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What Happened | Recensione

What Happened è un gioco horror-psicologico in prima persona che porta i giocatori nel mondo distorto di un liceale americano.

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a cura di Luca Salerno

«In realtà, se vuoi veramente rovinare una persona, ti basta mandarla alle superiori». Al dottor Kaufmann di Silent Hill Shattered Memories il cinismo di certo non mancava e lo studio di What Happened sembra avere preso alla lettera queste parole. Nel DNA di questo horror-psicologico sono ben evidenti i geni del pluricitato Silent Hill 2. Partendo da questa fonte di ispirazione, il gioco dello studio indie Genius Slackers riesce a proporre qualcosa di originale con uno strano mash up tra i temi di Life is Strange e lo stile della compianta serie di Konami.

High School Nightmare

Il protagonista Stiles è un po’ l’Hannah Baker di questo What Happened: i suoi anni al liceo non sono dei più facili tra tormenti amorosi, bullismo, lutti in famiglia e droghe. A differenza della protagonista di Tredici che amava registrare la sua storia su antiquate cassette, Stiles preferisce intavolare lunghi dialoghi con la sua mente (rappresentata dal personaggio… Mind) ma anche lui finisce per cedere alla fascinazione hipster per l'analogico scrivendo i suoi pensieri su fogli di quaderno. Fin da adesso, possiamo dirvi che le note del protagonista sparse per il gioco rappresentano uno dei pochi casi di interazione significativa con l’ambiente offerti da What Happened ad esclusione delle azioni necessarie per proseguire nella storia.

Nella sua essenza, infatti, What Happened è un walking simulator del genere horror-psicologico con una blanda componente puzzle. Nel corso dell'avventura non troverete mai armi con le quali attaccare i nemici perché, molto semplicemente, nemici nel senso stretto del termine non ce ne sono. Né tanto meno sono presenti avversari stalker ricorrenti dai quali fuggire come ci hanno abituato Amnesia o SOMA. A livello di gameplay, il gioco somiglia più a Layers of Fear e, per uscire dal genere horror, a Gone Home o The Vanishing of Ethan Carter.

Per progredire da un’ambientazione all’altra, infatti, è necessario compiere azioni piuttosto semplici. In un caso ci siamo ad esempio trovati a lanciare degli oggetti contro il muro, oppure in più occasioni ci è stato richiesto di trovare codici per aprire lucchetti e, ancora più raramente, di usare l’oggetto giusto al posto giusto per risolvere dei brevi puzzle ambientali.

Si tratta di difetti? Beh, questo dipende dall'idea di videogioco che ciascuno ha. Quello che abbiamo avuto modo di accertare è che What Happened è pienamente cosciente di ciò che è, e dei suoi punti di forza, ovvero l’atmosfera e le ambientazioni che aiutano a ricrearla.

Per rendersene conto basta guardare alla forte differenza che c’è tra la realizzazione dei personaggi, la cui legnosità ci riporta alla precedente generazione, e le ambientazioni che sfruttano tutte le potenzialità dell’Unreal Engine 4. Al di là della qualità grafica (nell’anno 2020 la diamo per scontata, almeno su PC), a sorprendere è la cura e la composizione visiva degli ambienti. Nell’edificio che ospita il liceo dove si svolge gran parte dell'avventura, non c’è infatti un’aula identica a un’altra: che si tratti di quella di Storia, di Economia o di Informatica, il ricorso al copia e incolla è fortunatamente minimo.

Le ambientazioni surreali, che rappresentano una buona percentuale del gioco, sono realizzate con contrasti tra luci e ombre nei cui confini non troveremo mai un nemico ma un senso di generale inquietudine. Le ambientazioni, quando non sono stanze decadenti, distorcono la realtà, la deformano e si trasformano mostrando oggetti comuni in configurazioni illogiche.

Nell’oscurità una luce rossa si può caricare di significato rivelando come, quelli che da lontano ci sembravano dei rami, in realtà siano braccia umane. Poco prima, dopo aver trascorso un’ora nello stesso edificio, eravamo stati testimoni di una massiccia trasformazione di cui abbiamo continuato a notare le tracce anche tornando a ripercorrerne i corridoi. L’elemento surreale e visionario delle ambientazioni rappresenta sicuramente l’elemento forte e la principale qualità di What Happened.

