Scoperto in Australia uno pterosauro simile a un drago

Scoperto uno pterosauro che potrebbe essere la cosa più vicina a un vero e proprio drago in carne e ossa

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a cura di Marco Valle

Circa 105 milioni di anni fa, nei cieli di quella che ora è la moderna Australia, si librava una creatura che, a detta di Tim Richards paleontologo dell'Università del Queensland, potrebbe essere la cosa più vicina a un vero e proprio drago in carne e ossa. Questo pterosauro, ultimo membro scoperto appartenente a questo clade estinto rettili volanti, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Vertebrate Paleontology sarebbe la creatura alata più grande che abbia mai solcato i cieli australiani.

Oltre a un'apertura alare pari circa all'intera lunghezza di uno scuolabus, questo “drago volante” possedeva un cranio lungo un metro, dotato un muso appuntito e all'incirca 40 denti estremamente aguzzi. Questo pterosauro, con tutta probabilità, viveva nutrendosi di pesci nella regione dell' Eromanga Inland Sea, un grande mare interno che, durante il primo periodo Cretaceo, occupava gran parte dell'attuale Australia orientale.

Nonostante il fossile sia stato rinvenuto nel Queensland nordoccidentale oltre un decennio fa, i ricercatori non sono stati in grado di dimostrare che si potesse trattare davvero di una nuova specie fino ad ora. Sono esistite oltre 200 specie di pterosauro finora catalogate, che vanno dal gigantesco Quetzalcoatlus, alto più di quattro metri, fino al minuscolo Anurognathus, delle dimensioni di un passero. A differenza degli uccelli piumati con cui condividevano il cielo già all'epoca, gli pterosauri possedevano ali formate da membrana tese tra le dita, appositamente sviluppate.

Il team dell'Università del Queensland che ha effettuato la scoperta, ha dedotto le dimensioni del rettile e le caratteristiche uniche della nuova specie a partire dalla mascella. Il nuovo pterosauro è stato battezzato Thapunngaka Shawi, utilizzando parole della lingua, ormai estinta, della Nazione Wanamara, uno dei più antichi gruppi indigeni australiani. Il nome dell'animale, potrebbe essere tradotto letteralmente come “Bocca a Lancia”, appellativo quanto mai calzante a questo predatore volante.

Steve Salisbury, anche lui paleontologo dell'Università del Queensland, ha spiegato alla stampa che i ritrovamenti importanti di fossili di pterosauro sono molto rari. Questo sarebbe dovuto all'estrema fragilità e leggerezza della parte scheletrica di questi animali adattati al volo, cosa che ne ha reso difficoltoso il processo di fossilizzazione. Salisbury continua descrivendo uno degli aspetti più interessanti del fossile di Thapunngaka Shawi, ovvero la presenza di creste ossee sulla mascella inferiore e superiore dell'animale. Queste creste potrebbero aver avuto un ruolo ben preciso nelle dinamiche di volo di queste creature, e sono attualmente oggetto di ulteriori studi, nella speranza di fare presto maggior chiarezza sulla loro funzione.

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