e intervistare i componenti del team, tra cui Joe Madureira e Steve Madureira. Per quest’ultima avremo un appuntamento a parte nei giorni successivi alla pubblicazione di questo pezzo, mentre quelle che seguono solo le mie personali considerazioni su quello che ho potuto vedere e sentire nel corso dei vari eventi, premettendo che la versione attuale di Wayfinder sarà comunque diversa da quella che vedrete al lancio, nei mesi successivi a esso e via discorrendo. Eppure, anche con solo uno spiraglio dell’effettivo potenziale del progetto, devo dire di essere rimasto sorprendentemente colpito anche a fronte della disillusione di base di chi è passato anche per la caduta di Babylon’s Fall.

Una storia di avventure e collezioni

Come forse ricorderete dal nostro recap dell’ultimo TennoCon, avevamo assistito all’annuncio della partnership tra Digital Extremes e Airship Syndicate, intervistando lo stesso Joe Madureira all’epoca del coverage dedicato. Le nozioni iniziali riguardo il progetto ora chiamato Wayfinder erano di un MMO in pieno stile Madureira, genitore in termini videoludici di Darksiders, il recente Ruined King per League of Legends e BattleChasers. Battaglie fantasy e attenzione alle meccaniche principali dell’esperienza online erano stati punti su cui Madureira stesso aveva puntato nella presentazione: del resto il cuore pulsante di questo progetto era ricreare il clima che si viveva nell’epoca d’oro delle community online.

Facciamo un salto di qualche mese e Wayfinder è arrivato a mostrarsi al pubblico generale durante il recente State of Play di PlayStation e alla stampa con delle occasioni che abbiamo già menzionato poco sopra. Posso dire di aver ritrovato tutti i valori descritti da Joe Madureira già nelle caratteristiche più centrali di Wayfinder, come il voler creare personaggi con storie significative in pieno marchio di fabbrica per Airship Syndicate e un gameplay dinamico che puntasse ogni carta sull’azione e la spettacolarità. Siamo passati dal singolo personaggio del giocatore a un intero roster da cambiare e acquisire (direttamente in gioco o pagando) a piacimento, un connotato importante che all’inizio mi ha fatto storcere un po’ il naso ma che ben presto ho invece trovato estremamente azzeccato, ma andiamo per gradi.

Come ogni storia fantasy che ben si sposa con il gioco online, ci troviamo in una landa di eroi messa in pericolo da una forza caotica in grado di corrompere e cancellare la realtà stessa. L’unica soluzione a questa maledizione sono i Wayfinder: particolari eroi in grado di avventurarsi all’interno delle zone controllate dal Caos e ripulirle dalle piaghe che le infestano. Non ci è stato concesso esplorare molto della narrazione del gioco, che è ancora un enorme work in progress, ma il team ci ha assicurato che la base molto diretta e semplice dell’impostazione del mondo servirà a loro come prima pietra su cui costruire sempre più narrazioni diramate, sia come tasselli della campagna principale, delle missioni accessorie legate alle zone da combattimento o anche a fumetti totalmente esterni al gioco. Tutto per puntare innestare una longevità vitale che non vada perduta nel corso del tempo, anzi piuttosto l’obiettivo di Airship Syndicate è quello di tenervi incollati a Wayfinder il più a lungo possibile e farlo diventare un vostro pensiero ben oltre il pad.

Come? La risposta non è semplice, anzi è forse il nodo più difficile da districare per un progetto del genere. Airship Syndicate ha deciso di affrontare la questione proponendo una lunga serie di contenuti da svolgere nel suo ritmo giornaliero, una marea di bottino da aggiungere a collezioni ben organizzate e un controllo molto libero del tipo dei contenuti per il giocatore.

Il cammino dell’eroe

Analizzando bene le maglie di questi capisaldi, potremo partire dall’inizio della vostra avventura su Wayfinder, ovvero quando vi ritroverete a scegliere un eroe tra quelli disponibili e qualche altro guerriero con cui cambiare occasionalmente. Ogni eroe possiede un set di abilità (con livelli) specifico che ricorda un po’ i ruoli classici dei giochi online, ad esempio io mi sono innamorato di Wingrave: un templare decisamente avanti con gli anni e che è stato realizzato come un Difensore. Selezionandolo ho seguito la strada standard, equipaggiandomi con Spada e Scudo e procedendo ad alzare le statistiche che ritenevo importanti per difendermi e curarmi allo stesso tempo, sacrificando quindi l’offensiva. Già queste poche azioni, ancora prima di mettermi a giocare sul serio, evidenziano una marea di sottosistemi che Wayfinder utilizza per rendere le cose altamente personalizzabili e votate alla ricerca continua di pezzi per migliorarsi o provare nuove strade.