Il ragazzo della terza C

Ogni tanto, però, il titolo di Genius Slackers sembra dimenticare che dall'altra parte dello schermo c'è il giocatore. La parte iniziale è particolarmente frustrante, costringendo a venire a patti con la scarsa comunicazione da parte degli sviluppatori.

Usando un gamepad, ad esempio, per aprire le porte è necessario tenere premuto RB e muovere la levetta analogica destra simulando il movimento del mouse. Su questo, nessuna indicazione da parte degli sviluppatori. Il simil-crosshair che diventa icona quando è possibile compiere un'azione, non solo compare in prossimità degli elementi con cui interagire ma è scarsamente visibile. E anche qui non ne immaginavamo l’esistenza fino a quando non ce ne siamo imbattuti per caso. Insomma, piccole, grandi mancanze comunicative che rendono le fasi iniziali di What Happened poco avvincenti e molto frustranti.

Anche a livello di gameplay non sempre tutto funziona come dovrebbe. In una sezione in particolare (ispirata a uno dei puzzle memorabili di Silent Hill Downpour), la visuale viene spostata in terza persona e i comandi vengono stravolti in maniera non poco frustrante facendo un po’ perdere l’atmosfera complessiva e dandoci l’impressione che fosse un artificio per allungare la durata della sequenza di gioco. Infine, in un corridoio popolato di “nemici” che tentavano di catturarci, ci siamo trovati un paio di volte a sfuggire alla presa di uno e a finire immediatamente in quella dell’altro, con un ping-pong durato un paio di secondi.

Chiaramente mettere in fila tutti questi piccoli, grandi difetti del gameplay non costruisce un quadro particolarmente esaltante di What Happened ma, a onor del vero, si tratta di episodi concentrati nella parte iniziale e che si ripresentano in maniera sporadica nel corso dell'avventura. Indubbiamente il gioco avrebbe avuto necessità di una maggiore limatura e pulizia complessiva; queste mancanze sono solo parzialmente perdonabili a un titolo indie dato che sarebbero state facilmente identificabili (e di conseguenza, risolvibili) in fase di prova.

Pur nella generale seriosità delle atmosfere da horror psicologico, What Happened non rinuncia comunque a momenti che ci hanno ricordato le atmosfere horror da B-movie anni ‘80 (d'altronde non capita spesso di iniziare una storia da un water che emettere raggi di luce colorata). Questo succede in particolare nei momenti legati a un preciso tema della storia che preferiamo lasciare in sospeso. Elementi di questo genere non sono molto frequenti (anche se il gioco forse avrebbe necessitato di più fasi di decompressione considerata l'atmosfera claustrofobica) ma comunque conferiscono a What Happened un'identità ben marcata.

Nel complesso, pur con tutti i limiti di questo tipo di produzioni (più qualcuno di troppo), il titolo di Genius Slackers riesce a proporre qualcosa di originale nel panorama dei giochi horror-psicologici della scena indie. Considerata l'ormai scarsa rappresentanza del genere nelle produzioni medie e grandi, l'arrivo di un nuovo esponente non può che essere accolto con un certo interesse, confermando ancora una volta il PC come la piattaforma ideale per gli appassionati di questo tipo di giochi.

Voto Recensione di What Happened - PC


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Atmosfere horror surreali

  • Ottima direzione artistica

  • Ambienti estremamente curati

Contro

  • Interfaccia poco intuitiva

  • Meccaniche di gameplay frustranti

  • Modelli dei personaggi non all'altezza

Commento

What Happened è un gioco che piacerà agli appassionati del genere horror-psicologico della scena indie che hanno apprezzato serie come Layers of Fear e Amnesia. Il punto forte di questo titolo risiede nelle ambientazioni realizzate con una qualità grafica più che discreta e caratterizzate da un'ottima direzione artistica. Il risultato è un'atmosfera molto riuscita che viene evocata con soluzioni visive di effetto e a tratti inquietanti. La realizzazione dei personaggi, invece, non riesce ad essere all'altezza della qualità degli ambienti dando l'impressione di modelli poligonali risalenti alla generazione precedente. Il gioco risente di una scarsa pulizia in alcune meccaniche di gameplay che avrebbero avuto bisogno di un accurato beta testing e l'interfaccia poco immediata può rendere problematiche le fasi iniziali del gioco. Al momento What Happened manca di una traduzione italiana nonostante le rassicurazioni arrivate dal team di sviluppo sul forum ufficiale di Steam.

Informazioni sul prodotto

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