Partendo dall’equipaggiamento, ogni vostro personaggio può equipaggiare qualsiasi tipo di arma presente nel gioco e per ognuna di esse avrà un grado di maestria che sbloccherà bonus specifici per quell’arma. I mostri poi lasceranno cadere delle sfere che sarà possibile applicare all’eroe, alle armi e ad altri oggetti per conferire abilità speciali, bonus statistici e altri vantaggi. Ogni arma poi ha un livello specifico con potenziamenti legati a esso, nonché la possibilità di modificarne l’aspetto estetico tramite un menù separato che include una marea di opzioni di personalizzazione. Non è finita di certo qui: ogni personaggio può equipaggiare accessori, oggetti rapidi e potenziare numerosi sistemi per costruire la propria build personale. Volete seguire la mia strada e fare un Wingrave tutto Difesa? Potete farlo, senza dubbio, così come potete donargli un fucile e renderlo un cecchino che fa danni ma che è in grado anche di gettarsi nella mischia all’occasione.

Ci sono così tanti sistemi che una delle mie paure più grandi, alla presentazione, era che la sovrabbondanza fosse eccessiva per il giocatore. Prendendo per esempio Warframe, tutti i meccanismi introdotti nel corso degli anni hanno creato il problema di avere tante cose a cui pensare piuttosto che a una progressione più lineare, complice il fatto che i sistemi stessi di Warframe hanno una complessità tutta loro. Toccando con le mie mani Wayfinder e con tali dubbi in mente, sono stato subito confortato da un sistema di gestione delle attività e delle ricompense estremamente ragionato, unidirezionale e chiaro nel farti sentire di star effettivamente potenziando determinate capacità. Bottino, livelli e personalizzazione seguono una linea delineata che è facile da seguire, impossibile da perdere e sempre stimolata da una giusta abbondanza di contenuti.

Oltre le tenebre

Anche qui, come in Warframe, ci sono diverse attività da scegliere: se si vuole seguire la storia c’è la Missione Principale, si può esplorare il mondo aperto di alcune aree specifiche, fare solo le missioni giornaliere o affrontare i dungeon procedurali chiamati Zone Perdute. Tutti però contribuiscono a un percorso specifico nel miglioramento del nostro eroe scelto e dell’appagamento personale, raggiunto solo nel momento in cui le ricompense di ognuna di queste abilità sono significative e valevoli del tempo speso.

A testimonianza di questo concetto c’è innanzitutto la proceduralità delle Zone Perdute, coadiuvata dall’opportunità per il giocatore di modificare la struttura ludica di queste aree grazie a dei Mutatori che ne incrementano la difficoltà o generano sfide particolari, oltre a quelle casuali che compaiono già di loro conto. Airship Syndicate sa bene che la ripetizione dei contenuti sarà centrale nel corso del ciclo vitale di Wayfinder e gli accorgimenti per rendere tale processo una piacevole passeggiata tra i mostri sono molteplici fin da queste prime fasi di test. A mio giudizio però, l’elemento di forza maggiore è la struttura d’azione del combattimento, la quale non può non essere accostata alla “pesantezza” dei colpi di Darksiders.

Ogni fendente, sparo o abilità speciale ha un suo peso specifico in termini visivi e di feedback concreto contro il nemico, riflettendo in modo eccellente l’identità dei personaggi e dei loro kit. C'è una creatività evidente nelle animazioni che accompagnano i vari eroi, dimostrando quanto la vera forza in gioco sia quella di saper raccontare molto bene senza utilizzare il testo; una facoltà che permea anche gli sfondi, la città che fa HUB principale e, ipoteticamente parlando, il futuro sistema di Housing. Giocare anche solo le fondamenta di Wayfinder è di per sé un’esperienza eccezionale, specie in un gruppo ben bilanciato, ma come Anthem ci insegna questo non basta a tenere i giocatori tra le proprie città.

Wayfinder mi ha convinto proprio per il promettente bilanciamento della sua portata, ancora un po’ da aggiustare ma solida nella convinzione di dare rilevanza al tempo speso dal giocatore, riempiendolo di ricompense sia numeriche che di gusto personale. Quest’ultimo punto è merito della cura con cui è stato costruito il mondo di gioco nella sua filosofia estetica, rimanendo sempre interessante e mai generico nelle sue proposte, almeno da quello che ci è stato mostrato e con le premesse del granitico background artistico di Airship Syndicate. Wayfinder merita senza dubbio di essere provato con mano e valutato per quel barlume di speranza in un panorama che fatica a creare esperienze online coinvolgenti, avendo anche il pregio di essere un prossimo Free to Play, con accesso anticipato previsto a breve per i più curiosi.